lunedì | by Stefano Reves S.


Rapido flashback sulle preoccupazioni destate dalla volontà di istituire lo scrutinio digitalizzato per quattro regioni. Qualcosa che vi tranquillizzerà di sicuro.
Ritorno al digitale

Mentre nei recinti televisivi ci si scanna per qualche punto percentuale di tasse, sondaggi, cunei fiscali ed altre facezie, una notizia è quasi passata inosservata: alle prossime elezioni, circa 11 milioni d’italiani (Liguria, Sardegna, Lazio e Puglia) voteranno con il sistema elettronico.

Per fortuna non siamo ancora al sistema americano – che non conserva copia cartacea del voto – però un po’ di puzza di “Florida” s’avverte ormai anche nelle nostre città.

A chi è stato affidato il nuovo sistema elettronico? A tre società: Telecom, EDS Italia ed Accenture. Mentre Telecom sappiamo chi è, conosciamo invece poco degli altri due compari, ovvero il gatto e le volpe.

EDS è la multinazionale informatica che – negli USA – ha gestito gli ultimi due appuntamenti elettorali per l’amministrazione Bush: per come sono andate le cose in Florida (e per la cancellazione dalle liste elettorali di 200.000 persone in Ohio, lo stato di Michael Moore nel 2004) possiamo affermare che ha svolto bene i suoi compiti. Negli USA, ad EDS (che nel 2004 fu rinominata in ES&S) fu affiancata un’altra società, Diebold, per esercitare un reciproco controllo. Peccato che il vice-presidente di Diebold ed il presidente di ES&S fossero fratelli e che affidarono ad un pluripregiudicato per truffa – Jeff Dean – la stesura del programma informatico che non rilasciava copia cartacea del voto. Già, ma in Italia non abbiamo mica questi problemi, ci sono Telecom ed Accenture!

Telecom fornirà le linee, mentre Accenture sarà il vero “braccio destro” di ES&S. Già, ma chi è Accenture? Accenture è il nuovo nome di Andersen, la società che avrebbe dovuto controllare i conti di Enron, sospettata d’essere stata la “cassaforte” da svuotare per finanziare l’elezione di Bush nel 2000, e finita in un crack finanziario apocalittico!

Perché Berlusconi ha scelto proprio le due società americane (scippando, di fatto, una società italiana – Ales s.r.l. – che aveva iniziato la sperimentazione nelle scorse tornate elettorali) con un decreto varato alla chetichella ed una trattativa a licitazione privata?

Per vincere le elezioni? Può essere. Anche nel caso le perdesse, il buon Berlusca potrebbe sempre chiedere la verifica delle schede (che saranno comunque votate in parallelo, ma subito archiviate), il che comporterebbe ritardi di mesi per le contestazioni, i ricorsi, ecc.

Cosa succederebbe nel frattempo? Il nuovo parlamento non potrebbe essere insediato, e si giungerebbe a dover eleggere il nuovo Capo dello Stato con il vecchio…

Ahi, ahi, ahi…che bruciato di puzza, che spruzzata di brucio, che fetor di scheduzza bruciata s’appressa!

Niente paura, al timone di Accenture – in Italia – c’è una persona fidata: il figlio del ministro Pisanu. State accuorti.
Carlo Bertani