Delitto!, Castigo?
Dopo l'ennesima schifezza calcistica
Tutti a casa oggi. Meglio, nessuno allo stadio. Non ci sarà l’ennesimo fine settimana sonnolente tra gli invitanti scranni di salotto, niente compagnia di impietose vivande, niente avventori sbraitanti al bar, niente sport ai tg –ah, ah, niente calcio, oggi inizia il 6 nazioni. Non si farà nulla di ciò che avevamo pianificato mentalmente già dal giovedì, magari gongolati dall'immenso godimento per il nuovo Tv Lcd 40''. Nessuna tradizione ''sportiva'' da conservare, usanza stantia che si ripeteva da fine settembre, e che si riproponeva da chissà quanti anni. Nonostante bottiglie, monetine, coltelli, bengala, missili, motorini, e chissà quanto altro pattume proiettato in campo negli ultimi tempi. Nonostante Moggi, e le telefonate, ed i ‘’giustizialismi’’. Nonostante tutto questo ieri eravamo già li, con il cuore recalcitranti, ansiosi per il prossimo fischi d’inizio. Ma per fortuna – perché chiamarla così? È morto un uomo, per caso- Per caso oggi e domani non sarà così. E speriamo non sarà così per un bel po’ di tempo.
Basta a ‘’segnali’’, a ‘’messaggi’’ , a ‘’provvedimenti’’ ‘’forti’’. Ora esigiamo soluzioni. Riunirsi attorno ad un desco è ciò che è sempre stato fatto, e che probabilmente si farà anche questa volta e… e niente. E' il momento di abbandonare il fioretto di quel populismo che ha sempre rinunciato ad ogni tentativo di risoluzione concreto - il calcio è fucina di voti e danari troppo importante per rischiare di inficiarlo nella sua attuale figura puzzolente – questa è ora di impugnare la clava. Che rivolta, che distrugge, che annienta e zittisce un mondo che non ha mai avuto ragione. Tabula rasa. Banale, e concreta. Gravosa e realizzabile. Unico rimedio.