mercoledì | by Stefano Reves S. | , , ,


Locandine elettorali 2009 n° 1

Per il motto sulle nuove locandine elettorali, il PD plagia lo spot della rai (buona la tv, buono anche tu etc....). E già qui ci sarebbe un bel pò da piangere.. ma in fondo non è niente di strano, niente di nuovo. Non è mica la prima volta (ricorderete yes we... etc..). Colgo però l'occasione per renderle un attimino più attendibili.


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venerdì | by Stefano Reves S. | , ,


PD da ridere

Dal libro "Barzellette sul PD", conosciuto anche col nome di "Statuto ufficiale del Partito Democratico".


1. Il Partito Democratico è [...] costituito da elettori ed iscritti, fondato sul principio delle pari opportunità, secondo lo spirito degli articoli 2, 49 e 51 della Costituzione
. (bellissima!)

2. Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali. (ha detto "tutti"! proprio "tutti")

Leggete la seguente che è la più bella!!
4. Il Partito Democratico promuove la partecipazione politica delle giovani donne e dei giovani uomini,delle cittadine e dei cittadini dell’Unione Europea

Questa invece è visionaria!
8. Il Partito Democratico promuove la trasparenza e il ricambio nelle cariche politiche e istituzionali. Le candidature e gli incarichi sono regolate dal Codice etico del partito

10. Il Partito Democratico promuove la circolazione delle idee e delle opinioni.

Art. 21. Non possono aderire al Partito Democratico come elettori o come iscritti, non possono essere candidate a cariche interne del Partito o essere candidate dal Partito a cariche istituzionali le persone che risultino escluse sulla base del Codice etico.

2. Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati.

3. Gli iscritti al Partito Democratico non possono ricoprire una carica monocratica di governoo far parte di un organo esecutivo collegiale per più di due mandati pieni consecutivi o per un arco temporale equivalente.


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mercoledì | by Stefano Reves S. | , ,


Sul Nyt di oggi, compare un articolo che pone numerosi interrogativi sul celebre Crocifisso in legno, recentemente attribuito a Michelangelo.
Bello, ma sarà autentico?

E' la domanda sollevata da alcuni esperti d'arte, dopo che lo stato italiano ha speso 3.3 milioni di euro per acquistare un piccolo crocifisso in legno, attribuito al Genio del Rinascimento.
Opere di Michelangelo non se ne vedono spesso. E' però successo che semplici disegni fossero battuti all'asta per 20 milioni di Dollari. Insomma, comparando le due spese, un vero affare. Ma proprio da qui incominciano le perplessità. Se, come in molti dicono, si trattasse di un falso, lo stato avrebbe dilapidato le già esigue risorse per un'opera secondaria. Proprio ora che il ministro per i beni culturali aveva ridotto gli investimenti in favore dell'arte (un miliardo di euro in tre anni).
Secondo Tommaso Montanari, professore di Storia all'Università di Napoli, c'è una vera e propria strategia politica dietro quest'opera. "Della scultura si intende fare un uso prettamente propagandistico". Un'operazione di marketing con in mente un solo fine: mostrare al mondo che il Ministro della Cultura c'è e lavora. Peccato che nel frattempo il patrimonio culturale del paese necessiti di urgenti lavori. Che dire poi di tutti quegli impiegati ministeriali sottopagati. Bisognava investire quei soldi nel restauro, o per aiutare i musei in difficoltà. Quello che è certo è che non si doveva investire in un opera dalle dubbie generalità. "Nel quindicesimo secolo c'erano dozzine di argiani dotati delle capacità per realizzare quel Crocifisso". Questo è il parere di Francesco Caglioti, secondo cui, l'opera avrebbe un valore non superiore ai 100.000 Euro. "Talvolta i miei colleghi se ne dimenticano, ma al ritrovamento di una qualsiasi opera di valore, consegue la necessaria attribuzione ad una grande firma". "E' come se migliaia di lavori rinascimentali, fossero figli del lavoro di una decina di uomini dotati di mille mani".
Non esistono documenti cartacei che dimostrano la paternità dell'opera, Condivi e Vasari, biografi contemporanei di Michelangelo, non menzionano mai piccoli lavori in legno. Secondo Angelo Paolucci, direttore dei Musei Vaticani (emozionantissimi!,ndsr) la Crocifissione sarebbe stata scolpita nel 1495 da un Michelangelo allora ventenne, assieme alla Pietà ed al Crocifisso di Santo Spirito. "Non ho mai visto una Crocifissione di tale qualità". E' il pensiero di Giancarlo Gentilini, esperto del Rinascimento."Questo è il tipico "lavoretto" che avrebbe fatto un giovane artista pur di mantenersi, non possiamo limitarci ad associare Michelangelo con dei capolavori ".
Nel catalogo introduttivo alla mostra tenutasi in Parlamento, Sandro Bondi scrive "in momenti di crisi, come quelli che stiamo vivendo, è indispensabile assegnare quei pochi fondi disponibili ad iniziative di alto valore, preservandole per le generazioni future".
Ma, riprende Montanari, il governo farebbe bene a servire le generazioni future preservando l'immenso patrimonio artistico nazionale, piuttosto che investendo in singole opere. Il Crocifisso è stato esposto in modo tale da favorire l'associazione tra il governo ed un importante simbolo religioso. Se ci fosse stato un soggetto differente, come ad esempio un satiro, dotato di eguale potenziale artistico, dubito che lo stato avrebbe investito tutti quei soldi". "Non hanno comprato un lavoro di Michelangelo, hanno comprato un Crocifisso".


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| by Stefano Reves S.


(non) Essere comunisti...

Un colorito sito d'informazione proletaria stamani postava un articolo, tradotto da "The Guardian", e spacciato per editoriale risalente a ieri. Essendo un lettore accanito del bel giornale progressista, non avendo ricordo di quel pezzo, ho subito sentito puzza di marcio, o meglio di muffa. Si, perché una rapida indagine è bastata per scoprire che l'articolo non risale a ieri, 21 aprile, ma al mese scorso. Essere comunisti. Vendere patacche.


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martedì | by Stefano Reves S.


Ballaché?

Su rai3 c'è ballarò. Non che io lo guardi, facevo zapping. Ma non ho capito bene una cosa...
Perché Fassino discute con Ribery?


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| by Stefano Reves S. |


Il sen. Nicola Latorre è su facebook
(clicca sulla foto per ingrandire)


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sabato | by Stefano Reves S.


Italian mafia move in to profit from L'Aquila earthquake

Organised crime syndicates have moved into the central Italian region devastated by this month's earthquake and are looking to profit from the reconstruction of the area, according to the head of parliament's anti-mafia commission. Giuseppe Pisanu told an Italian magazine that he was putting together a group of experts to help local authorities deal with mafia-related rebuilding corruption. The April 6 quake levelled or heavily damaged parts of L'Aquila and the surrounding Abruzzo region. Some government officials have estimated that €12bn (£10.6bn) will be needed for reconstruction.

The Guardian


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venerdì | by Stefano Reves S. | , , , , , ,


Oggi storia contemporanea
Quei furbacchioni della Silicon Valley

E' la storia di Bill Gates e Steve Jobs. O se volete di Steve Jobs e Bill Gates. Ma anche di Steve Ballmer e Wozniak. Quattro amici che volevano cambiare il mondo, nonostante al bar preferissero lo scantinato di casa. Sappiamo tutti come andò a finire: missione compiuta. Molti però non conoscono i reali risvolti che portarono Gates e Jobs a diventare due tra gli uomini più ricchi e potenti al mondo. Il film ha infatti un grande pregio: evita di mitizzare due personaggi troppo spesso imporporati da stampa ed ingiustamente idealizzati da giovani per nulla preparati sulle reali vicende che portarono alle nascite di Apple e Microsoft. Sciacallaggi, furti, compromessi diplomatici, pugnalate. Più che inventore del personal computer, Jobs è l'ideatore della pirateria moderna. Gates la "mantide" che gli stacca la testa dopo averlo sedotto. Un lungometraggio che forse non chiarisce abbastanza sulla cattiveria innata, sull'avida speculazione dei due personaggi, ma che incuriosisce ed invita ad indagare. DOS è davvero un prodotto MS? I comandi grafici, intuitivi ed accattivanti sono frutto della genialità di Jobs? Ed il mouse è davvero un'invenzione Apple? La risposta a tutte queste domande è una sola ed è NO. A tal proposito mi torna in mente una discussione che tenni con Gabriele De Luca. Era il 2006 e lo scrittore aveva già pubblicato un curioso libro dal titolo Microsoft Monstrum.


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giovedì | by Stefano Reves S.


L'Amministrazione Obama “non dovrebbe sprecare energie in un appello che semplicemente ricicla le stravaganti idee sul potere esecutivo e continua le politiche di detenzione dell’Amministrazione Bush”
( New York Times, 13 aprile 2009)


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martedì | by Stefano Reves S.


Siamo ancora in tempo...

Siamo ancora in tempo perché in Abruzzo questo non accada. Non permettere che la speculazione vinca come sempre successo in passato è davvero l'unico omaggio vero, concreto, ai caduti di questo terremoto, uccisi non dalla terra che trema ma dal cemento.

Roberto Saviano


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domenica | by Stefano Reves S. | ,


Come si può multare un mimo?

Non ci credete? Guardate qui. Ci voleva la Moratti per spazzare via mille anni del più colorito folclore europeo, nonché settimane sacrifici inimmaginabili. Come ho già detto nel commento sul sito, il silenzio dignitoso di quel povero ragazzo è la più giusta risposta a quei miseri burocrati col cappello bianco.


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venerdì | by Stefano Reves S. |


Fast and fake

Veloci e fasulli. E' come io avrei chiamato il nuovo Fast & Furious. Ennesimo lungometraggio patinato e goliardico che si appropria del mondo delle corse clandestine (quello che conosciamo noi: unto e pericolossisimo) per scaraventarlo in una realtà fantasy smerigliata e compiacente. Qui il trailer da poco uscito. Giusto per farvi un'idea su cosa sia questa serie, oramai diventata vero e proprio status simbol per quella generazione di fighetti pettinati, occorre dire con dubbio gusto, che quotidianamente vediamo sfrecciare davanti a noi mentre sognano di trasformare le avenue delle nostre città, in circuiti autobilistici. Schumacher di periferia, molto più spesso autentici pirati. Che dal nichilismo di questo film traggono quella linfa volgare ed immatura con cui alimentare la loro pericolosa e talvolta tragica follia emulatrice. Un capolavoro degno di censura.


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giovedì | by Stefano Reves S. | ,


Iraq
La guerra non è finita, ma è già qualcosa

Oggi Repubblica propone un agghiacciante reportage: in Iraq è caccia ai gay. "Fenomeno" umano esploso, comprensibilmente, con la caduta del regime baathista. Ed altrettanto comprensibilmentene sono iniziati i guai. Guai seri. Oltraggiato dalle potenti ma polverose autorità religiose, perseguitato dalle giovani ed impreparate istituzioni, allontanato dalle imbarazzate comunità familiari. L'omosessuale iracheno deve affrontare questo. Una storia che a noi sembra vecchia di secoli (ma in realtà molto più recente!). Eppure inevitabile, prevedibile. Le rivoluzioni non si fanno in pochi mesi e quelle culturali sono le più complesse, le più dure e sanguinarie che l'umana specie debba affrontate. Ed a pagarne le conseguenze peggiori sono sempre le minoranze. Ma il cammino, forse, è iniziato. Riprendo l'articolo: "Sempre più spesso per strada capita di incontrare donne senza velo. [...] Le famiglie si radunano nei parchi per un picnic, e sono sempre più numerosi quelli che escono di sera." Non sono queste, notizie per cui esultare? Poche righe, vero, poco significanti, forse, ma non danno un senso alle decine di migliaia di vittime di questa terribile ed ingiusta (ma quale guerra non lo è) guerra? Fino a pochi anni, ma che dico!, fino a qualche mese fa, in quanti le avrebbero pensate realistiche, possibili? Chi mai avrebbe potuto scriverle con Hussein al potere, senza rasentare la follia od una perversa adorazione per un regime tanto cinico ed atroce?


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martedì | by Stefano Reves S. |


Questa è la RAI

Per chi non ha avuto la sfortuna di seguirlo in diretta. Oggi, 7 Aprile, 2009, Tg1 delle 13, la giornalista legge il dispaccio di redazione in cui si esaltano gli ascolti record delle trasmissioni RAI dedicate all'immane sciagura che è il terremoto abruzzese.


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lunedì | by Stefano Reves S. | , ,


La Gazzetta incurabile

Mi arrendo! D'ora in avanti lascerò che la Gazzetta perseveri indisturbata nella sua masochistica opera di rincoglionente imbonimento filocalcistico. Il malato è incurabile. Dopo il terzo oro europeo della Cagnotto, dopo l'incredibile vittoria del Treviso Volley in Champions League, i sintomi sembrano avvalorare inconfutabilmente la cronicità irrisolvibile della patologia: titolissimi in onore dell'ennesima inutile giornata di campionato. E' troppo per il fegato di chiunque. Si chiuda il sipario.


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domenica | by Stefano Reves S. | ,


Fini, la guida che manca alla sinistra



Non stupitevi, ma questo è il titolo che l' "Indipendent" ha scelto oggi per un articolo sul nostro Presidente della Camera. Intestazione che ha colpito anche me, stiamo parlando di una testata liberal, filo laborista, nata da una costola del Times e - mio parere - prodotto di ottima qualità.


"Fini è il leader che la sinistra non ha mai avuto. Rischia di diventare l' arma con cui Berlusconi concretizzerà la sua più alta aspirazione: rendere l'opposizione un'inutile formalità".




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| by Stefano Reves S.


Eleganza italiana...

Prevedibile, stamani in Europa, tutti i giornali menzionavano le recenti gaffes di Berlusconi. Alcuni addirittura, stilano un elenco delle sue marachelle più eclatanti. In Italia - cosa ancor più prevedibile - blog grillini e frustrati giornali d'opposizione hanno dato priorità da attentato terroristico a come la colorita informalità del nostro premier ci assoggetti con regolare periodicità alle risate delle ben più contegnose diplomazie internaziolnali. Tanto che lo stesso leader pidiellino si è visto costretto a dichiarare "mi calunniano". E per una volta, forse!, non ha tutti i torti. In effetti il rimprovero della Regina, l'imbarazzante "attesa" della Merkel, sono materia da giornali gossippari, mica da testate d'informazione. A meno che non si voglia fare di necessità, malizia e peranto non si voglia usare questi fatterelli di poco valore diplomatico come pretesto per schermaglie e delegittimazioni di parte. Infatti, ora che la Merkel ha pazientemente aspettato che Silvio terminasse la telefonata, mentre da casa Windsor fanno sapere che i rapporti con l'amministrazione Berlusconi sono più che mai floridi, a rimanere impressa nella mente dei cittadini europei sarà invece la foto in cui italia usa e russia (chiamiamoli così che è più facile) si abbracciano amichevolmente. Dando l'immagine di tre fratelli affiatati, pronti a discutere pacificamente le sorti del proprio vicinato. E' vero, il nostro grande capo presumibilmente verrà messo in disparte, eppure la sua astuzia mediatica ci lascerà credere l'esatto contrario. Mentre tutto il resto l'avremo già scordato.


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sabato | by Stefano Reves S. | , , , ,


La Gazzetta nera 2 - l'apoteosi!

Ieri Tania Cagnotto vinceva una medaglia d'oro agli Europei di nuoto. Eppure la Gazzetta odierna se ne dimentica (?!). E, ad onesti titoloni trionfalistici (per una volta che potevamo permettercelo noi italiani!) preferisce un misero/miserrimo "Adriano Ciao". Così anche quei pochissimi sportivi italiani che meriterebbero per davvero quei riconoscimenti giornalistico mediatici - che in altri paesi sarebbero naturale conseguenza di quelli sportivi - vengono spodestati in onore delle marachelle recidive ed infantivi di quegli eroi culattoni e pettinati che prendono il nome di "calciapalloni". Ovviamente dell'inter.


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| by Stefano Reves S. | ,


Una vignetta perfetta


Nessun altro avrebbe potuto descrivere con maggiore, orrido, fervore, l'odierna situazione economico/finanziaria.
Vignetta di Martin Rowson, per il "The Guardian" di oggi.


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venerdì | by Stefano Reves S. | , , ,


Torna italia.it
Per 200 euro te lo faccio meglio.

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Dico davvero! E' che mi rode, ma giusto un pòchino, assistere inerme ad un tale sperpero di sonante danaro pubblico. Iniziato qualche anno fa con Rutelli (50 milioni) ed oggi rinvigorito dal progetto del sottosegretario al Turismo, "tale" Michela Brambilla (che ovviamente ha chiesto altri 50 milioni). Dunque, 50 milioni + 50 milioni sarebbero 100 milioni. Cifra immensa, utile per portare a termine un'infinità di rinnovamenti strutturali -ahi! veneranda, italia quanto avresti bisogno di un bel lifting!, e se avanza qualcosa, perché non pensare a qualche "opera di bene"? Ed invece no! Quest'invidiabile gruzzoletto servirà a rinnovare quell'utilissimo portale web del quale nessuno sentiva la mancanza: italia.it. Costato 200 miliardi di lire, pieno di bug (errori tecnici) e mai aperto! Che aggiungere? Per duecento euro, te lo faccio meglio. Dico davvero!


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| by Stefano Reves S.


Pensieri illumina(n)ti!
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Ma quale crisi economica?!
"Penso che gli americani insistano col gigantizzare le cose, perché a "cervelli rettiliani" piacciono le cose fatte in grande".

Scienziato francese, durante un intervento radiofonico


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giovedì | by Stefano Reves S. | , ,


Obama Alfano


Ogni giorno che passa, mi accorgo con lucidità crescente, che PD made in USA e PD all'amatriciana sono quotidianamente più prossimi:

Il Dipartimento di Giustizia dell'ammiraglio Obama ha annullato processo e sentenza (per corruzione) a carico di Ted Stevens. (ex) Senatore Repubblicano che la Procura aveva sollevato dall'onorevole scranno.

Articolo dal Wall Street Journal

Non basteranno i caterpillar.


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| by Stefano Reves S. | ,


La demagogia della viltà

Grillo
lancia una lunga invettiva poi, forse infastidito dalla presenza dei politici in studio, si dilegua fra l'incredulità generale.
(Corriere della sera)

Per carità, non sia mai! Una volta, una soltanto, l'on. Grillo doveva onorarci di un confronto vero e diretto con le persone che da 4 anni spupazza comodamente coccolato dalle le pagine del proprio megagalattico blog. Per carità... Non sia mai che per una volta ci dimostri cosa sia un'idea, come per essa di dovrebbe combattere -> discutere. Democraticamente intendo: dialogare per davvero, almeno a quattro occhi! Una volta... una soltanto doveva farlo! Non sia mai... Quanto è facile sbraitare tranquillamente catafratto dallo schermo del proprio monitor. Quanto è facile parlare di libertà, di giustizia, addirittura di verità, quando si è i soli incontestati/incontestabili a farlo. Quanto è facile fuggire via quando si devono centellinare i minuti per le volgarità o, se si è grillosamente vanitosi, limitare il numero di pirmi piani. Quanto è facile essere Beppe Grillo oggi! Eppure non ci voleva molto. Forse c'era quasi arrivato. Sarebbe stata la prima volta. Chissà quando ricapiterà. Se ricapiterà. Fino ad allora la democrazia se ne sarà fatta una ragione.


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mercoledì | by Stefano Reves S. | , ,


Berlusconi è particolarmente CHUTZPAH!*

"Il Primo Ministro non ha poteri!". Quest'affermazione di Berlusconi ha un alto valore pratico. Cerca gli strumenti con cui sciogliere il Parlamento (del quale al momento è soltanto il Presidente) e la frase diventa un mezzo con cui ricattare i suoi alleati. Uno dei tanti obiettivi... il prossimo sarà raggiungere il 51% dei consensi alle Europee. Andiamo avanti!

Conclusione di un articolo pubblicato oggi su "The Guardian".

*chutzpah: "insolente" termine yiddish.


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| by Stefano Reves S. | , ,


Diamo a Berlusconi quel che è di Cesare

Quale sarebbe il souvenir da conservare come ricordo per la nascita del PDL? Una matriosca a forma di Silvio, al cui interno ne trovereste fagocitate di più piccole rappresentanti i vari premier avvicendatisi negli ultimi 15 anni. La bambola conserva al suo esterno un messaggio che farà preoccupare i critici ed entusiasmerà i seguaci: Berlusconi non è più uno tra i diversi contendenti politici, ma il padrone indiscusso di una nazione intera.

Non per niente, da quando è tornato al potere per la terza volta, l’opposizione ha iniziato a sciogliersi come neve alpina in piena estate. In meno di un anno l’Unione si è spaccata, il principale partito rivale ha sostituito il suo leader e – grazie all’impatto di una crisi economica globale su una società in cui politica e finanza sono inestricabilmente legate – Berlusconi ha ottenuto un immenso potere su tutte quelle banche ed imprese in difficoltà.
La trasformazione del PDL, da alleanza elettorale a partito vero e proprio è solamente l’ultimo passo di una marcia trionfale. Verso la realizzazione di un sogno politico dove Berlusconi è Leader ed arbitro. Lontano dal destino toccato al suo rivale Veltroni, vittima della sua reputazione di insulso indeciso. Una paura rimane: che Berlusconi estrapoli il termine “libertà” affinché lo legittimi a fare qualsiasi cosa egli voglia. Il Primo Ministro non è infatti abituato ad essere interpellato dai suoi seguaci. Ora che il suo principale “rivale” interno è stato zittito con l’elezione a Presidente della Camera, il nostro Magnate ridanciano e perennemente abbronzato è diventate un vero e proprio Cesare. Ed in vista non ci sono Bruto.

The Economist - March 26th, 2009


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