martedì | by Stefano Reves S. | , , , , , , ,


Un nuovo ghetto sta nascendo in Italia

L’Europa ha la memoria corta. Eppure tutti dovrebbero sapere che la storia della segregazione iniziò proprio a Venezia. “Ghetto”, termine che probabilmente prende origine da un’industria del ferro un tempo ubicata in città. Era l’anno 1516 ed il senato cittadino stabilì che tutti gli ebrei veneziani fossero confinati in questo quartiere. Fu così che nacque il primo ghetto del mondo.

La Roma papalina seguì a ruota: nel 1555 gli ebrei furono confinati in un’area chiusa ermeticamente e collegata con l’esterno da due ingressi ben sorvegliati, sbarrati al tramonto, riaperti all’alba. Diverse furono le restrizioni interne: bandita la circolazione moneta “Cristiana”, unica forma di commercio permessa fu il baratto di tessuti. A rendere logico ed accettabile tutto ciò furono i pregiudizi e le discriminazioni, molle innestate verso l’inevitabile genocidio: il 16 Ottobre 1943, 100 soldati tedeschi circondarono il getto romano e sequestrarono 1.022 ebrei tra uomini, donne e bambini. Spediti ad Auschwitz, a ritornare furono in 17.

Come ci si può dimenticare questa lezione?
Eppure ancora una volta sembra che l'Italia si voglia prestare all’ennesimo esperimento sulla segregazione residenziale. Si tratta di un paragone difficile, eppure non mancano le relazioni tra i pregiudizi che anticiparono le persecuzioni ebraiche e l’odierno trattamento degli zingari.

Il loro immenso, sconnesso, accampamento fuori Roma, noto col nome di “Casilino 900”, potrebbe sconvolgere qualsiasi visitatore a causa delle condizioni disastrose in cui versa. Ma non c’è limite al peggio ed il nuovo campo di “Castel di Decima”, con le sue file di capannoni prefabbricati, lontani miglia e miglia da qualsiasi cosa, appare, se è ancora possibile, ancor più deprimente. Eccezion fatta per le antenne TV e per l’accoglienza dei bimbi intenti a giocare per strada, sembra un luogo di detenzione. Reso ancor più tale da recinti freschi e dalla presenza di poliziotti a sorvegliarne gli ingressi. Nel mese di Febbraio, il Prefetto della capitale, con la motivazione di dover necessariamente fronteggiare l’emergenza, ha stabilito nuove, severe, norme per regolare la vita all’interno dei sette campi cittadini: recintati e posti sotto sorveglianza della polizia. Sebbene la residenza dovrebbe essere temporanea, preludio ad una futura integrazione, non ci sono indicazioni su chi deve essere fatto uscire e su chi viene buttato dentro. Il sindaco di Milano ha annunciato regole simili, in più ha imposto la chiusura obbligatoria del campo alle 10 di sera. Le proteste non sono mancate, ma subito zittite.
Anche il sindaco di Venezia, politico progressista, scrittore e professore di filosofia, ha recentemente dichiarato che nuovi accampamenti sorgeranno a distanza di sicurezza dalle zone “non-zingare”.

Ad allarmarci è proprio l’insistente volontà di giungere ad un allontanamento. Gli accampamenti veneziani rischiano di trasformarsi in un ghetto moderno, lasciando i suoi abitanti in preda a futili ostilità, se non peggio. Giancarlo Gentilini, sindaco di Treviso, è stato acclamato per aver pronunciato “Voglio una rivoluzione, voglio che spariscano tutti i bambini che rubano”. Gentilini è chiaramente un leghista, così come il ministro dell’interno. Pare che i politici non vogliano ascoltare. La storia ci ha insegnato che a dimostrazioni odio, spesso seguono gesti di violenza.

The Guardian


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mercoledì | by Stefano Reves S. | , ,


Gattuso l'asceta

Ringhio gattuso si taglierà lo stipendio, ma voi non scaldatevi troppo! Ovviamente è solamente una proposta, forse una provocazione ammiccante nei confronti di qualche collega frignone. E presumibilmente tale rimarrà, anche quando lo stato maggiore della più grande industria milanese di calcio vintage dovesse chiederne conto direttamente all'attore calabrese. Ciò nonostante, giornali e forum di tutta la penisola calcistica strimpellano già chilometriche lodi in onore di questo San Francesco contemporaneo. Così un giorno potremo ricordarlo come colui che nel pieno della più terribile crisi finanziaria che il mondo abbia mai conosciuto, voleva ridursi lo stipendio da 5 milioni netti di Euro l'anno, a 4.5 milioni netti di Euro l'anno.


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lunedì | by Stefano Reves S. | , , ,


La gazzetta nera

Seguendo un lavoro tutt'altro che certosino ho raccolto (vedi foto sotto) 4 delle ultime 7 prime pagine dalla "Gazzetta dello sport". Vi tralascio le restanti tre (i nomi "Ibra" o "Mou" comparivano comunque a nitidissime, ampie, lettere). E' inutile dirlo: si commentano da sole. Sebbene la settimana sia stata segnata da diversi eventi sportivi di portata internazionale - campionati di nuoto ed atletica (in entrambi record straordinari), i nostri giornali preferiscono giganteggiare con titoloni sugli imbarazzanti mal di pancia di "ibracadabra" ().
Ora... non chiedo che in italia si parli di sport puliti, magari un pochino "veri"; sarebbe pura utopia. Piuttosto, mi rimane inutile consolazione dimostrarvi come - allo stesso modo che per la politica - anche nel calcio a decidere cosa sia vero, giusto, ma anche bello e straordinario, o più semplicemente a scegliere cosa accada, come accade - e con una propaganda che un qualsiasi Mao invidierebbe - sono i poteri calcistici: Massimo Moratti.


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giovedì | by Stefano Reves S. | , ,


Pensieri Democratici

"L'assemblea (del PD) ha capito che era molto meglio evitare l'inutile ordalia delle primarie." (Il mattino 02/09)

Chi ha pronunciato questa frase? Dall'impietosa ademocraticità delle due parole "inutile" ed "ordalia"diremmo tutti Silvio Berlusconi. Vero?! Niente affatto! Anche se poco ci manca. Il vero autore è tale Nicola Latorre, senatore pugliese del PD e berlusconiano di serie B.


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mercoledì | by Stefano Reves S. | , , ,


Marxspray

Avete compulsato il libro, per lui avete frequentato interminabili seminari, ora preparatevi ad assistere al musical.

Alcuni produttori Cinesi stanno tentando di trasformare "Das Kapital" (Il Capitale) in un'opera teatrale. Se Marx approverebbe o meno un lavoro destinato a sfamare la nuova borghesia cinese, è materia su cui speculare. Ma il regista, He Nian, rassicura che unirà elementi tipici dei musical di Broadwai o Las Vegas a rappresentazioni educative: "lo stile non importa, ciò che conta è che le sue teorie non verranno distorte". A garantire sul "rigore intellettuale", l' "arruolamento" di Zhang Ju, noto professore dell' Università di Fudan.
Insomma, una vera sfida. Sebbene in passato, due opere di scrittori contemporanei a Marx, Dickens ed Hugo, come lui critici verso il sistema societario del diciannovesimo secolo, siano già diventate musical di grande successo: stiamo parlando di "Oliver" e de "I miserabili".
A differenza dei due celebri romanzi però, Il capitale, non è favorito da una trama avvincente.

Guardian


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| by Stefano Reves S. | , , , ,


L'Africa, il dogma, le necessità

"Opponendosi alla diffusione dei condom, il Papa sembra voler dimostrare che, per lui, il rispetto per i Dogmi, conti più
della vita degli Africani".
(Rebecca Hodes, Nyt 18/03/2009)


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lunedì | by Stefano Reves S.


Inter Fiorentina

Ennesima dimostrazione - e non ce n'era bisogno - di come, cacciare Moggi, sia servito solamente a liberare un posto per Moratti.


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domenica | by Stefano Reves S. | , , ,


Pane e mediocrità

*Agiografia:
estens. Propensione ad esaltare una persona od un fatto storico, tessendovi attorno miti e leggende.

*Guitto: s.m. Attore comico d'infimo ordine.

Agiografia + Guitto = Fiction Rai = Pane e Libertà

* dal Devoto Oli


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venerdì | by Stefano Reves S. | ,


Forse era meglio il PDL

Non scherzo, ne sono vittima di un delirium alcolico. Il problema è che ci troviamo da un lato, un partito, inqualificabile quando agisce ed orripilante quando parla (il Pdl), ma forte è coerente nel saper dare ad un solo uomo quel diritto monarchico all'autodeterminazione. Dall'altro lato invece c'è una sua fotocopia, uscita male, malissimo, composta da gente che parla di sovranità degli aderenti ma rigetta primarie e dialogo, che parla di carta costituente ma delle sue disposizioni se ne fotte (chiedi a fassino ed alle sue rielezioni), che invita all' innovazione, al rinnovo, ma tutt'al più si rinnova come ostello per il meglio della geriatria italica, o più candidamente come condotto fondamentale per i più putridi canali di quella fogna paludosa che è la politica nazionale. Crisafulli e Latorre ne sono il più nitido esempio.


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