venerdì | by Stefano Reves S.


Espertone va in vacanza (per ora!)
Come il piu' forte degli arbusti che, per rinvigorire le proprie radici e rinforzare il fusto, ha bisogno di riposo, così l''Espertone'' decide di prendersi un breve periodo di pausa per la sosta natalizia. Naturalmente il suo servizio, non obbedirà completamente a questo traslato, se dovessero esserci notizie ''sconcertanti'' o comunque degne di nota provvederò a rendervene conto ed a commentarle, anche se dovesse essere il giorno di natale ( sperando però che almeno questa volta il nostro caro Presidente del Consiglio si tranquillizzi e che non passi, come lo scorso anno un ''terribile natale, per il timore di un attentato nelle nostre città''). Detto questo mi congedo per quest'anno, augurando a tutti voi un buon Natale ed un felice e sereno Anno Nuovo (ai lacisiti, pardon laici, piu' intransigenti auguro, come ha fatto il Presidente Bush, ''Happy Holidays'', semplicemente Buone Vacanze).Vi prometto che per il prossimo anno cercherò di offrirvi un servizio migliore, piu' professionale, tentando anche di far ''ingrossare'' il nostro materiale col contributo di esperti importanti ed influenti nei rispettivi settori.Per rimanere in tema ''Giappone'' dedico l'ultimo articolo a qualcosa di divertente e soprattutto di ''non impegnato'', ad un'usanza nipponica, alla quale probabilmente molti non farebbero mai affidamento per risolvere il problema ''Pioggia'' ( o che dir si voglia '''Sole''), altri invece dicono che funzioni, quindi a voi la scelta:
Teru Teru Bozu

Il Teru Teru Bozu è una bambolina di stoffa bianca, una specie di fantasmino, che viene appeso alla finestra (o fuori dalla porta) per propiziare il bel tempo.Teru in giapponese significa infatti “brillare”, sottintendendo il brillare del sole, mentre bozu è il bonzo, ossia il monaco buddista. E’ inoltre sinonimo di “testa rasata” e, siccome i bambini in Giappone portano spesso la testa rasata, per estensione può significare anche “bambino”.
In definitiva il Teru Teru Bozu si può assimilare ad una piccola divinità del sole!Quindi, se si desidera che il giorno seguente la pioggia smetta e brilli il sole, si costruisce un Teru Bozu e si appende alla finestra.
Ecco come:si prendono 2 pezzi quadrati di stoffa bianca (si può usare anche della carta). Uno verrà steso e l’altro, appallottolato, verrà posto al suo centro (fig. 1). Questa “palla” è la testa della nostra bambolina che verrà ricoperta dall’altro pezzo di stoffa e fissata con un nastro o un laccio (fig. 2). Ora non ci resta che disegnare la faccia del nostro pupazzetto (fig. 3), prima di appenderlo vicino alla finestra con la faccia rivolta verso l'esterno.Naturalmente si deve rivolgere alla nostra piccola divinità una preghiera, affinché ci ascolti e porti il bel tempo. Di seguito una canzoncina che si canta al Teru Teru Bozu, atta a questo scopo:
Teru-Teru Bouzu, Teru Bouzu, ashita tenki ni shite o-kure.Itsuka no yume no sora no you ni haretara gin no suzu ageyo.Teru-Teru Bouzu, Teru Bouzu, ashita tenki ni shite o-kure.Watashi no negai wo kiita nara amai osake wo tanto nomasho.Teru-Teru Bouzu, Teru Bouzu, ashita tenki ni shite o-kure.Moshi mo kumotte naitetara sonata no kubi wo chon to kiru zo. (Traduzione: Teru Teru Bozu, Teru Bozu, portami il sole domaniSe il cielo sarà sereno come lo sogno ti regalerò un campanello dorato.Teru Teru Bozu, Teru Bozu, portami il sole domaniSe ascolterai le mie preghiere ti donerò del sake dolceTeru Teru Bozu, Teru Bozu, portami il sole domaniSe sarà nuvoloso ti staccherò la testa….).

Se il giorno dopo splenderà il sole si potrà ringraziare il pupazzetto adornandolo di una piccola campanella color oro, o lo si può portare con sé in gita o qualsiasi altra attività si era previsto per quel giorno. Un’altra usanza vuole che al Teru Teru Bozu non si disegni la faccia se non a desiderio esaudito (un po’ come l’occhio del Daruma!).Altri ancora dicono che, per ringraziarlo, bisogna bagnare la sua testa col sake e poi gettarlo in un fiume…Certo che se il desiderio di sole non si avvera, la canzone parla chiaro…povero Teru Teru Bozu :-(!!Un'ultima indicazione: se si vuole la pioggia il nostro pupazzetto dovrà essere appeso a testa in giù!
Articolo di Bunny Chan

P.S.
Se dovesse funzionare a qualcuno di voi fatecelo sapere. Grazie.


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| by Stefano Reves S.


Mr Hypocrisy

L’uomo che vedete in questa foto si chiama Giuseppe (in arte Beppe) Grillo è nato a Savignone di Genova il 21 Luglio 1948 ed è uno degli Italiani piu’ famosi, sicuramente uno dei piu’ apprezzati all’estero. Apprezzato proprio per le sue leggendarie battaglie contro il sistema inglobato ed assorbito dalle sole multinazionali, contro i sistemi mediatici corrotti e soprattutto contro l’industria pubblicitaria ritenuta sempre piu’ ammorbante e mistificatrice.
Ebbene proprio due giorni fa proprio questo impavido eroe si è presentato personalmente a Ostuni (Br) per far cosa? Uno dei suoi esilaranti spettacoli teatrali penserete voi! Assolutamente no!!!!!
E’ venuto a disturbare la tranquilla cittadina pugliese esclusivamente per pubblicizzare un’aspirapolvere assieme a Gino Paoli! Alla domanda sul perché avesse compiuto un tale gesto ha risposto che era li esclusivamente per sostituire Ornella Vanoni, assente per motivi personali. Bella faccia tosta!
Foto Wikipedia


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| by Stefano Reves S.



Short new dai ''Giornali Nostrani''

Qualche giorno fa mi ha colpito il titolo di un'articolo uscito sul sito di Repubblica: ''Osaka, molestatore muore sul metrò dopo essere stato pestato dai passeggeri''. Per chi conoscesse anche solo vagamente l'''anima'' del leggendario Nihon, sa con certezza che un comportamento del genere sarebbe lungi dall'essere tollerato, probabilmente non rientrerebbe neanche tra le ''usanze'' dei criminali piu' incalliti. Ebbene dopo aver visionato questa dubbia notizia secondo cui l'uomo sarebbe stato addirittura ''picchiato e immobilizzato'', ho deciso di indagare personalmente consultando però, fonti piu' vicine (quindi probabilmente piu' attendibili'') all'accaduto: i giornali del posto, ed alcuni amici che vivono in quel di Honshu. Conclusione!? Nel giro di poche ore abbiamo smentito completamente la notizia, infatti secondo le fonti ufficiali il decesso dell'uomo sarebbe avvenuto per un infarto, sopraggiunto in seguito allo spavento per essere stato ''beccato'' (è proprio il caso di dirlo) con le mani in tasca, quindi non in seguito alle brutali violenze subite.
Ora, potrebbe essere che l'articolo, non firmato, sia stato scritto in buona fede, ma il recidivare di praticamente tutti i giornali italiani lascia un certo sconcerto.
Foto Japantimes


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giovedì | by Stefano Reves S.



Verità cosmopolita

C’è qualcosa che mi da fastidio più di molto altro. Vedere la gente che scaraventa i propri rancori contro ‘’La Bibbia’’, contro quel libro, che proprio perché è un libro non capisco perché susciti tanta animosità. La tipica accusa ‘’religione oppio del popolo’’ è il topos più sfruttato e malmenato da questa gente. Questi qualunquisti che agiscono in maniera simmetricamente identica al loro avversario prediletto: il clero. Eccentrico, egocentrico, esclusivista ed oscurantista, entità che ha come unico interesse quello di conservare il proprio potere e di accrescerlo, cercando di preservare i rispettivi privilegi.
Ma seguendo la filosofia più spicciola si può fare di un filo d’erba un fascio? Si può dire con assoluta certezza che un innocuo volume possa aver causato alcune tra le più grandi catastrofi della nostra storia? Io non credo proprio. Penso invece che il libro per antonomasia sia solo una vittima, un capro espiatorio da accusare come unico fautore del ‘’libro nero del cristianesimo’’. Libro nero innegabilmente scritto in primis da coloro che si sono arrogati il diritto di lavorare, scegliere e selezionare per l’uomo, eticamente, seguendo spesso però i criteri di un fondamentalismo inventato di sana pianta, e quindi del tutto estraneo al volere ed al messaggio delle Sacre Scritture. Certo potremmo per questo accusarlo di connivenza, ma innegabilmente alimentata ed imbellettata, spesso rigonfiata, dall’acrimoniosa iconoclastia dei movimenti anticlericali, che spesso l’hanno oltraggiata con metodi mistificatori e libellisti. Con questo non si vuole rimpicciolire l’importanza che la gerarchia ecclesiastica ha avuto nello sfruttare il Vecchio e Nuovo Testamento, tutt’ altro, ella rimane al primo posto tra gli artefici di molti mali dell’umanità. Si vuole semplicemente far capire a questa gente che la violenza, atroce e distruttiva, seppur verbale, genera sempre e solo altra violenza. Non è attaccando il Papa o il prete di campagna che si risolvono i problemi, lo si fa piuttosto analizzando appieno la situazione. Perché basterebbe farsi un’introspezione rapida e congetturale per capire che l’aforisma Marxiano ha solo scelto il soggetto sbagliato: non è la religione ad essere l’oppio del popolo, ma è chi si ritiene depositario di essa, di quelle regole trascendentali che, interpretando le loro azioni, spesso contraddittorie, diventano immanenti per pochi eletti. In sua difesa, basterebbe pensare che il Testo Sacro è stato adoperato inizialmente da nomadi nullatenenti, da persone che si sono sempre schierate contro ogni tipo di violenza e per questo sono state trucidate per secoli. Gente umile che chissà quante volte ha fatto una fine atroce pur di far giungere ai giorni nostri pensieri e conseguenti azioni in favore del vivere civile e del bene comune. Bisogna ricordare che quando si parla di Bibbia si deve prendere in considerazione i suoi veri, unici artefici: San Paolo, ripreso poi da Galilei, che invitava a non considerare il testo come oro colato, perché ‘’la lettera uccide’’, San Francesco, che in uno dei periodi piu’ sanguinosi e se vogliamo assurdi della nostra storia si recò fino in Arabia con due stracci e poco altro, sapendo di rischiare la propria vita, ma deciso a mandare e condividere un’importante segno di tolleranza e di pace. Il suo tentativo fallì, ma ciò che ha importanza è l’umile e sincero messaggio che ha lasciato al mondo intero. Non si può non citare uno dei più grandi eroi dei nostri tempi M. L. King, artefice delle parole sulla violenza citate sopra, i missionari che si battono contro il disboscamento dell’Amazzonia, e chissà quante altre persone che la storia ha dimenticato, ma non per questo sono state meno determinanti. Perché se l’uomo riesce ancora a convivere, seppur in ambienti imperfetti e limitati, il merito è anche di questa gente. Che ha diffuso messaggi puri ed intatti, senza ipocrisia ne prepotenza, ma con tanto spirito di umana, a volte imperfetta, sincerità e buona fede.
A questo punto è doveroso specificare che chi scrive non ha ‘’subito’’ un indottrinamento forzato. Ha si studiato sin da bambino i testi Cristiani nelle scuole ed al Catechismo, ma col tempo ha imparato a discernere. Ha imparato a condividere alcune cose e ad abbandonarne altre, senza insultarle, ne screditarle, o rigettarle con acrimonia, perché la chiave della giustizia e della conseguente felicità sono la tolleranza, ed il rispetto; al contrario il desiderio prepotente di avere ragione è la causa della sofferenza. Nessun uomo è in grado di condannare, perché nessun uomo è in grado di giudicare, qualsiasi uomo di fede, qualunque essa sia, farebbe bene a rammentare questa aforistica frase prima di lanciare nuovi anatemi.
Foto Wikipedia


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| by Stefano Reves S.



Qualche tempo fa pubblicai un articolo inerente il tentativo di alcuni teocon di far uscire lo studio delle teorie evoluzionistiche dalle scuole pubbliche. Ebbene l'altro ieri è arrivata la sentenza definitiva, con esito ''inverso'' a quello che i denunciatari si aspettavano.
Il creazionismo non è scienza, vietato nelle scuole americane

Un giudice federale ha deciso che il cosiddetto 'disegno intelligente' non può essere insegnato nelle classi di scienze delle scuole pubbliche negli Stati Uniti. Il verdetto è stato pronunciato ad Harrisburg, capitale della Pennsylvania. Il giudice distrettuale John E. Jones III ha giudicato che il Consiglio scolastico dell'Area di Dover, in Pennsylvania, ha violato la Costituzione decidendo di inserire nei programmi di scienze il 'disegno intelligente', cioè il principio che la vita sulla Terra fu generata da una causa intelligente non identificata. Un principio che mira ad escludere le teorie di Darwin. Otto famiglie fecero causa contro il Consiglio scolastico, che, nelle ultime elezioni, nel novembre scorso, è stato bocciato in blocco: la tesi dei ricorrenti era che il 'disegno intelligente' non è una vera e propria teoria scientifica, ma piuttosto un travestimento del creazionismo biblico che, quindi, viola la separazione costituzionale tra Chiesa e Stato. L'insegnamento sul 'disegno intelligente' venne imposto agli studenti prima di seguire i corsi sull'evoluzione. La dichiarazione da sottoporre agli studenti dice che la teoria di Charles Darwin "non è un fatto" e ha "vuoti" che non sono stati ancora spiegati.
Fonte Repubblica, nella foto una vignetta sarcastica d'epoca


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mercoledì | by Stefano Reves S.


I'm with you!

Io sono con voi!

Je suis avec vous!


我是以您 !

私はあなたとある!

Estoy con usted! Ich bin mit Ihnen!
Greenpeace attacca baleniere Giapponesi (Greenpeace attacks Japanese whalers)

Foto Greenpeace


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martedì | by Stefano Reves S.



SEMPLICEMENTE GIANFRANCO!

Un uomo per ogni stagione, è la frase che più identificherebbe il bravo smargiasso bolognese. Colui che prima si dichiara amico degli extracomunitari, pronto addirittura a concedere loro il voto, per poi diventare artefice (e carnefice) di una delle leggi più xenofobe mai concepite. Nonostante tutto Fini rimane forse, uno dei politici più noti, sicuramente il più autorevole e qualificato che il nostro governo (dura scelta eh!) possa offrire.
Personalmente non ho nulla contro di lui, contro quel pallido corpo segaligno, col tenero viso telegenico e dalla cadenzata parlata rassicurante. Ma, come penso molti, temo che dietro quel riuscito lavoro posticcio e mediatico, si nasconda ancora quella dura veste almirantiana che impassibile, sembra resistere a tutte le epoche, mantenendo intatto e vitale il savoir fare arrogante e distruttivo del fascista Doc. Forse leggendo questo suo bestiario molti altri saranno d’accordo con me

‘‘Cari camerati… il Msi, l’intero Msi rivendica fermissimamente il proprio diritto di esistere e di riferirsi al fascismo!’’ (24/01/88)
‘‘Non si può tacere di fronte al fatto che le nostre frontiere sono troppo aperte. Da esse entrano con facilità stranieri di tutti i tipi, spesso disponibili a diventare manovalanza per i terrorismo e per lo spaccio di droga’’. (10/05/88)
‘‘Romani! Camerati del Movimento sociale italiano, del Fronte della gioventù, del Fuan (…) contro la droga servono sì le buone leggi; contro la droga servono sì i comportamenti coerenti; ma contro la droga serve soprattutto avere fede! Credere! Nobilitare la propria vita!’’ (29/11/88)
‘‘Sono un post-fascista, come hanno scritto – ma sarebbe meglio dire: un fascista nato nel dopoguerra.’’ (30/12/88)
‘‘Cari camerati (…) non si può fingere di ignorare che in una società condizionata dai mass-media l’immagine individuale e collettiva conta moltissimo.’’ (12/01/90)
‘‘Il Msi è contro la società multirazziale.’’ (09/07/91)
‘‘Noi faremo una grande battaglia irredentista perché Istria e Dalmazia tornino all’Italia.’’ (05/08/91)
‘‘Senza bisogno di cambiare la legge, si può attuare l’applicazione – in casi particolari – del codice penale militare di pace, che prevede la pena di morte.’’ (05/08/91)
‘‘Noi non siamo razzisti, ma non ci scandalizziamo se qualcuno va in giro con la testa rasata!.’’( 03/03/92)
‘‘Se nel 1922 il nostro paese non divenne una repubblica sovietizzata fu merito del fascismo.’’ (29/03/92)
‘‘Le leggi razziali del fascismo furono un errore che determinò anche orrori. Lo stesso Mussolini ne era consapevole, tanto che non le applicò.’’ (30/09/92)
‘‘Mussolini è stato il più grande statista del secolo. E se vivesse oggi garantirebbe la libertà degli italiani.’’ (30/09/92)
‘‘Non ci casco più , non avrà mai una risposta. (A Enzo Biagi che gli chiedeva se avrebbe ancora definito Mussolini primo statista del secolo)’’ (08/02/95)
‘‘I naziskin sono autentici idioti, perché il razzismo è una bestialità. Ma è altrettanto folle l’idea di una società multirazziale.’’ (10/10/93)
‘‘Come sindaco (di Roma) non sarei una minaccia per gli omosessuali. Diverso è il mio giudizio morale, il mio profondo convincimento.’’ (04/12/93)
‘‘Sono contrario a concedere il voto amministrativo agli stranieri residenti in Italia (…) Non credo che l’ospite straniero possa avere gli stessi diritti dei cittadini italiani.’’
‘‘E’ giusto affermare senza reticenze che l’antifascismo fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato.’’ (28/01/95)
‘‘Chi vota contro (il primo articolo del nuovo codice di An) esce.’’ (28/01/95)
‘‘Le elezioni padane? Un’ anticipazione del carnevale’’ (27/10/97)
‘‘Alleanza nazionale ribadisce in maniera chiara la scelta del modello occidentale e per la difesa del libero mercato’’ (08/11/97)
‘‘Se un maestro di scuola elementare è omosessuale non può fare il maestro, perché diseducativo per i bambini.’’ (08/04/98)
‘‘La sinistra ‘‘antagonista’’ rappresentata da ‘‘certi centri sociali, dagli squatter e dagli autonomi è l’unico serbatoio da cui possono attingere organizzazioni neobrigatiste o terroristiche.’’ (30/05/99)
‘‘Sarebbe un gravissimo errore sciogliere Forza Nuova.’’ (10/01/2001)
‘‘Repressione, questa la parola da usare, anche se non risulta politicamente corretta (riguardo alle politiche di azione nei confronti dei tossicodipendenti)’’ (22/01/01)
‘‘Mussolini il più grande statista del ‘900? Non lo direi più (11/01/02)

Frasi tratte dai vari quotidiani italiani, e raccolte da Stefano Marsiglia in ''Fini, Una storia nera'', foto Repubblica


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lunedì | by Stefano Reves S.



Per la serie virus letale un'articolo del ''New York Times'' sulla neonata terza Repubblica Italiana.
Berlusconi cambia le regole per beneficio personale (Berlusconi Changes Rules to his Benefit)

Mercoledì Berlusconi è riuscito a realizzare il sogno di ogni politico che, come lui, si troverebbe in profondi guai elettorali: ha riscritto le regole.
Con la sconfitta che è piu' di una possibilità alle prossime elezioni di Aprile, il sig. Berlusconi ed i suoi alleati di centro-destra hanno approvato in via definitiva la legge che prevede il ritorno al sistema proporzionale. Secondo Berlusconi l'emendamento ''sarà assolutamente democratico, un cambiamento necessario in un sistema che, a causa dei due partiti dominanti, aveva causato grande scontentezza''. Secondo i suoi avversari invece si tratterebbe di una legge creata appositamente per ridurre il danno causato da una probabile sconfitta. Anche secondo l'on. Fisichella (FI), che ha votato contro la legge, ''si tratta di un piano per limitare l'ampiezza della sconfitta''. (Fisichella a volte è un grande!, peccato che esca poco in Tv. Qualcuno di voi si ricorderà di una sua recente affermazione 'votare a Destra sarà piu' una questione di amore che di ragione'')
Per i critici la legge rischierebbe di indebolire vistosamente la coalizione vincente, con una sola conseguenza, quella di far ripiombare l'Italia ai giorni dei ''revolving-doors governments'', ovvero dei governi in perenne e discontinua alternanza. Anche per Prodi questa legge rischia di lasciarlo con una maggioranza molto piu' piccola del previsto.
Ora tocca a Ciampi vidimare il documento. Il Presidente della Repubblica seppur anche lui scontento per la legge, l'ha definito costituzionale, pertanto lo firmerà.
Secondo Erik Jones, professore di Studi Europei alla John Hopkins University con sede dislocata a Bologna, la legge avrebbe delle ragioni ben piu' profonde; c'è piu' del solo Governo Berlusconi dietro ad essa. Perciò Let's face it, affrontiamola, una legge nuova potrebbe dare nuova forza alle parti mentre permette loro di scegliere le liste di candidati e di chiuderli ermeticamente nelle rispettive coalizioni.
Articolo di Brian Winfield, tradotto ed adattato da Stefano Reves


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domenica | by Stefano Reves S.


Date a Wiki ciò che è di Wiki

Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la scoperta che una biografia pubblicata su Wikipedia era stata manipolata a scopo di diffamazione. Oggi l'enciclopedia basata sul sapere diffuso in rete si è presa una bella rivincita: secondo uno studio di Nature le sue voci relative alla scienza sono accurate quasi quanto quelle dell' Encyclopedia Britannica.
Fonte Repubblica, nella foto Jimmy Wales, fondatore di Wikipedia.


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sabato | by Stefano Reves S.



VIRUS LETALE

Tutti se ne saranno ormai accorti, è diverso tempo che, quando si tratta di parlare di Berlusconi e del suo gabinetto, il mondo intero sembra essersi ''bolscevizzato''. Questa malattia si presume sia causata da una irresistibile ed ancora sconosciuto virus endemico, ormai diffusosi su grandissima parte del globo. Fino ad oggi ha trovato come principale ambiente su cui attecchire le menti piu' eccelse, gli intellettuali piu' autorevoli e soprattutto le principali riviste dei paesi industrializzati; ad essa non sono sfuggiti neanche pilastri del conservatorismo come l'infinitamente citato ''The Economist'' ed il ''Washington Post'' che fino al 2001 sembravano godere di ottima salute psichica.
Molti esperimenti sono stati svolti nel tentativo di debellare il virus. Purtroppo è ancora presto per riuscire a trovare un un valido antitodo. Al momento il piu' efficace rimane in fase di sperimentazione su alcune cavie di laboratorio, dove i risultati dei primi test sembrano rassicuranti: i pazienti infatti iniziano a reagire bene agli stimoli del farmaco.
Le cavie Giuliano F., Vittorio F. e Maurizio B. (nomi scelti a caso!), sono ormai in grado di produrre autonomamente gli anticorpi, nonostante qualche evidente effetto collaterale: meteorismo sul paziente n°1 e lieve perniciosa sul 2 e 3.
Purtroppo molto resta ancora da fare: la malattia è lungi dall'essere debbellata, alcuni pazienti, Eugenio S., e Curzio M. versano in uno stato patologico irreversibile. Con loro non è bastato raddoppiare la normale dose di sciroppo ridanciano, ne aumentare il dosaggio di fronzoli disciolti in acqua.
Voi però restate tranquilli, per fugare ogni possibilità di contagio, a titolo profilattico vi basterà assumere due cucchiai giornalieri di Mieli Paolo, o se preferite Costanzo Maurizio, contornati da piccole dosi di Mentana Enrico o Vespa Bruno.


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venerdì | by Stefano Reves S.



Ricordate Settimo Cielo, il telefilm sulla vita della famiglia del Reverendo Camden? Ebbene, non abbiamo fatto in tempo a dimenticarci di tutti i suoi ipocriti moralismi, delle infinite litanie in favore dell’intervento umanitario in Iraq che ci risiamo! Italia 1 ci propone un altro capolavoro frutto del savoir-fare astuto dei teocon Statunitensi. I Repubblicani piu’ austeri, che da sempre si schierano in difesa della Pena di Morte, che (speriamo invano) cercano di far uscire Darwin dalle scuole e che, nei parchi educativi, obbligano a far installare uova di Dinosauro sull’arca di Noé.
Cosa si nasconderà dietro il buonismo della famiglia piu’ caritatevole di
O.C.?
I Gialli di Orange County

O.C. è enorme ‘’accampamento’’ situato tra Los Angeles e San Diego. Arrivati in Città (solitamente si sbarca al John Wayne Airport) potrete immediatamente respirare l’atmosfera di quella che è la base spirituale di tutti i conservatori nord-americani. Neanche a dirlo qui sono nati John Wayne, Richard Nixon, Ronald Reagan, e Bob Dornan. Qui sono sorte alcune tra le più grandi imprese appaltatrici del dipartimento della Difesa, Disneyland e la John Birch Society. Infine sempre qui sono nate le idee più destrose e piu’ malsane, mai concepite, che nel corso degli anni il mondo intero si è trovato a dover contrastare. Dallo studio sulle menti piu’ ‘’illuminate’’ di questo anomalo luogo non stupiscono quindi alcuni dati: qui Bush sr. ha preso piu’ voti che, in proporzione alle altre contee, nel resto degli Stati Uniti, mentre Reagan ha raggiunto il 75% dei voti.
La mattina del 6 Dicembre 1994 (quel giorno compivo 10 anni) O.C. si accorse di essere andata in fallimento, fallimento causato da un ingente quantità di denaro pubblico investito in ‘’derivati’’ (chiaramente ad alto rischio) legati alle fluttuazioni del tasso d’interesse. In altre parole, frotte di ricchi (stupidi?) hanno scelto spontaneamente di far correre ai cittadini rischi incalcolabili, ed al contempo hanno fatto vagonate di soldi. Il debito complessivo è stato di 12,5 miliardi di dollari (quisquilie per gli imprenditori italiani), ed è bastato al governo per far dimezzare i finanziamenti da destinare alla Contea. Per risanare il debito è stato indetto un referendum, con cui i rappresentanti politici hanno chiesto ai residenti il permesso di aumentare le imposte sul volume d’affari di mezzo centesimo di dollaro. Naturalmente i votanti hanno risposto con un no al 60%. Per fortuna! Perché per questa gente sarebbe normale far pagare al resto della Nazione i casini che loro hanno combinato. D’altronde un po di aiuto lo meritano, in passato hanno fatto tanto per il mondo intero:
Hanno fomentato l’odio per quel ‘’Mostro’’ chiamato Unione sovietica, spingendo il governo ad aumentare notevolmente gli investimenti militari, principale fonte di guadagno della O.C. Hanno consigliato ai normali cittadini di lavorare sorridendo, mentre loro decurtavano gli stipendi e scaricavano le loro tasse su tutti gli altri residenti.
Nonostante la crisi però, gli astutissimi demagoghi alla fine hanno escogitato un furbissimo modo per ricavare denaro, e quindi pagare il debito. Hanno deciso di aprire le loro discariche alle Contee limitrofe facendosi pagare 35 dollari per tonnellata di rifiuti. D’ora in avanti se doveste avere problemi con lo smaltimento dei vostri rifiuti sapete a chi rivolgervi: Taormina Industries, Inc. O Box 309 Anaheim, CA 92815. Le conseguenze però le lascio decifrare al vostro intelletto.
Che altro aggiungere, forse era dai tempi di Titanic che non si vedevano tanti ricchi annegare contemporaneamente.


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| by Stefano Reves S.



Good New:
Bush si piega davanti a McCain

Ieri temevo che l'ostruzionismo del Presidente Bush avrebbe creato molti problemi all'emendamento proposto dal senatore John McCain, ma per fortuna alla fine l'ha spuntata il buon senso. Ed ora qualcosa è cambiato sul serio!: una piccola, ma sensazioanle notizia quella che finalmente giunge dalla camera dei rappresentanti: ieri sera ha approvato, con 308 voti a favore e 122 contrari, una risoluzione che impedisce di torturare i prigionieri sotto custodia statunitense. La cosa sorprendente è che ben 107 senatori Repubblicani hanno votato a favore assieme a tutti i Democratici. Subito dopo le votazioni McCain ha dichiarato '' Oggi abbiamo dimostrato che gli Stati Uniti non sono come i Terroristi''. Frase comprensibile data l'euforia per una legge che aveva suscitato il malumore dei Repubblicani piu' intransigenti, molti dei quali hanno dato battaglia fino all'ultimo, ma di sicuro ancora molto resta da fare affinché essa assuma un significato ben piu' ampio, a cominicare dal ritiro dall'Iraq.
Fonte Los Angeles Times


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giovedì | by Stefano Reves S.




L'ingiustizia italiana

Poco fa l'ufficio del commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa ha reso pubblico il rapporto di Alvaro Gil-Robles sullo stato della giustizia in Italia (a seguito di una visita nel nostro Paese dal 10 al 17 giugno 2005).
(capitolo I, "Osservazioni generali", punto 2)."Malgrado il livello in genere elevato di protezione dei diritti umani offerto dalla sua legislazione, l'Italia contribuisce tuttavia notevolmente a determinare il sovraccarico di lavoro della Corte europea dei diritti dell'uomo. E' infatti il quinto Stato per numero ricorsi dinanzi alla Corte ed è il primo in termini di condanne. Inoltre, è il Paese che registra il numero maggiore di mancata esecuzione delle sentenze. Per quanto la maggior parte di tali casi riguardi la durata eccessiva dei processi, si segnalano frequentemente altri problemi - esecuzione delle decisioni di giustizia, riapertura delle procedure, affidamento dei minori, ecc. - per i quali le autorità italiane sono state talvolta reticenti, oppure semplicemente lente, nel modificare certe norme o prassi dopo le sentenze della Corte. Infatti, i tre quarti dei problemi legati all'esecuzione restano irrisolti, più di tre anni dopo essere stati presentati al Comitato dei Ministri. Questi ritardi riguardano altri settori di cooperazione tra l'Italia e certi organi del Consiglio d'Europa, quali il Comitato di prevenzione della tortura, oppure il Comitato europeo dei diritti sociali, ed è certo che le autorità italiane potrebbero essere incoraggiate a cooperare con una maggiore tempestività (La pubblicazione dei rapporti delle visite effettuate nel 1996 e nel 2000 da parte del CPT è stata autorizzata soltanto nel 2003; d'altra parte, l'Italia non ha presentato il proprio rapporto periodico dinanzi al Comitato europeo dei diritti sociali, previsto nel giugno 2003)"...
(Capitolo I, punto 12): "Nel 2004, in base alle informazioni fornite dal Procuratore generale presso la Corte di Cassazioine, la durata media dei processi, fino alla decisione della corte di appello, era di otto anni nei processi civili e di cinque anni nei processi penali. Al 30 giugno 2004, oltre 9 milioni di casi erano in attesa di giudizio: 4,7 milioni dinanzi alle giurisidizioni civili e circa 3,4 milioni dinanzi alle giurisidzioni penali. Ad essi bisogna aggiungere i 100mila casi pendenti soltabto dinanzi alla Corte di Cassazione. In base a tali cifre, circa il 30 per cento della popolazione italiana è in attesa di una decisione giudiziaria. I tempi per la trattazione dei procedimenti non solo si rivelano lunghi, ma hanno perfino tendenza ad allungarsi di anno in anno. A titolo esemplificativo, la durata media dei procedimenti dinanzi alle corti di appello è aumentata del 23 per cento dal 2003 al 2004 per le cause civili, e del 33 per cento per le cause penali"...
(Capitolo 3, "La prescrizione", punto 33): "...le debolezze del meccanismo della prescrizione permettono ad un persona incriminata, difesa da un buon avvocato, di utilizzare i mezzi dilatori per fare durare un procedimento, allo scopo di ottenere che cada in prescrizione. E' tanto più inaccettabile, poichè i magistrati non dispongono dei mezzi per opporsi a tali pratiche. La prescrizione deve servire a porre fine alle azioni giudiziarie quando l'azione pubblica si è interrotta per un certo tempo, e non a costituire il primo mezzo di difesa di un imputato che vuole sfuggire a una condanna".
(Capitolo 3, punto 34): "Attualmente, la prescrizione per le infrazioni più lievi è di 2 anni, a decorrere dall'avvenuta infrazione, e di 20 anni per i reati più gravi. Malgrado tali tempi relativamente lunghi, il numero di infrazioni estinte per prescrizione è notevolmente aumentato con il tempo, passando da 84011, nel 1996, a oltre 260mila nel 2003. E' il caso di rilevare che oltre il 70 per cento delle constatazioni della prescrizione avviene al momento dell'istruzione del processo. Questi dati statistici dimostrano come la procedura della prescrizione sia totalmente viziata dal fatto che esistono scarse possibilità di sospenderla o perfino di interromperla una volta che è stata avviata l'inchiesta o l'istruzione".
(Capitolo 3, punto 36): "...sono del parere che l'attuale meccanismo della prescrizione nuoccia al rispetto dello stato di diritto e all'istituzione della giustizia nel suo insieme. Non va dimenticato che un ricorso troppo frequente a manovre dilatorie rallenta notevolmente il normale funzionamento della giustizia e obbliga i magistrati a emettere atti resi poi inutili, poichè lo scopo della difesa in tal caso è spesso di guadagnare tempo".
Fonte Repubblica

''AND JUSTICE FOR ALL'' BREAKING NEWS
- Oggi la Fiat, nonostante nuove promesse di aiuto provenienti dal Comune e dalla Regione,ha fatto sapere di voler esternalizzare un'altra importante fetta dei suoi dipendenti, e di investire 500 milioni di Euro in Turchia!!!!!!(W l'ITALIANITA')
- Al Congresso si vota la legge, proposta dal Repubblicano McCain, per impedire ai servizi segreti di utilizzare qualsiasi metodo di tortura. Neanche a dirlo il Vice Presidente Cheney si è sempre dichiarato fortemente contrario a questa proposta. Al momento l'emendamento è bloccato grazie all'ostruzionismo del Presidente.

P.S.
Presto qualche aneddoto, vero, su ciò che si nasconde dietro al telefilm piu' amato dai Repubblicagers '' The O.C.''


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mercoledì | by Stefano Reves S.



Qualcosa che non riguarda nessuno

Una notizia minuscola come il pianetaUna piccola notizia, di spalla a grandi articoli che parlano d’attentati e d’orgogliosi richiami “fino alla vittoria” di Bush, una notizia insignificante per i grandi della terra. Una minuscola nave oceanografica risale la Corrente del Golfo, dai Caraibi all’Islanda, e misura – ostinatamente – salinità, temperatura dell’acqua e velocità della corrente. Una piccola, pigra nave con a bordo gente che non serve a nulla per far soldi, scienziati che nessuno ascolta, gente da relegare in ultima pagina nei quotidiani: gli oceanografi. Al termine dei rilevamenti, comunicano le conclusioni: dal 1998 al 2005, il flusso caldo della Corrente del Golfo si è ridotto del 30%. Un terzo in sette anni: roba da relegare proprio in ultima pagina. Scopriamo così che il gran flusso caldo – che avvolge l’Europa, consentendole d’avere temperature medie di 6-8 gradi più elevate rispetto alla corrispondente costa americana – si sta estinguendo. Tutte balle? No, perché gli scienziati comunicano che è dal 1957 che – regolarmente – tengono d’occhio il grande fiume marino, e che mai avevano notato una simile diminuzione del flusso. Le ragioni? Lo scioglimento dei ghiacci polari – acque fredde e dolci – che “tagliano” come una lama il grande flusso, disperdendolo, bloccandolo, impedendogli d’avanzare. The day after tomorrow – l’ultimo kolossal di fantastoria “targato” Hollywood – è dunque realtà appena oltre l’orizzonte? No, affermano gli scienziati, niente del genere: ah, meno male, continuiamo pure ad immettere gas serra nell’atmosfera. Se il trend continuerà negli anni a venire – continuano – avremo solo una diminuzione di circa 10 gradi per il prossimo decennio nell’Europa del Nord, dalla Scandinavia alla Germania, solo 10 gradi: anche le coste atlantiche – Spagna e Francia – saranno interessate dal fenomeno. Le gente legge svogliata, e tira un sospiro di sollievo pensando che il film è solo fantasia: pochi si rendono conto che quei 10 gradi raccontano quasi la stessa vicenda. Con una diminuzione di 10 gradi, nel 2015 il porto di Amburgo sarebbe gelato per almeno sei mesi l’anno, la Gran Bretagna diventerebbe Lapponia e la Scandinavia Polo Nord. Sotto alle Alpi – con una simile “coperta” di gelo alle spalle – non sappiamo cosa potrebbe succedere. In dieci anni siamo precipitati in una stato di guerra quasi perenne: piano piano, senza destare troppi allarmismi, si bombarda al napalm, si creano lager e si giustiziano i prigionieri sul posto. Nei prossimi anni, sentiremo forse parlare di “ostinato maltempo” che perseguita l’Europa: alle prime renne che scorgeremo dalla finestra, ricordiamoci che qualcuno – dalle ultime pagine dei quotidiani – ci aveva avvertiti.
Carlo Bertani, Foto L'era glaciale


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martedì | by Stefano Reves S.



CLAMANDUM EST!

Bisogna alzare la voce! contro quei giudici, contro tutti quegli che ''Assetati di sangue, anelano a scannare, non per fine di riparazione né d’esempio, ma come per un loro vanto; e sono perciò da riguardarsi come omicidi. Giudici, arrabbiati e perversi, che saranno da Dio confusi; giudici ignoranti, perché l’uom sapiente aborrisce tali cose, e dà forma alla scienza col lume della virtù.

Non voglio dilungarmi, non ne ho voglia oggi! Non dedicherò un solo attimo in piu' per descrivere ciò che penso di quei quattro sciagurati acefali che hanno permesso tutto questo.
Da De Tortura Rerorum, De syndacatu, De indiciis et tortura, Foto wikipedia


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lunedì | by Stefano Reves S.



9 Settemre 2001,

''Una data che resterà sotto il nome dell'infamia'', è la frase pronunciata dal Presidente Roosvelt subito dopo l'attacco a Pearl Harbor il 7 Dicembre 1941. Quel giorno (i libri di storia ed i film insegnano) la base portuaria Statunitense fu vilmente bombardata da caccia Giapponesi, con il governo impotente.
''Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un salto gigantesco per l'umanità''. E' il celeberrimo discorso pronunciato da Neil Armstrong subito dopo lo sbarco sulla luna.
Ci saremmo aspettati una frase altrettanto ''immortale'' dopo l'attentato alle Torri Gemelle, così non è stato. Nonostante ciò i tre eventi rimangono legati da un altro, orribile filo, quello della ''verità celata''. Perché non tutti sanno che forse la notte del 6 Dicembre 1941 Roosvelt fosse già a conoscenza del piano di attacco Nipponico (non intervenne per convincere il Congresso ad invadere l'Europa). In pochi notarono, quella sera del 20 Luglio 1969, un dato inconfutabile: lo sventolio della bandiera americana sul suolo Lunare.
Infine davvero in pochi hanno ancora visto questo filmato.
La storia è soltanto l'interpretazione di chi la scrive, affermare il contrario sarebbe inconcepibile.


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| by Stefano Reves S.



MAURIZIO MEUCCI!

Straordinario!, passavo dinanzi alla Tv di casa che, accidentalmente accesa sul canale di ''Tessera 1819'', mostrava un garrulo Maurizio Gasparri millantare paragoni tra se e Antonio Meucci, accostando il suo digitale terrestre a quella cosina che qualcuno chiama Telefono. Si perché per quest'uomo, quel ninnolo del DDT rivoluzionerà il mondo della comunicazione come cent'anni fa accadde per il telefono.
Diciamolo subito il Digitale è qualcosa di piacevole, personalmente mi ha permesso di seguire tutti i mondiali di atletica senza lanciare infinite contumelie verso l'antenna di casa che evidentemente non nutre grande simpatia verso Rai2. Ma vantarsi di essere il fautore di un sistema semi-digitale, teoricamente il piu' avanzato del mondo è una stronzata immane! Perché?
Perché la teconologia adoperata non è avanzatissima come vogliono farci credere, ma vecchia di almeno dieci anni!
Perché i vantaggi per l'acquirente saranno delle scontate frivolezze!
Perché a guadagnarci saranno soltanto (guardacaso) le aziende che vendono gli apparecchi e le Tv private, super privilegiate con questo sistema!
E soprattutto perché i fondi stanziati in favore di quest' innovazione saranno tutti stornati dai finanziamenti, in passato destinati alle migliorie infrastrutturali per le scuole pubbliche.
L'ex ministro avrà pensato che il sistema scolastico nazionale è così all'avanguardia che non necessita di nuovi perfezionamenti, soprattutto nella sezione ''Informatica'', dove praticamente tutte le scuole hanno a disposizione le piu' avanzate tecnologie comunicative. Concordate tutti, vero?


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domenica | by Stefano Reves S.



Le travi dell'Europa

Per una volta, voglio essere "filoamericano", voglio segnalarvi un commento del Wall Street Journal che mette sotto accusa l’Europa. Il vecchio continente, scrive il giornale del mondo degli affari Usa, "si preoccupa di diritti umani solo quando si tratta di attaccare l’America". Insomma, gli europei vedono la pagliuzza americana, ma negli occhi hanno travi enormi.
Lo so, lo so: parlare di "pagliuzze" dopo l’invasione dell’Iraq (e non solo), sembra fuori luogo. E non può passare liscia l’equivalenza "arrestato=terrorista" dei commentatori americani. Però... Il WSJ segnala le vergogne Ue: i campi di raccolta degli immigrati in Francia, i compromessi delle aziende europee con regimi discutibili come il Sudan, o l’Iran, eccetera. Dell’Italia non si parla, ma viene subito in mente la straordinaria inchiesta di Fabrizio Gatti dell’Espresso, sull’atroce centro di accoglienza immigrati di Lampedusa. Insomma, si possono mettere in evidenza le malefatte (sì, malefatte) dell’amministrazione Bush molto meglio, quando la coscienza è pulita.
Fonti Repubblica, Wallstreet Journal, foto Megachip

P.S.
Domani pubblicherò un filmato sul quale riflettere e dubitare seriamente, che in molti non hanno ancora visto, ma che tutti hanno il diritto, anzi il dovere di guardare! Stay Tuned.


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sabato | by Stefano Reves S.



Embrouilles Franco-Italienes (Imbrogli Franco-Italiani)

Con il Nigergate il Sismi fa il bis di Ustica

E’ il titolo dell' articolo, tratto dal settimanale Le Point, con cui il noto giornale parigino rompe il ghiaccio sul caso Nigergate. Si legge nel testo:''Il Sismi, il controspionaggio italiano, è all’origine dell’intossicazione costruita con i falsi documenti del Nigergate'', ma da oggi tenta di coinvolgere la Dgse (l’Intelligence Francese). ''E’ una vecchia abitudine italiana, come dimostra la vicenda di Ustica, quando il Sismi, dieci anni dopo i fatti, tentò di far credere che erano stati i francesi ad abbattere il Dc-9 Itavia''- continua il giornale- ''Due diverse fonti vicine alla Dgse perfettamente al corrente di quanto avvenuto con il dossier Martino spiegano che, per ben due volte, nel 2001 e nel 2002, su richiesta degli Usa, Parigi inviò missioni in Niger per controllare le informazioni che risulteranno poi contenute nel falso dossier costruito a Roma. In entrambi i casi, le conclusioni, comunicate a Washington, furono che si trattava di pure fantasie''.
Dunque Le Point bolla con il sarcasmo la versione dei fatti che accusa la Francia, sin qui offerta dal direttore del Sismi Nicolò Pollari, definendola una <<légende lumineux>>, <>. Nel farlo, sottolinea che le ''due foni'' interpellate dal settimanale confermano la ricostruzione dell’affare che a Repubblica è stata proposta dall’ex numero due della Dgse Alain Chouet.

Fonte Le Point


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venerdì | by Stefano Reves S.



Questo documento è stato redatto sulla base di documenti circolati all’interno di imprese in fase di ristrutturazione, tra cui la ‘‘Chemical Bank’’ e ‘‘Times-Mirror Company’’
IL GALATEO DEL LICENZIAMENTO:
Istruzioni per il licenziamento


1. Il colloquio in cui viene annunciata la fine del rapporto di lavoro deve durare tra i 5 e i 10 minuti al massimo.
2. Tale colloquio deve svolgersi in luogo neutrale e di facile accesso per i sorveglianti.
3. Evitare le chiacchiere. Andate al sodo. E niente discussioni, in particolare sulla questione della ‘‘correttezza’’.
4. Il dipendente licenziato deve comprendere senza ombra di dubbio che la decisione è irrevocabile e che quello è il suo ultimo giorno di lavoro.
5. Ricordatevi di tenere dei fazzoletti di carta a portata di mano.
6. Siate comprensivi e gentili, ma senza compromettervi. Restate in silenzio per concedere al dipendente l’opportunità di reagire alla notizia.
7. Evitate atteggiamenti difensivi o argomentativi. Non dovete porgere scuse.
8. Non divulgatevi in giustificazioni.
9. Non cercate di indorare la pillola con battute di spirito.
10. Mantenete la calma e non fate trapelare emozioni.
11. Se il dipendente si lascia prendere dall’emotività, consigliatevi di rivolgersi a uno psicologo. Può risultare necessario, a questo punto, ribadire che la decisione del licenziamento è definitiva ed è stata presa ai livelli dirigenziali più alti per il bene della società.
12. Elenchiamo, di seguito, le quattro reazioni che più di frequente si verificano tra i lavoratori in esubero nel momento in cui ricevono notizia del loro licenziamento, insieme al modo più indicativo per affrontarle da parte di chi è incaricato del compito:
 Collera: l’incaricato dovrebbe sforzarsi di parlare più sommessamente quanto più il dipendente licenziato alza la voce. Lo scopo è quello di sfuggire il confronto. Il dipendente, infatti, non può litigare senza una controparte.
 Negazione: Non è detto che il lavoratore in esubero creda alla notizia. E’ compito dell’incaricato far capire a ciascun licenziato l’importanza di prendere atto al più presto della realtà.
 Depressione: Questo tipo di reazione va sempre interpretato come segnale d’allarme. La persona dovrebbe essere indirizzata verso un consulente per le risorse umane.
 Isteria: Uomini e donne in ari misura possono reagire in modo esasperato, per quelli che nell’apprendere la notizia si mettono a piangere, tenete a portata di mano un bicchiere d’acqua.
13. Il dirigente incaricato di annunciare il licenziamento dica: ‘‘Spero di rivederla’’, oppure: ‘‘Quanto mi spetta di liquidazione?’’. Frasi del genere indicano che la persona licenziata sta elaborando la notizia e sta rivolgendo il pensiero al futuro.
14. Nel corso del colloquio l’incaricato deve assolutamente riconoscere nel lavoratore licenziato, i seguenti sintomi che potrebbero accrescere i rischi di una reazione violenta: manifestazione di pensieri insoliti o bizzarri; una fissazione per le armi; ossessioni d’amore; depressione; tossicodipendenze.
15. Chiedete al dipendente licenziato di restituirvi chiavi o altri oggetti di proprietà della ditta. Bloccate le chiavi di accesso ai computer.
16. Se necessario, accompagnare il lavoratore in esubero fuori dalla ditta, chiamate immediatamente gli addetti alla sicurezza.
17. Fornite al lavoratore licenziato i numeri telefonici di tutti i servizi che potrebbero tornargli utili: agenzie per il lavoro interinale, programmi di assistenza pubblica, banche del lavoro extra-statali, oltre a un elenco di numeri telefonici e indirizzi di agenzie di trasporti e traslochi.
Da Giu' le mani, Foto esternalizzati


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giovedì | by Stefano Reves S.



Propongo un'idea presentata da Michael Moore qualche anno fa, ma che non è mai stata appoggiata, ne commentata da alcun media internazionale, chissà perché.
Scarichiamo i candidati, votiamo direttamente per i lobbisti!

Ammettiamolo, a noi piace odiare i politici. E loro ci facilitano il compito. Ma è giusto indirizzare contro di loro il nostro scontento? In altre parole: quanto potere hanno veramente?
Come molti di noi già ben sanno, molto poco. Forse, c’è un’altra ragione per cui la gente non va a votare: il potere vero- gli uomini e le donne che in prima persona prendono le decisioni- non si candida!
Se potessimo osservare realmente quel che accade dietro le quinte del parlamento (ma potrebbe benissimo essere il Congresso o la Duma, le differenze sono marginali), vedremmo una serie di uomini davvero potenti che tirano i fili. Questi maghi di Oz di stanza in tutti i paesi capitalistici si chiamano ‘‘lobbisti’’. Benché non li si veda, loro sono sempre presenti, per assicurarsi che il Parlamento faccia sempre ed esattamente quel che desiderano le grandi corporation. Per commentare questo rapporto, i lobbisti forniscono ai politici un gran mucchio di contanti, garantendosi così l’attuazione della propria agenda. Negli ultimi anni Liberali, Repubblicani, Conservatori, hanno invitato i lobbisti a uscire allo scoperto per contribuire a smantellare decenni di conquiste sociali, di normative ambientali e di altre misure federali che hanno intralciato il Grande Business. In America i parlamentari hanno affidato agli stessi lobbisti il compito di scrivere i punti chiave del ‘’Contratto con l’America’’(questa l’ho già sentita, ma dove… dove?), hanno chiesto loro di assistere alle sedute del Congresso e persino di entrare al Congresso.
Chiaramente se i lobbisti stanno aprendo spudoratamente bottega all’interno del Congresso e del Senato per orientare i provvedimenti da approvare, non diventa forse una perdita di tempo andare alle urne per eleggere gli intermediari politici, quando potremmo votare i veri detentori del potere? Se sono i lobbisti a decidere, perché non eleggere direttamente loro? Ci sarebbe meno ipocrisia, perché sapremmo con precisione quel che ci tocca, di conseguenza sarebbe piu’ democratico, no?, visto che sono i lobbisti a muovere i fili,

A questo punto concludo invitando tutti, in occasione delle prossime elezioni, a scrivere sulla scheda elettorale i nomi dei veri rappresentanti al parlamento!
Foto Phoenix


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mercoledì | by Stefano Reves S.


SOLO DUE FIRME

Mentre in Italia ci si mobilita per impedire la realizzazione del TAV, negli Stati Uniti è stata lanciata una petizione per sensibilizzare i rapitori al rilascio di quattro membri del Conciliato Cristiano. Persone si andate in Iraq, ma per impedire lo scempio, non per alimentarlo.
Ti chiedo solo di porre due firme, una per noi, l'altra per loro!
Probabilmente starai dicendo che è inutile, forse è così, ma è sicuramente piu' stupido (inutile!) pensare che questo breve gesto sia piu' inutile del ritenerlo inutile, non trovi? :-/
RELEASE OUR FRIENDS IN IRAQ (Rilasciate i nostri amici in Iraq)


Breve traduzione del testo:

Quattro membri del ''Cristian Pacemaker Team'' sono stati rapiti Sabato 26 Novembre a Bagdad, non sono spie, ne lavorano per alcuno stato. Sono persone che hanno dedicato la loro vita lottando contro la guerra, si opposero pubblicamente all'invasione dell'Iraq. Sono religiosi, ma non sono missionari, hanno un profondo rispetto per i diritti di autodeterminazione Iracheni. Hanno sempre deninciato gli abusi e le torture compiute dai soldati Statuinitensi (furono i primi a documentare le anomalie nella prigione di Ghraib). I loro unici scopi erano quelli di denunciare le ingiustizie, e di studiare nuovi metodi di approccio tra religioni diverse. Siamo sicuri che lo spirito prevarrà in questa situazione.

Basta poco che cé vò!


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martedì | by Stefano Reves S.


NON ESISTE GIORNO:
Non esiste giorno in cui non potrei parlare male del nanetto tessera 1816, delle sue simpaticissime gag (E' GRAPPA!). Non esiste giorno in cui non potrei parlare di un nuovo scandalo che colpisce la Casa Bianca, non esiste giorno in cui non potrei parlare di tutte quelle statistiche che ogni giorno ci declassano da mangia banane a non so piu' cosa, e soprattutto non esiste giorno in cui non potrei parlare di come ogni giorno tutto il mondo parla male di noi. Sempre e solo per colpa di questi quattro, quattro..., bah! non saprei neanche come definirli piu'.
MI SONO PROPRIO ROTTO IL CXXXO!
Basta, oggi cambio argomento, per una volta vi propongo qualcosa, nulla di impegnativo o di impegnato, vi propongo qualcosa di evasivo, neint'altro:


Foto Brainstorm9

L'autore di questa foto ritiene che all interno vi siano nascosti riferimenti a 75 Rock Band Storiche. Riuscite a trovarne qualcuno?


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lunedì | by Stefano Reves S.



La Casa degli ‘‘Invertiti’’

C’è un’anomala entità in giro, è furba, presuntuosa, e soprattutto, spregiudicata. Non si preoccupa delle inibizioni, per lei ogni più vera menzogna è mera verità, sempre! Anche quando tutti se ne accorgono, e tutti la rimproverano, lei persevera, imperterrita, cercando di portare a termine il suo spaventoso piano di mistificazione su scala mondiale; perché non può contraddirsi, non vuole, sa che non deve; le sue realtà sono sempre così importanti, così grandi e favolose, che smentirne solo una equivarrebbe a far crollare l’intero bastimento di lordume informativo cui ci sottopone da anni. Ormai è giunta ad uno stadio in cui persino lei crede vere le sue falsità.
E non pensate che la smetterà, fino a quando avrà potere, o la semplice possibilità di comunicare non la finirà mai di pronunciare inutili sproloqui. Tutti quei comizi che confondono la gente che, grazie alle infinite possibilità comunicative del suo fautore ed alla ‘’ciuchina’’ fede dei suoi clacchisti, riescono ad invertire totalmente il significato della storia:
Ora è lei a raccontare la verità, ma forse (per fortuna) non lo sarà per sempre. Immaginate se questa massa di tromboni smargiassi riuscisse a ri-scrivere i libri di scuola per i nostri figli, cosa insegnerebbero loro?!
Che per quattro anni quel povero, indifeso, cucciolo nimbato dal nome accattivante ‘’Il buon governo’’ ha riscritto totalmente la storia della nostra nazione: ha effettuato il più grande numero di riforme, ha distrutto il terrorismo interno ed esterno, ha ripulito le acque dall’inquinamento dei sinistri sinistroidi, ed ha fatto rinascere l’economia da una crisi irreversibile. Ha combattuto una guerra giusta, tirando fuori gli artigli contro quell inutile, nichilista e ‘’terzomondista’’ dell’Onu che si era ingiustamente schierato contro di loro. E’ stata la prima a scrivere ed applicare leggi per tutti, per i cittadini più poveri ed indifesi, riuscendo a smentire le fandonie che la accusavano di realizzare leggi per pochi illustri. Perché non esistono le leggi ad personam, ma in compenso esistono le toghe rosse, quelle vili creature con indosso abiti imbrattati del sangue di onesti lavoratori. Lavoratori che hanno combattuto strenuamente, solo per difendere l’unità Nazionale, così coraggiosamente che a volte sembravano nascondere sotto il doppiopetto stagnato, la vecchia Orbace da parata. Non importa se alla fine si sono fatti convincere da quattro vichinghi polentoni a proporre un assurdo referendum che avrebbe potuto separare in venti parti ciò per cui erano morti i loro padri ed avevano combattuto tutti loro, l’hanno fatto solo per il bene di un’ unità superiore, che probabilmente solo loro avrebbero potuto comprendere.
Immaginate un libro così? Presto verremo a conoscenza, se potremo continuare ad immaginarlo come un semplice incubo, oppure se dovremo iniziare a considerarlo come l’incipit di una storia riscritta, in cui tutto è permeato dal valore ''revisionismo''.
Foto Nasa


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domenica | by Stefano Reves S.



Qualche spezzone da un vecchio articolo tratto dal ''Sole 24 ore'' di quasi tre anni fa (08-02-2003), penso che già il titolo si possa commentare da solo:
Eni, si apre la via ai pozzi iracheni

Il pieno sostegno del Governo Berlusconi alle posizioni degli USA e della GB sulla Guerra all’Iraq …. potrebbe generare importanti ricadute economiche a favore dell’ENI (di cui il Ministero del Tesoro decide ancora dirigenti e politiche, essendo proprietario del 30% delle azioni) ….se la guerra si dovesse fare – prosegue l’autore dell’articolo - si porrebbero le condizioni per l’ingresso del cane a sei zampe in territorio iracheno. L’eventuale caduta di Saddam aprirebbe la strada ad una collaborazione delle grandi compagnie, secondo uno schema già collaudato in altri Paesi produttori. In questo quadro troverebbe spazio anche l’Eni.”. E’ chiaro a tutti che uno dei motivi principali (non il solo) di questa guerra è il petrolio. Un quantitativo enorme di petrolio. Con opportuni investimenti l’Iraq è in grado di produrre l’equivalente di 5 milioni di barili al giorno, con questo si porrebbe al quarto posto dei produttori mondiali di petrolio, dopo l’Arabia Saudita (8,5 milioni), USA (8 milioni) e Russia (8 milioni), e davanti a Paesi come Iran, Messico, Norvegia e Venezuela. Una grande ricchezza da dividere fra i vincitori della Guerra. Il Governo Berlusconi e i vertici dell’Eni sono sicuramente interessati all’affare. L’Eni in quell’area è presente in tutti i Paesi che affacciano sul Mar Caspio. E’ presente in Iran, con un progetto da 2 Miliardi di dollari per lo sviluppo di un giacimento di gas e condensati, in Azerbaijan, nel Governatorato dell’Astrakhan (Russia Meridionale), in Kazakhstan, dove coopera allo sviluppo del giacimento supergigante di Karachaganak o nelle acque poco profonde dell’offshore kazako, dove è in fase avanzata di perforazione il promettente giacimento di Kashagan dove l’ENI è operatore unico (1,2 milioni di barili al giorno nel 2005, secondo l’Eni stessa), in Turkmenistan, dove partecipa ad un blocco esplorativo ereditato dalla Lasmo (società inglese acquisita dall’Eni nel dicembre 2000). Un’eventuale presenza dell’Eni a Baghdad insieme alle supermajor (Exxon Mobil,Chevron Texano, Bp Amoco, Shell, TotalFinaElf), completerebbe dunque la mappa delle relazioni tessute dal gruppo Eni in questa parte del mondo.
Disinformazione Foto BenjaminforIraq
Che aggiungere a tutto ciò, forse i fatti piu' emblematici: che sei tra i piu' alti funzionari di stato alla Casa Bianca sono petrolieri (Bush), ex petrolieri (Cheney) o ex amministratori delegati di importanti aziende petrolifere (Rice); che gli Stati Uniti producono l'1% del petrolio mondiale, ma ne consumano il 30%.
Non pensate anche voi, che da questi pochi dati si potrebbero trarre conclusioni ben piu' grandi?

Naturalmente ora che le magagne della ''Guerra Preventiva'' sono state scoperte si cambiano le argomentazioni, si dice che siamo in Iraq in pace, per costruire una nuova democrazia: Eccone le prove.
Pensavo che le nostre generazioni sarebbero fuggite dai tentativi di ''colonizzazione culturale'' visti dai nostri predecessori, mi sbagliavo di grosso!


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sabato | by Stefano Reves S.



IL PRIMO SUDDITO DI WASHINGTON

Tokyo - Il governo giapponese ha deciso di prolungare per un altro anno la missione in Iraq del suo contingente militare, anche se le truppe di terra di stanza a Samawa nell'Iraq meridionale potrebbero essere ritirate attorno al maggio del 2006. Lo hanno reso noto oggi ufficiose del governo, citate dall'agenzia di stampa 'Kyodò, secondo le quali il piano è stato comunicato oggi al partito di maggioranza assoluta liberaldemocratico (Ldp), che l'ha approvato. L'annuncio del prolungamento di un anno della missione del contingente, che scade il 14 dicembre, sarà formalizzato in un consiglio dei ministri il prossimo 8 dicembre.

Nessuno ha voluto commentare la viltà di questa notizia, nonostante sia un chiaro frutto dell'incontro, avvenuto la scorsa settimana, tra il presidente Bush ed il Primo Ministro nipponico Koizumi.

Durante il suo viaggio in Giappone l'Oil Tanker ha donato al suo collega un modello funzionante di ''Balancing scooter''elettrico. Sarebbe grandioso se Bush l' avesse fatto per ridurre l'inquinamento, il problema è che lo ha fatto perchè, come i bambini, c'ha giocato lui, l'ha trovato divertente ed ora ne regala agli amici. Così è fatto George Bush: quest'uomo (ed anche il padre) fa il presidente perchè per lui è figo fare il presidente. Qualche tempo fa al Jerry Spinger on the radio, Jerry parlava delle volte che ha incontrato Bush senior, ed entrambe le volte (a 6 anni di distanza) i suoi discorsi (sull'Air Force 1) erano del tipo: <<oh, ma guarda questo aereo, guarda questa cosa qui... figo, non trovi?>>, ed il figlio è uguale. Son tutti dei burloni, dei bravi texani che fanno i presidenti per hobby. E gli americani se ne sono accorti ora, con tutti gli scandali che si susseguono. Veramente triste che a comandare la nazione più potente del mondo ci sia gente così, incapace di fare il proprio lavoro e solo capace di soffermarsi su boiate come lo scooter elettrico o l'air force one o quante altre cose fighe ci sono in giro.

Comunque se ne volete uno tutto vostro, potrete imparare a realizzarlo artigianalmente, seguendo i consigli di questo sito.
Foto Kantei


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venerdì | by Stefano Reves S.



L'anno più lungo della Palestina:
il primo senza Arafat

L'11 novembre del 2004 moriva a Parigi Yasser Arafat. Egli regnava sull'Olp, l'Autorità Palestinese e sul suo partito al-Fatah come un sovrano assoluto. Il sistema del suo ferreo potere era consolidato dall'antico esercizio del "divide et impera", da nepotismo e clanismo. Gli interessava conservare il potere interno a scapito dell'evoluzione politica (cioè la democrazia). Temeva veder spuntare, da un giorno all'altro, dei dirigenti locali indipendenti. Aveva creato dei sottocentri di potere separati: ciascuno era legittimato dal Rais e solo lui ne era l'unico interlocutore. Arafat concentrava nelle sue mani formalmente tutti i poteri: la direzione dell'Olp, quella di al Fatah e dell'Autorità Palestinese. La fedeltà dei cacicchi di questa galassia del potere era pagata a peso d'oro dal Rais che sottraeva ingenti risorse dal fiume di denaro degli aiuti inviati ai palestinesi dai Paesi arabi, dall'Europa, dalle organizzazioni umanitarie. La retorica del nazionalismo, esasperata da Arafat e dalla sua cricca - giustificata dall'occupazione israeliana, dalla repressione nei Territori e dall'Intifada - mascherava questa disinvolta gestione degli affari di (quasi) Stato. La corruzione talmente generalizzata ha indirettamente favorito l'ascesa dell'integralismo, in particolare di Hamas (specie nella Striscia di Gaza, dove le condizioni sociali ed economiche sono disastrose), in quanto unica forza che si batteva contro le derive finanziarie e gli arricchimenti sospetti.
Su Arafat, sulla sua figura di leggendario paladino dei diritti palestinesi, sono stati pubblicati più di duemila saggi, in tutto il mondo, dagli anni Sessanta al 2004. Dopo, il silenzio o quasi. Il quasi - sorpresa, sorpresa - è frutto di uno studio-testimonianza apparso sulla "Revue d'études palestiniennes" (n°96, 14,50 Euro) che ha appena pubblicato sotto l'intrigante titolo "Yasser Arafat, primo bilancio critico", un dibattito tra tre intellettuali ( Shafiq Al Hout, Mahmud Soueid, direttore dell'Istituto degli studi palestinesi di Beirut e il giornalista Ahmad Khalife) e un articolo sulle "regole della gestione politica del rais" scritto dal politologo Bilal Al-Hassan. Si può così leggere che l'amministrazione di Arafat, il disinvolto uso del denaro "ha pervertito le nostre strutture"; che al-Fatah era parte "del sistema arabo dominante"; che Arafat aveva "tendenza all'attivismo e al disprezzo del dibattito"; che è stato responsabile del fallimento della lotta armata e la lunga incomprensione di ciò che è Israele; che l'assenza di bilancio delle sconfitte faceva il paio con l'eterna "autillusione", durata sino alle ultime ore della sua vita, anche quando era assediato dentro la Mukata. Purtroppo, commenta amaramente Al-Hout, "il periodo arafattiano è destinato a durare per qualche tempo senza Arafat. Perchè tutti coloro - e sono numerosi - che sono impegnati nella causa palestinese sono ancora prigionieri du mode de direction d'Arafat'". La continuità, per ora, prevale sul cambiamento.
Significativa la testimonianza con cui si ricorda come Arafat tenesse in pugno tutto. Facciamo un salto indietro nel tempo di tredici anni e mezzo. Aprile del 1992: l'aereo su cui viaggiava Arafat si schianta nel deserto di Libia. A Tunisi, i responsabili palestinesi non hanno notizie, non sanno se il Rais è salvo o se è perito nell'incidente. Shafiq al-Hout, membro fondatore dell'Olp, non ha dimenticato: "I dirigenti di al-Fatah, nessuno escluso, si allargarono in critiche (che prima ben si gaurdavano dal fare pubblicamente). Dicevano: si devono mettere dei limiti a quest'uomo. Tiene tutto: le finanze, la direzione, i contatti. Che Dio ce lo riporti sano e salvo. Ma bisognerà, se ne esce fuori, rivedere tutto ciò". Arafat ricompare due giorni dopo. Non cambierà nulla, all'interno dell'Olp. Anzi. Il rais rafforza le sue prerogative e i suoi metodi per preservare gli equilibri tra le tendenze antagoniste e coalizzate che potevano rendergli più difficoltosa l'accentrata gestione del potere.
Foto Wikipedia, Commenti Repubblica


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giovedì | by Stefano Reves S.



DINOSAURI!

Tra pochi mesi la Corte Suprema deciderà se reinserire nelle scuole lo Studio della Bibbia, e quindi della tesi Creazionista, accanto alle teorie Evoluzioniste di Darwin e Wallace. Già, perché nel 1986 un decreto esecutivo decise per l’abolizione di ogni insegnamento con fini religiosi in tutti gli istituti pubblici Americani. A vederlo così, il processo sembrerebbe più che legittimo ( l’idea del mondo plasmato da un intervento divino in soli 6 giorni è qualcosa di veramente incantevole e suggestivo), se non fosse per il vero fine ultimo di questo particolare evento: Un gruppo di capitalisti americani ha creato una iniziativa, con sede a Seattle, nota come ‘’Intelligent Design’’, col fine di dimostrare che la scienza non riesce a spiegare l’evoluzione, pertanto occorrerebbe credere in un ente intelligente esterno al mondo e insegnare questa presunta teoria scientifica in tutte le scuole. Neanche a dirlo I promotori di questa iniziativa sono strenui fiancheggiatori di Bush, l’uomo che (sarà un caso) ha tagliato le tasse ai ricchi ed ha preso molte iniziative quanto mai gradite ai conservatori reazionari, solitamente appartenenti alla Chiesa Battista. Setta religiosa che interpreta la Bibbia alla lettera, quindi si discosta dall’ipotesi che la terra abbia più di seimila anni (cosa dimostrata empiricamente), rifiutando anche le, relativamente recenti, considerazioni di Pio XII e Giovanni Paolo II secondo cui la teoria evoluzionista non comprometterebbe il disegno intelligente, ma ne sarebbe diretta conseguenza. E’ facile capire che la propaganda anti Darwin nasce da importanti centri di potere, e che purtroppo sta divenendo sempre piu' patognomica di una situazione veramente grave: ultimo sintomo è stato avvertito la scorsa settimana durante la trasmissione di Lerner, quando una lettera di Buttiglione invitava gli insegnanti ad ''evitare'' certi argomenti, mentre alcuni studenti di ‘’Alleanza Studentesca’’ intervenivano in diretta accusando gli evoluzionisti di essere dei cantastorie. A colpire era il fatto che nessuno degli studenti sembrava avere conoscenze precise di ciò contro cui protestavano:
Diciamo subito che la selezione naturale è un semplice fatto demografico, sappiamo che in ogni popolazione vi sono caratteri determinati geneticamente (dal Dna), colore della pelle degli occhi, e soprattutto la predisposizione o la resistenza a certe malattie e la capacità di avere figli. Se vi è resistenza ad una certa malattia, la resistenza (ereditaria) ad essa tenderà ad aumentare con le generazioni future, semplicemente perché coloro che hanno facilità a contrarla soccomberanno e lasceranno meno discendenti dei più resistenti Questo è solo un esempio della selezione naturale, il ragionamento è ben più complesso, infatti nella generazione successiva vi saranno individui resistenti, perché i figli dei genitori più resistenti sono anch’ essi più resistenti, rispetto ai figli dei genitori meno resistenti. Tutto ruota attorno a questo discorso che per alcuni potrebbe sembrare un semplice scioglilingua, per altri potrebbe essere troppo complicato, quindi dopo averlo abbandonato è giusto che taccia.
Ma a questa gente non interessa la verità, preferiscono imbottire i ragazzini di favole, piuttosto che presentare loro quella che a 13 anni sarebbe una pericolosissima droga: l’uso del metodo scientifico. Meglio affidarsi a certi ‘’fondamentalismi’’ religiosi che vedono la scienza come diretta concorrente, pertanto cercano di annientarlo o almeno di oscurarlo, a discapito di quelli che dovrebbero essere i veri fini della religione e su tutte proprio la risoluzione delle disuguaglianze e delle rivalità sociali.
Se poi vi recherete in certi parchi naturalistici, dove Mostrano Noé che imbarca due uova di dinosauro (U.S.A.), oppure andrete a vivere in certe nazioni dove il ministro dell’Istruzione (vedi L. Moratti) elimina dal programma di studio l’Evoluzionismo (è successo sul serio in Italia lo scorso anno, ma fortunatamente solo per poco tempo), allora potrete rendervi conto personalmente che non tutti i Dinosauri si sono estinti, anzi hanno raggiunto proprietà antropomorfe davvero sorprendenti, l’importante è che non sia avvenuto grazie all’Evoluzione.


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mercoledì | by Stefano Reves S.



Il costo di una pelliccia

Pelliccia significa fondamentalmente e senza equivoci crudeltà e morte. Nessuno indossa una pelliccia, ancorché piccola, per la quale non sia stato ucciso un animale. All'industria della pelliccia non interessa la vita dell'animale. Il loro unico interesse è quello di vendere quanti più prodotti in pelliccia possibile, senza preoccuparsi di uccidere un animale.Ogni anno sono circa 50 milioni le vittime animali dell'industria della pelliccia: volpi, visoni, cincillà, procioni, criceti ecc. La maggior parte dei quali ha vissuto rinchiusa per mesi in un allevamento, principalmente del Nord America, Scandinavia, Russia o Cina.Fra le conseguenze del sovraffollamento di quelle minuscole gabbie, in cui appena riescono a muoversi, sono inevitabili i disturbi mentali che portano gli animal,li ad avere comportamenti stereotipati, di autolesionismo e cannibalismo.In inverno, quando la pelliccia ha raggionto la sua massima foltezza, ciascun animale viene ucciso con gas, scariche elettriche o la rottura del collo. Solo per l'interesse del mercato delle pellicce.


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martedì | by Stefano Reves S.



QUALCHE BUGIA FACILE, FACILE

Si avvicina la campagna elettorale ed il populismo demagogico dei vari partiti muta puntualmente in un inevitabile elettoralismo. Il galletto di turno, indistintamente di sinistra o di destra, sale sul recinto del suo stabbio per imbonire intere mandrie di pecore inermi e disilluse, millantando il successo del suo lavoro o criticando il palese fallimento di quello altrui. Come sempre però, c’è il solito ruspantino che non ponendo limite alla sua spregiudicatezza, passa intere settimane ad ammantarsi lodi ottenute secondo lui, in seguito ad eroiche battaglie e gloriose vittorie. Naturalmente il galletto sa benissimo di essere solo un bravo fabulista, forse non più tanto bravo, perché alle sue ultime storielle non crederebbe più neanche un bambino di prima elementare.
Eccole qui:
TRA IL 2004 E IL 2005 ABBIAMO FATTO UN GRANDE SALTO IN AVANTI NEI DATI DELL’OCCUPAZIONE:
VERO A META’. Soltanto in quello stesso periodo più di mezzo milione di clandestini, che avevano già un lavoro, sono stati regolarizzati proprio perché avevano un lavoro, ma non risultavano negli elenchi in quanto clandestini. Secondo i dati Istat la cifra dei regolarizzati coincide con il salto in avanti, dunque l’aumento dell’occupazione è solo un dato statistico, che in realtà non ha portato nuovi posti di lavoro.
SONO STATI ARRESTATI 200 TERRORISTI: FALSISSIMO, seguendo i processi si scopre che ci sono soltanto DUE CONDANNE per terrorismo a carico di Noureddinne Drissi e di Mouldi Ben Kamel Hamaroui, inoltre leggendo l’ultima relazione sulla politica informativa redatta dal SISMI si parla di 24 arrestati, non terroristi, ma ‘’soggetti integralisti’’. Berlusconi si riferiva probabilmente ad indagati od accusati, la maggior parte dei quali sono stati rilasciati nel giro di pochi giorni.
ABBIAMO ELIMINATO LE BRIGATE ROSSE: FALSO, questo caso ha visto impegnato tutto il Paese, dalla magistratura al sindacato, dai partiti alle istituzioni.
L’INTERVENTO UMANITARIO IN IRAQ E’ STATO LEGGITTIMATO DALL’ONU: FALSO, l’Italia ha invaso l’Iraq nel maggio 2003 quando l’Onu considerava assolutamente ingiusto ed illegittimo l’intervento italiano. La famosa risoluzione 1546 è giunta solo nel giugno 2004, ben un anno dopo.
CON L’UNIONE SIAMO AL 48%: FALSISSIMO, i dati si basano su di un’indagine svolta da un servizio statistiche tra i meno affidabili e si riferisce a dati dello scorso anno. Ottenere dei risultati perfettamente identici nel giro di tre sondaggi consecutivi è cosa quasi impossibile.

Queste erano alcune tra le menzogne con le gambe più corte, il problema principale è che alcune di esse potrebbero risvegliare l’attenzione operativa dell’Islam Terroristico, alimentandone la paura, paralizzando quindi ogni passo della Nazione verso il futuro. Pertanto vi invito a diffidare ed eventualmente segnalarci eventuali ulteriori bugie e fronzoletti del nostro Premier.
Foto: Pinocchio


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lunedì | by Stefano Reves S.


L'ultima Finanziaria ha inasprito le polemiche circa le attenzioni che lo Stato dovrebbe mostrare nei confronti della ricerca scientifica. Pubblico a riguardo il parere di un caro amico, nonché uno dei piu' brillanti studenti della prestigiosa Università Luiss:
LE MANI SULLA RICERCA

Anzitutto vorrei ringraziare Stefano, non solo per l’opportunità che mi offre, ma anche per aver creato questo luogo di discussione, neonato e vigoroso.
Il mio contributo, che spero sia in linea con l’obiettivo che questo blog si popone, è di evidenziare come l’atavico arretramento italiano nell’ambito della ricerca non sia spiegabile solo con l’irrisoria quantità di denaro pubblico destinata a questo settore cruciale, ma derivi anche da un illogico meccanismo di scelta dei progetti da finanziare con questi soldi.
Gran parte del problema, insomma, è a monte di ciò che si crede e si fa credere.
In una Italia ideale la scelta dei progetti più validi dovrebbe essere sostanzialmente demandata alla comunità scientifica, naturalmente con un penetrante controllo politico atto ad evitare abusi. Ebbene, la politica il suo spazio nelle scelte lo ha preso, la comunità scientifica no…
Un decreto ministeriale della passata maggioranza di centro-sinistra non solo ha imposto che la commissione esaminatrice dei progetti sia di diretta nomina ministeriale (da ciò deriva un’autonomia dal potere politico praticamente nulla), ma che sia composta da solo SETTE elementi! Si può avere fede nella genialità degli italiani, ma che sette savi siano capaci di giudicare la validità di progetti che trattano delle più disparate branche dello scibile umano doveva apparire immediatamente irrealistico! A questa macroscopica incongruenza si è data una soluzione… problematica: questi novelli Leonardo da Vinci nominano un esperto del settore che valuta il progetto in questione, anonimamente. Ma se non conoscono la materia, come fanno a decidere chi è il più adatto a valutare il progetto? Agiranno per sentito dire, come suggerito dal governo che li ha incaricati.
In più, perché l’anonimato dell’esaminatore? In questo modo il misterioso mister X potrà rifiutare (o ammettere) arbitrariamente alla sovvenzione i più graditi al potere politico, al riparo da ogni ritorsione penale in caso di denuncia.
Anche in questo caso, i nostri dipendenti parlamentare sono rimasti inermi e disinteressati, mentre la maggioranza al governo agiva, seppur legittimamente, al di fuori della democrazia intesa come tutela delle minoranze.
Eppure sarebbe sufficiente una legge di un semplice articolo, per imporre le direttive da seguire al governo ed impedire che accadano scempi come questo…
P.A.
Foto MIUR


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domenica | by Stefano Reves S.


LORD(S) OF WAR

Lei diventa ricco dando ai poveri del pianeta i mezzi per uccidersi l’un l’altro. E’ l’Ak-47 la vera arma di distruzione di massa. Nove vittime di violenza su dieci sono uccise da armi leggere, come quelle che vende lei”. E’ una frase dell’agente dell’Interpol Jack Valentine, nel film “Lord of War”, la storia del mercante d’armi Yuri Orlov (interpretato magistralmente da Nicolas Cage) nel mondo del dopo-Guerra fredda. E’ un buon film, qualcuno lo ha già definito “Il padrino” del Duemila. Ma soprattutto rilancia la campagna per il controllo delle armi leggere, "Control arms". Dice Yuri Orlov all’inizio del film: “C’è un’arma per ogni 12 persone nel mondo. Il problema è come armare le altre undici”.
Per noi il problema vero è disarmare quell’una, prima che faccia danni!
I giornali non ne parlano mai, le banche interessate sembrano soffrire una forte amnesia, ma nel 2004 hanno diretto PERSONALMENTE un traffico d'armi per un giro d'affari complessivo di 1.489 milioni di euro.
Tre banche da sole rappresentano il 67% di tutto il mercato delle armi:
Banca di Roma, 395 milioni di euro (30,04%)- Gruppo Bancario San Paolo IMI, 366 milioni di euro (27,78%), Banca Popolare Antoniana Veneta, 121 milioni di euro, (9,19%)

Ricordo ai diretti interessati che la Costituzione ci vieta, anzi ci vieterebbe, di esportare armamenti in nazioni con confini Belligeranti (Nigeria, Cina), ma questo dovrebbe essere compito dei nostri parlamentari e degli alti funzionari di palazzo Koch.
Le poche cose che noi possiamo fare, oltre a mandiare a quel paese Geronzi & friends, sono aderire alle seguenti iniziative, firmando petizioni o scrivendo lettere di protesta alle banche interessate:
Pax Christi, Nigrizia, Missione Oggi
Fonte: carta.org

P.S.
In questi giorni ho visto siti e Blog di portata nazionale, pubblicare parti integrali di lavori e traduzioni realizzate personalmente ed interamente da me. Sono contento che ciò avvenga, ma sarebbe carino e rispettoso citarne quantomeno le fonti. Grazie.



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sabato | by Stefano Reves S.



8 per mille: la scelta che diviene obbligo

Era dal 1984 che non si parlava di Concordato, da quando l’ allora governo Socialista tentò di portare a casa un timido compromesso con la dispotica gerarchia ecclesiastica. Il tentativo riuscì in parte: da un lato il cattolicesimo non si dichiarava più ‘’religione di stato’’, dall’altro lo Stato si prestava a raccogliere fondi per il sostentamento della Chiesa attraverso l’8 per mille.
Ben 21 anni dopo, grazie agli eccessi delle recenti Conferenze Vescovili che trasforma le sue ragioni in una perenne campagna elettorale, il tema ritorna ancora più scottante. Seguendo il semplice ragionamento di un ipotetico uomo super-partes, un conto è invitare i fedeli ad uniformarsi ai precetti di una confessione, un conto ben diverso è pretendere che lo stato uniformi a quei precetti le sue leggi. Puntualmente però accorrono a dar man forte quei politici (vedi Casini, Mastella se vogliamo anche Prodi) che vedendo i propri schieramenti quotidianamente depauperati, si attaccano a quest’ ultima ghiottissima scialuppa di salvataggio, conclusione: arrivano a punti di tensione in grado di preoccupare persino i veri uomini di chiesa. Quella, per intenderci, che rifiuta gli anatemi ed i dogmi del cristianesimo bigotto, quella schierata dalla parte del piccolo prete dalla cultura liberale, contro il politico ‘’imparrocchiato’’ che aspira ad una politica da prete, quella che non si lascia andare ad esternazioni contraddittorie del tipo: ''La chiesa non rivendica privilegi'' seguita da ‘’ma a nessuno interessa una revisione del concordato’’. (Non vi sembra quantomeno ambigua quest’affermazione, se non sbaglio di Don Camillo* Ruini, Qualcuno saprebbe darmene un’interpretazione? Lo so che è un discorso elementare, ma io non riesco proprio a comprenderlo!)
Interrompendo quest’ anafora di giusti paragoni, che a parer mio potrebbe durare più a lungo, torno a rammentare la favoletta dell’8 per mille: ufficialmente il prelievo, che avviene assieme alla dichiarazione dei redditi, dovrebbe avvenire in seguito ad una libera scelta del contribuente, ma l',ahimè, onnipresente cattiva informazione, come al solito abilmente sfruttata e che riguada circa il 50% dei contribuenti!, spinge gli interessati a non compiere alcuna scelta con la speranza di risparmiare qualcosina. Naturalmente è un errore, perché la cifra viene prelevata ugualmente e distribuita in proporzione alle scelte fatte esplicitamente: in pratica se la Chiesa Cattolica ottiene il 70 per cento delle preferenze esplicite, esattamente 70 euro su cento tratti dai ‘’non aderenti’’, finiscono direttamente nelle tasche Vaticane.
Abolire il concordato sarebbe una delle scelte piu' impopolari, cui non aderirebbero neanche radicali disinibiti ma, in uno stato normale i cittadini non interessati a sostenere le chiese non dovrebbero essere obbligati a farlo forzatamente. Se l’obbligo dovesse esserci bisognerebbe aggiungere alle chiese (tra l’altro ci sono solo le più ‘’autorevoli’’) altre finalità altamente meritevoli: avete mai sentito parlare di lotta al cancro, della fame del mondo? Secondo uno dei miei più grandi maestri Corrado Augias, che con grande rammarico troviamo in Tv soltanto in fasce orarie secondarie (con la bravura e la cultura di Mentana e Vespa non si può proprio competere), sarebbe una bella prova di carità cristiana, sarebbe.
*Le Monde(23-11-2005)
Foto 8xmille.it
P.S.
Giusto per fornire un dato, per chi conosce la vera mentalità dei piani alti in Vaticano dovrebbe essere scontato: soltanto il 20% dei ricavati dall' 8 per Mille alla Chiesa cattolica finisce in beneficenza, il restante 80% serve per il sostentamente dei preti e per la gestione e l'innovazione delle infrastrutture.


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