venerdì | by Stefano Reves S.


Bambini bolliti? Sì ma in Italia

Alla fine l’ha detto! Proprio Lui, e chi altri sennò!, non ha saputo resistere alla tentazione di raccontare l’ormai mitologica favoletta dei bambini cinesi che quel cattivone del PCC lasciava bollire, affinché i loro rimasugli potessero venire utilizzati per fertilizzare i campi.
E noi, tanto per cambiare indolenti, lo abbiamo lasciato fare. Lo abbiamo lasciato sparare a zero su tutto. Partendo dall’ Economia (vedi Euro a 1.500), passando per la Politica Italiana (la Sinistra non ha mai vinto in Italia), spaziando infinite volte tra la crisi culturale (l’85% dei Giornali è di Sinistra) alla fine ha raggiunto anche la sezione ‘‘Storia Recente’’.
E con tanto di inchino è stato applaudito dai suoi beneamati accoliti, stupiti ed ammirati per quel tanto coraggioso gesto iconoclasta.

Diciamolo, dobbiamo ringraziarlo per aver usato il termine ‘‘pentolone’’ anziché il termine ‘‘forno’’, facendoci risparmiare così le esecrazioni di comunità amiche più di quella Cinese, e di una storia, chiaramente più veritiera di quella narrata dal Premier.
Ciò nonostante la storiella degli sfortunati bambini cinesi ad un Kataifilo come me non va affatto giù. Darà solo ai suoi grandi estimatori ulteriore paglia con cui alimentare il fuoco tra gli steccati di quell assurdo pianeta che la Cdl si è creata attorno a se, un mondo lontano chissà quanti anni luce da quello filo-Bloscevico che tanto attanaglia la povera italietta anti-liberale.
Ed è così che gli ignoranti, i suoi personalissimi ignoranti, che un tempo facevano dell’ignoranza qualcosa di cui vergognarsi, oggi se ne vantano: trasformando l’ultima verità Liberale in una sciccosa vanteria. Da ostentare vistosamente ed orgogliosamente. Per difendere ‘‘la nostra idea di democrazia’’.
E noi cosa possiamo rispondere? Dire che si tratta del peggior stereotipo frutto del sagace ingegno Repubblicano? Non servirebbe a nulla.

Piuttosto potremmo ricordare a questi nobili signori, che in tempi ben più prossimi, in Italia si bollivano veramente i bambini. Meglio, si facevano sciogliere nell’acido! E non erano certo i comunisti di Mao a concretizzare tali oscenità.
Erano i Mafiosi siciliani. Quelli che certamente non avrebbero mai votato per un Comunista, anzi…
Nel disegno bambini offeri in scafrificio a Satana


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giovedì | by Stefano Reves S.


Ho interpellato personalmente due illustri Signori su una tematica di rara delicatezza:
l’aumento esponenziale dei tumori, e soprattutto la possibilità che essi derivino da ‘‘ingerenze’’ umane sul normale assetto biologico del pianeta (scorie radioattive, discariche militari, farmaceutiche, abusive ed a volte occultate) e da sostanze chimiche, farmaceutiche, facilissime da reperire in tutte le farmacie nazionali.
Medicinali che dietro il loro superficiale effetto benefico, potrebbero nascondere conseguenze ben più gravi dei disturbi o delle patologie che ufficialmente sono chiamati a risolvere.
Stupisce quanto sia trasversalmente diverso il giudizio che Umberto Veronesi, ed Hans Ruesch, vecchia conoscenza di questo blog, abbiano dell’ antidolorifico Aulin.

Veronesi e Ruesch sull' Aulin

Umberto Veronesi, Oncologo ed ex Ministro della Salute

diffido molto dagli eccessivi allarmismi senza dati che provino la verità di quanto si dice. Ora i tumori sono in aumento e non solo nella sua terra ma in tutto il mondo: Oggi ci si ammala più facilmente di tumore ma si guarisce anche più facilmente. Perchè sono in aumento? In gran parte perchè la popolazione invecchia e il tumore, generalmente colpisce nella età avanzata. E aumentano perchè non si seguono alcune indicazioni di prevenzione, come non fumare, mangiare correttamente. E aumentano perché i mezzi tecnici di indagine della medicina si sono raffinati e permettono di scoprire tumori che prima si scoprivano quando il paziente era già morto.
Poi ci sono anche alcune cause
ambientali, ma che richiedono anni e anni per dare i loro nefasti effetti: se è dimostrato che nei nostri mari sono state gettate bombe nucleari (è sicuro che fossero nucleari?) i possibili danni si vedrebbero lontano nel tempo. Quindi, caro Stefano, è vero che i tumori aumentano per i motivi che le ho spiegato brevemente, ed è giusto che persone sensibili come lei percepiscano una situazione che però non è allarmante nè disperante. E per quanto riguarda l'Aulin non esistono prove scientifiche che possa originare un tumore.

Hans Ruesch, scrittore, attivista contro la vivisezione, di fama mondiale

Non conosco l'Aulin ma so che
TUTTI i farmaci chimici sono dannosi e in primo luogo gli antidolorifici. Le tue supposizioni potrebbero essere giustificatissime. Del resto ho pubblicato pochi mesi fa LA MEDICINA SMASCHERATA (Editori Riuniti, Roma) e in autunno dovrebbe uscire il mio ultimo e definitivo libro sulla frode dell'attuale medicina presso un altro editore.

Ora, non so chi dei due abbia ragione, o meglio abbia più ragione, e quale dei due abbia torto. Ma una cosa è certa: volete continuare a prendere Aulin con tanta leggerezza? Io vi ho avvisati.


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mercoledì | by Stefano Reves S.


Ora scommetti

Secondo appuntamento con l'analisi delle quote dei bookmakers in vista delle elezioni del 9 e 10 aprile. L'osservazione dell'andamento delle quote, paragonandole a martedì scorso, evidenzia un aumento delle probabilità di vittoria da parte dell'Unione per tre bookmakers su cinque e la sostanziale conferma delle quote precedenti per gli altri due. Le variazioni sono comunque minime: ad esempio la variazione della quota proposta da Betfair mostra un aumento di probabilità di solo un 1% (dal 76% al 77%) per la vittoria dell'Unione.
Visti da Lontano


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martedì | by Stefano Reves S.


Sta sbroccando!

Il surreale è che i media, i giornali tutti, non dicono quel che avete visto.
E voi, quanto me, savete visto: Berlusconi sta sbroccando. E' megalomane, e lo sappiamo, e sappiamo che la megalomania ti mette in cima a un picco solitario, con i venti che tirano. Oltre che megalomane è anche paranoico, perchè tutto quel che non asseconda la sua megalomania gli è nemico, lo sente come nemico mortale. Lui, infatti, davvero pensa che siano tutti comunisti, perfino quelli delo Sole 24 Ore. Insomma, sta sbroccando. Con Diliberto si è fatto impallinare per arroganza, con Prodi è andato in isteria, con la voce incrinata, almeno un paio di volte. Poi in Confindustria (con l'entrata spettacolo, secondo lui) ha letteralmente dato i numeri, ha sbroccato proprio. Ma il sinistrese mediatico non va a fondo, come dovrebbe, potrebbe, nei confronti dell'uomo che ha massacrato la costituzione.
Comunque, sta sbroccando, e la cosa diventerà probablmente sempre più evidente, plateale. E non sarebbe male, come fin de partie, come fine di uno spettacolo noir che ci ha fatto male, e tanto. Sta sbroccando, sta sbroccando.
Malatempora

Non ci resta che constatarlo questa sera a Ballarò.


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lunedì | by Stefano Reves S.


Questa mi è piaciuta.
Fassino?

"Un'agenzia di pompe funebri potrebbe prenderlo come testimonial". "La differenza tra noi e loro e' questa: noi siamo persone positive, siamo ironici ed autoironici. Ho capito perche' loro sono tristi, perche' anche con una giornata bella come questa quando poi vanno in bagno per farsi la barba e si guardano allo specchio...".

Silvio Berlusconi

Se solo fossero un pochettino meno ''ironici''.


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| by Stefano Reves S.


In questi giorni esce negli Stati Uniti ''La Forza della Ragione''.
Nonostante quest ultimo capitolo della saga si innalzi come cantore dei piu' sfrenati sentimenti pseudo- Repubblicani, non sono state risparmiate lui profonde critiche.
Tutt'altra invece fu' l'opinione del settimanale Panorama che, dopo l' uscita italiana del libro, commentò così l'ultima fatica fallaciana.

Tra le molteplici recensioni però, l'unica degna di esser menzionata è quella di Tiziano Terzani.
In questa lettera indirizzata proprio alla sua amica Oriana lo scrittore fiorentino commenta con la sua solita, umana saggezza ''La Rabbia e l'Orgoglio'', primo capitolo della trilogia.
L'articolo è piuttosto lungo nonostante una netta scrematura. Vi consiglio caldamente di leggerlo.
La forza della Ragione

Oriana, dalla finestra di una casa poco lontana da quella in cui anche tu sei nata, guardo le lame austere ed eleganti dei cipressi contro il cielo e ti penso a guardare, dalle tue finestre a New York, il panorama dei grattacieli da cui ora mancano le Torri Gemelle.[…]
Ti scrivo [..]per non far sentire troppo soli quei lettori che forse, come me, sono rimasti sbigottiti dalle tue invettive, quasi come dal crollo delle due Torri. La' morivano migliaia di persone e con loro il nostro senso di sicurezza; nelle tue parole sembra morire il meglio della testa umana - la ragione; il meglio del cuore - la compassione.
Il tuo sfogo mi ha colpito, ferito e mi ha fatto pensare a Karl Kraus. "Chi ha qualcosa da dire si faccia avanti e taccia", scrisse […]Tacere per Kraus significava riprendere fiato, cercare le parole giuste, riflettere prima di esprimersi.[…]Pensare quel che pensi e scriverlo e' un tuo diritto. Il problema e' pero' che, grazie alla tua notorieta', la tua brillante lezione di intolleranza arriva ora anche nelle scuole, influenza tanti giovani e questo mi inquieta.
Il nostro di ora e' un momento di straordinaria importanza. L'orrore indicibile e' appena cominciato, ma e' ancora possibile fermarlo facendo di questo momento una grande occasione di ripensamento.
E un momento anche di enorme responsabilita' perche' certe concitate parole, pronunciate dalle lingue sciolte, servono solo a risvegliare i nostri istinti piu' bassi, ad aizzare la bestia dell'odio che dorme in ognuno di noi ed a provocare quella cecita' delle passioni che rende pensabile ogni misfatto e permette, a noi come ai nostri nemici, il suicidarsi e l'uccidere. "
Conquistare le passioni mi pare di gran lunga piu' difficile che conquistare il mondo con la forza delle armi.
Ho ancora un difficile cammino dinanzi a me", scriveva nel 1925 quella bell'anima di Gandhi. Ed aggiungeva: "Finche' l'uomo non si mettera' di sua volonta' all'ultimo posto fra le altre creature sulla terra, non ci sara' per lui alcuna salvezza".
E tu, Oriana, mettendoti al primo posto di questa crociata contro tutti quelli che non sono come te o che ti sono antipatici, credi davvero di offrirci salvezza? La salvezza non e' nella tua rabbia accalorata, ne' nella calcolata campagna militare chiamata, tanto per rendercela piu' accettabile, "Liberta' duratura".
O tu pensi davvero che la violenza sia il miglior modo per sconfiggere la violenza? Da che mondo e' mondo non c'e' stata ancora la guerra che ha messo fine a tutte le guerre. Non lo sara' nemmeno questa.
Perche' non fermarsi prima? Abbiamo perso la misura di chi siamo, il senso di quanto fragile ed interconnesso sia il mondo in cui viviamo, e ci illudiamo di poter usare una dose, magari "intelligente", di violenza per mettere fine alla terribile violenza altrui.
Purtroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo insieme i soli protagonisti ed i soli spettatori, e cosi', attraverso le nostre televisioni ed i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore.
Quelli di noi a cui i figli - fortunatamente - sono nati, si preoccupano oggi moltissimo di vederli bruciare nella fiammata di questo nuovo, dilagante tipo di violenza di cui l'ecatombe nelle Torri Gemelle potrebbe essere solo un episodio.
Non si tratta di giustificare, di condonare, ma di capire. Capire, perche' io sono convinto che il problema del terrorismo non si risolvera' uccidendo i terroristi, ma eliminando le ragioni che li rendono tali.
Un vecchio accademico dell'Universita' di Berkeley, un uomo certo non sospetto di anti-americanismo o di simpatie sinistrorse da' di questa storia una interpretazione completamente diversa. "Gli assassini suicidi dell'11 settembre non hanno attaccato l'America: hanno attaccato la politica estera americana", scrive Chalmers Johnson nel numero di The Nation del 15 ottobre.

Il tuo attacco, Oriana - anche a colpi di sputo - alle "cicale" ed agli intellettuali "del dubbio" va in quello stesso senso. Dubitare e' una funzione essenziale del pensiero; il dubbio e' il fondo della nostra cultura. Voler togliere il dubbio dalle nostre teste e' come volere togliere l'aria ai nostri polmoni. Io non pretendo affatto d'aver risposte chiare e precise ai problemi del mondo (per questo non faccio il politico), ma penso sia utile che mi si lasci dubitare delle risposte altrui e mi si lasci porre delle oneste domande.

In questi tempi di guerra non deve essere un crimine parlare di pace.
Siamo fortunati noi, Oriana. Abbiamo poco da decidere e non trovandoci in mezzo ai flutti del fiume, abbiamo il privilegio di poter stare sulla riva a guardare la corrente. Ma questo ci impone anche grandi responsabilita' come quella, non facile, di andare dietro alla verita' e di dedicarci soprattutto "a creare campi di comprensione, invece che campi di battaglia", come ha scritto Edward Said.
Il nostro mestiere consiste anche nel semplificare quel che e' complicato.
Le tue argomentazioni verranno ora usate nelle scuole contro quelle buoniste, da libro Cuore, ma tu credi che gli italiani di domani, educati a questo semplicismo intollerante, saranno migliori? Non sarebbe invece meglio che imparassero, a lezione di religione, anche che cosa e' l'Islam? Che a lezione di letteratura leggessero anche Rumi o il da te disprezzato Omar Kayan? Non sarebbe meglio che ci fossero quelli che studiano l'arabo, oltre ai tanti che gia' studiano l'inglese e magari il giapponese?[…] Mi frulla in testa una frase di Toynbee: "Le opere di artisti e letterati hanno vita piu' lunga delle gesta di soldati, di statisti e mercanti. I poeti ed i filosofi vanno piu' in la' degli storici. Ma i santi e i profeti valgono di piu' di tutti gli altri messi assieme".
Per difendersi, Oriana, non c'e' bisogno di offendere (penso ai tuoi sputi ed ai tuoi calci). Per proteggersi non c'e' bisogno d'ammazzare. Ed anche in questo possono esserci delle giuste eccezioni.
Essere contro la pena di morte non vuol dire essere contro la pena in genere ed in favore della liberta' di tutti i delinquenti. Ma per punire con giustizia occorre il rispetto di certe regole che sono il frutto dell'incivilimento, occorre il convincimento della ragione, occorrono delle prove. [..]Voglio solo dire che il terrorismo, come modo di usare la violenza, puo' esprimersi in varie forme, a volte anche economiche, e che sara' difficile arrivare ad una definizione comune del nemico da debellare.
A proposito, Oriana. Anche a me ogni volta che, come ora, ci passo, questa citta' mi fa male e mi intristisce. Tutto e' cambiato, tutto e' involgarito. Ma la colpa non e' dell'Islam o degli immigrati che ci si sono installati. Non son loro che han fatto di Firenze una citta' bottegaia, prostituita al turismo! E successo dappertutto. Firenze era bella quando era piu' piccola e piu' povera. Ora e' un obbrobrio, ma non perche' i musulmani si attendano in Piazza del Duomo, perche' i filippini si riuniscono il giovedi' in Piazza Santa Maria Novella e gli albanesi ogni giorno attorno alla stazione.
E cosi' perche' anche Firenze s'e' "globalizzata", perche' non ha resistito all'assalto di quella forza che, fino ad ieri, pareva irresistibile: la forza del mercato.
La natura e' una grande maestra, Oriana, e bisogna ogni tanto tornarci a prendere lezione. Tornaci anche tu. Chiusa nella scatola di un appartamento dentro la scatola di un grattacielo, con dinanzi altri grattacieli pieni di gente inscatolata, finirai per sentirti sola davvero; sentirai la tua esistenza come un accidente e non come parte di un tutto molto, molto piu' grande di tutte le torri che hai davanti e di quelle che non ci sono piu'. Guarda un filo d'erba al vento e sentiti come lui. Ti passera' anche la rabbia. Ti saluto, Oriana e ti auguro di tutto cuore di trovare pace.

Perche' se quella non e' dentro di noi non sara' mai da nessuna parte.


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| by Stefano Reves S.


Elezioni Usa 2004
(ed Italia 2006?)
I Brogli del Digitale


Mancano solo due settimane al voto.
In alcune regioni (tra cui la mia Puglia) il conteggio verrà effettuato per via digitale. Metodologia sperimentale, certamente piu' rapida del tradizionale conteggio ''analogico'' manuale. Ma altrettanto attendibile?

Proteste e preoccupazioni non sono certo mancate. Prima da parte dei presunti ideatori dei nuovi macchinari, secondo i quali un'azienda concorrente avrebbe trafugato la loro personale creazione.
Il problema però rimane un altro e di tutt'altra caratura. Perché possibili anomalie, manomissioni non sarebbero impossibili, anzi... .

Nuvole oscure rischierebbero così, di addensarsi sui nostri cieli a partire da Domenica 10 Aprile. Le stesse nuvole che due anni or sono resero plumbeo il cielo degli Stati Uniti per molto tempo. Di gran lunga superiore a quello necessario per lo spoglio elettorale.

Che genere di nuvole? Leggete qui.



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sabato | by Stefano Reves S.


Grande affluenza sul Post dell'ormai vituperato articolo tratto dal FT.
Ad oggi su Libero.it i commenti sono quasi 1400. Gran parte di essi rappresenta il ''Pensiero'' dell'elettore medio di Centro-Destra. Ecco i piu' interessanti.

Perdonate la retorica ma il detto ''Ogni popolo ha il Governo che si merita'', qui sembra acquisire valenza trascendentale.

Parole di Libertà

- x i lavoratori onesti... ha scritto (24 marzo 2006, ore 10:40)
non credete alle falsità della sinistra!!!quelli faranno solo gli interessi di montezemolo, di della valle e di pochi altri.
- ance ha scritto (24 marzo 2006, ore 10:17)
ma chi ha scritto e ci ha edotti, conosce un po' di economia? Conclude dicendo che il disastro italiano è l'eredità di Berlusconi ... Sto cretino ha studiato al MIT? o al doposcuola dell'oratorio? Chi mastica un po' di economia sa bene che i mali di oggi hanno le radici un un lontano passato.
- pippo ha scritto (24 marzo 2006, ore 09:51)
Ho toccato con mano che cosa è capace la sinistra, e non mi riferisco all'estema sinistra. Clientelismo, corruzione, incapacità, indecisionismo,falsità, mancanza di democrazia, demagogia.
- Phedra22 ha scritto (24 marzo 2006, ore 09:45)
Come potete Voi Sinistroidi Prodiani commentare il deficit, i conti pubblici con tanta leggerezza????????? Siete tutti Draghi mancati oppure pappagalli mortadellosi in regalo nel quotidiano Unità. guardate il week-end sulle strade o nei ristoranti, dov'è la crisi, guardate nelle discoteche,dov'è la crisi???? La crisi esiste dove non avete abbastanza denaro per permetterVi un qualsisi bene, invece di soldi ne sprekiamoa volontà, APRITE GLI OCCHI.
- sergio ha scritto (24 marzo 2006, ore 08:09)
Non è la prima volta che il Financial Times dice fesserie!
- Franco scrive ha scritto (24 marzo 2006, ore 07:14)
Se governerà prodi diventeremo peggio dell'Argentina. Il viscidoso ha già combinato parecchi guai ma l'ignoranza Italiana è grande .........
- diego ha scritto (23 marzo 2006, ore 20:58)
Sarebbe bastato un treppiede più professionale...
- VINCE ha scritto (23 marzo 2006, ore 20:35)
FINANCIAL TIMES.. AHAHAHAHAHAHAH. ALIAS DE BENEDETTI!!! POVERO INGEGNERE SONO FINITI I TEMPI DELLE VACCHE GRASSE VERO?
- AAA ha scritto (23 marzo 2006, ore 19:31)
L'EREDITà DI BERLUSCONI????DOPO DECENNI DI SINISTRA ARRIVA BERLUSCONI CHE IN 5 ANNI ROVINA L'ITALIA??? MA STUDIA ECONOMIA IMBECILLE
- Alex ha scritto (23 marzo 2006, ore 19:14)
Ho spiacevolmente notato che chi ha commentato tale notizia è totalmente schierato politicamente.
- Vit ha scritto (23 marzo 2006, ore 19:00)
Quanti telefonini hanno gli italiani, quanti fanno vacanze all'estero ? Quanti diamanti comprano ogni anno gli italiani ? RISPONDETE e poi dite che qui da noi c'è la POVERTA'. Fassino tu sogni.
- Giansilvio ha scritto (23 marzo 2006, ore 17:59)
Basta con questo disfattismo. L'italia in cinque anni grazie a Re Silvio è cresciuta parecchio. Io ò aperto una attività commerciale e grazie agli incentivi per le nuove imprese ora guadagno parecchio e non pago le tasse.
- Silvioforever ha scritto (23 marzo 2006, ore 17:13)
L'espertone ha commesso un errore: Il quotidiano non si chiama Financial Times ma Comunist Times ed è un giornale della Bielorussia! Grazie Silvio.
- italiano ha scritto (23 marzo 2006, ore 16:42)
solita cacca sparsa per denigrare questa nostra italia.
- L'UNIONE DEI TEPPISTI ha scritto (23 marzo 2006, ore 16:28)
COME SI PUO' ESSERE TANTO STOLTI DA PENSARE CHE UNA COALIZIONE CON FORTE CONNOTAZIONE DI ESTREMA SINISTRA POSSA FARCI STARE MEGLIO?
- grilloparlante ha scritto (23 marzo 2006, ore 16:26)
Questi soliti articoli dei giornali inglesi, francesi e tedeschi sono l'insofferenza per dover subire governi di centrodestra che non si prestano a tradire l'italia prostrandosi ai loro interessi in cambio di MAZZETTONI (bigliettoni) , come invece erano ben abituati.
- Morris ha scritto (23 marzo 2006, ore 16:25)
Il solito giornalista ben "formato" ed "indipendente" che vuole fare informazione falsa e bugiarda.a uso e consumo dei soliti noti sapientoni e bugiardoni.
- Ajax ha scritto (23 marzo 2006, ore 16:07)
....ma guarda un pò! Questi spocchiosi della sinistra europea sono ben organizzati come sempre.
ATTENZIONE SIGNORI - Questo è quanto scrive il Financial Times, un giornale gestito da lobbies ebraiche che notoriamente stanno a sinistra come il firmatario di quest articolo, un certo COEN, il quale cognome la dice tutta sulla sua discendenza.
- luca ha scritto (23 marzo 2006, ore 15:39)
Permettere alla sinistra di andare al governo è un po' come suicidarsi
- riflettete ha scritto (23 marzo 2006, ore 15:35)
il F.T. come da tempo tutti gli organi delle grandi lobbies han scelto prodi.
- FABIO ha scritto (23 marzo 2006, ore 15:33)
Questo sig. " ESPERTONE"....senz'altro di sinistra...mi sembra un gran deficiente....bisogna andarlo a trovare...e poi fargli un esame approfondito al cervello. Peccato...son sarà possibile esaminarlo...perchè il cervello non ce l'ha....
- bru ha scritto (23 marzo 2006, ore 14:35)
Finiamola di sparare sciocchezze. Guardate con che macchine girano i diciottenni, andate nei locali e sperate di trovare posto se riuscite, viaggiate sulle strade e vedete che code trovate, è malessere questo???
- zzzzzzzzzz ha scritto (23 marzo 2006, ore 14:10)
Il guaio dell'italia e di tutta l'europa è il COMUNISMO.
- jean paul belmondo ha scritto (23 marzo 2006, ore 12:43)
Uno dei tanti articoli stampati all'estero e pagati (coi nostri soldi) da Prodi & Co. TURATEVI IL NASO E VOTATE SILVIO, MI RACCOMANDO. NON CONSEGNATE IL PAESE A QUEL DISASTRO D'UOMO.
- Silvio ha scritto (23 marzo 2006, ore 11:37)
che c'entra Berlusconi???è colpa della sinistra che ha messo l'Euro


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venerdì | by Stefano Reves S.


Con immenso piacere condivido con i lettori del Blog, parte del mio carteggio personale con uno dei piu' noti intellettuali italiani, Eugenio Scalfari.
I piu' grandi debiti di Berlusconi

Tra i, pesanti, debiti che la destra lascerà
(per gli scaramantici dico
rischia di lasciare) al centro-sinistra, spicca su tutti il preoccupante ''depauperamento'' socio-culturale.
Volutamente e violentemente imposto
dal solito Premier,
(colui che non perde occasione per considerarsi Pioniere
di tutte le libertà nda), ha come unico scopo quello di categorizzare le frange politiche a lui avverse, massificandole sotto l'eresiaco nome di bolscevichi. Temo che di questo passo rischiamo di entrare in un periodo che oserei definire senza troppo esitare, di neo-maccartismo. E la mia è qualcosa di più rispetto ad una congetturale preoccupazione, un sentimento che sono sicuro starà percuotendo tutti gli animi savi, e gli uomini di buona volontà.

Riuscirà al nuovo governo riportare sui binari questo treno, senza più

conducente da quasi cinque anni, ed ormai prossimo al deragliamento?

Sinceramente non so che cosa succederà dopo il 9 aprile. Certamente, se il
centro-sinistra vincerà le elezioni, ci sarà bisogno di un gran lavoro e di
un forte impegno per recuperare, almeno in parte, un clima di credibilità e
fiducia, interno ed esterno al Paese.
Vedremo. Intanto intrecciamo le dita.
Cordialità
Eugenio Scalfari


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giovedì | by Stefano Reves S.


Buone notizie

"L'Italia segue l'Argentina sulla strada della rovina". A scriverlo è il Financial Times. Berlusconi direbbe che sono frottole di giornalisti comunisti... Ebbene, secondo il prestigioso quotidiano economico della City londinese, il governatore della Banca d'Italia "Mario Draghi implicitamente ammette questa somiglianza quando afferma che l'Italia deve migliorare la propria performance produttiva se vuole avere qualche speranza di invertire il trend di relativo declino" intrapreso dal Paese.

L'analisi del Financial Times è impietosa: "In assenza di riforme reali, lo scenario più probabile per l'Italia è quello di un prolungato periodo di stagnazione economica, se non di recessione, con un aumento del debito pubblico. Queste spingerà le agenzie di rating ad abbassare ulteriormente l'outlook italiano e costringerà la Banca Centrale Europea a tirare fuori dai guai l'Italia". Torneremo ad essere la Grande Malata d'Europa, di triste memoria? Sì, a meno di non seguire una brutale terapia per guarire dal disastroso virus del crack. Quale, la indica lo stesso Financial: "L'Italia commetterebbe un grave errore se postponesse riforme del mercato anche dolorose e se facesse affidamento sull'indulgenza della Bce". Lo stesso errore commesso dall'Argentina che si è sempre affidata "alla benevolenza del Fondo Monetario Internazionale per misurare la debolezza della propria economia".

"Come nel caso dell'Argentina - prosegue il Ft - l'unica strada da seguire per l'Italia è quella di riguadagnare competitività attraverso riforme strutturali, e soprattutto quella del mercato del lavoro". Il quotidiano osserva infine che "come l'Argentina negli anni '90, le finanze pubbliche italiane sono veramente in disordine: con un debito pubblico che eccede il 105% del Pil, l'Italia è il paese più indebitato fra i grandi d'Europa. E con deficit superiore al 4%, sta chiaramente violando i criteri di Maastricht. Ad aggravare la situazione c'è anche la perdita di competitività a livello internazionale".
L'eredità Berlusconi.

Di Leonardo Coen

P.S.
Domani Eugenio Scalfari


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mercoledì | by Stefano Reves S.


EVVAI!

Finalmente ho trovato qualcuno per cui votare, senza portare il broncio.















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martedì | by Stefano Reves S.


Elezioni 2006, voi dove siete?

Ho trovato questo interessante link ad un software realizzato dalla comunità wiki.
Dopo aver risposto a 25 domande di attualità politica, il programma vi mostrerà un grafico in cui appariranno le distanze che vi separano dai principali partiti nazionali.

Qui sotto potete ammirare il risultato del mio Test. ''Rosa nel Pugno'' ed ''Italia dei Valori'' i piu' vicini. Mi preoccupa un pò la prossimità di partiti come ''Comunisti'' Italiani ed ''Udeur''.
Sicuramente però, l'immagine non rispetta una scala precisa. Se così fosse ''Forza Italia'' ed ''Udc'' sarebbero molto, molto piu' lontani.


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lunedì | by Stefano Reves S.


SOFTWARES

Come si dice, per ogni software ufficiale (solitamente costosissimo) in commercio, ne esiste sempre uno alternativo, gratuito.

Avete ancora bisogno di piratare i vostri programmi preferiti, di craccarli dopo averli scaricati illegalmente con il solito Peer to Peer, avendo a disposizione una lista come questa?


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domenica | by Stefano Reves S.


Virus Letale colpisce ancora
The Guardian mette in guardia gli inglesi (almeno loro)

''Berlusconi è il fenomeno politico più pericoloso oggi in Europa''. È la più temibile minaccia alla democrazia in Europa occidentale dal 1945''.
A scriverlo non è uno dei tanti giornali italiani che il premier ascrive all’opposizione, ma uno dei più autorevoli quotidiani inglesi, The Guardian, indipendente, ma da sempre vicino al Labour. ''Con i suoi attacchi indiscriminati a chiunque lo ostacoli sulla strada del potere personale e dell’arricchimento, ha avvelenato la vita pubblica italiana. È un discendente diretto di Mussolini''.

È duro il giudizio sulle scelte del New Labour inglese e di Tony Blair, accusato di aver accolto Berlusconi come suo alleato privilegiato nella politica filo-Bush di fronte alla rottura dell’Europa sulla guerra in Iraq: ''Blair mostra chiaramente un rapporto politico e personale con Berlusconi. E questo ha dato l’impronta a tutto il New Labour: Berlusconi è visto come l’uomo con cui avere a che fare''.

Un errore gravissimo, una responsabilità condivisa a livello europeo: ''Si può argomentare che l’estrema destra incarnata da personaggi apertamente razziste e xenofobe come Jean-Marie Le Pen e Jorg Haider rappresenti un pericolo più grande, ma questi personaggi rimangono tutto sommato outsider nella scena politica europea. Berlusconi no. Durante i suoi due mandati come primo ministro c’è stata una seria erosione della qualità della democrazia e del livello della vita pubblica in Italia''.
''Il rapporto fra Berlusconi e il fascismo italiano non è difficile da decifrare''. Ma a un patto: ''C’è sempre stata una tendenza privilegiata a credere che il fascismo torni nelle sue vecchie forme. Ma questo non è mai stato il vero pericolo. Ciò che dobbiamo temere è il ripresentarsi del fascismo in un nuovo abito, che rifletta le nuove condizioni globali, economiche e culturali, del tempo in cui si vive. Berlusconi è proprio questo. Mostra disprezzo per la democrazia: ad ogni occasione cerca di distorcerla e di abusarne. Non ha rispetto per le autorità indipendenti – pronto ad accusare i giudici di essere lacché dell’opposizione e descrivendoli come ''comunisti''.

Per l'articolo completo (in inglese) clicca qui.

P.S.
Venerdì Eugenio Scalfari per L'Espertone.


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sabato | by Stefano Reves S.


Un piccolo dubbio
Bossi-Fini, una legge che funziona

Dunque, cari signori che avete voluto, votato e difeso la legge Bossi-Fini, vorrei essere sicuro di aver capito bene. Ricapitoliamo. In Italia, dopo la grande sanatoria del 2002, si entra solo su chiamata. I datori di lavoro, una volta l'anno, si presentano alla posta e chiedono di far entrare le persone che - residenti all'estero - intendono assumere. Domanda e offerta di lavoro coincidono alla perfezione, perché i tecnici del ministero - che mica stanno lì a pettinare le bambole - analizzano il mercato e poi stabiliscono i flussi di ingresso: servono 170mila immigrati, entrano 170 mila immigrati. Chi cerca di infilarsi abusivamente in Italia finalmente viene intercettato alla frontiera ed espulso. Ma sul serio, non come si faceva prima. Di conseguenza, essendo il sistema perfetto, clandestini da queste parti non ce ne sono più. Guardate che ho studiato, sono sicuro che le cose stanno così. Solo una domanda, ma sottovoce, giusto per fugare ogni ombra di dubbio. Ma allora, questi qua che per giorni sono stati in fila come bestie davanti agli uffici postali, chi diavolo sono?
Di Giancarlo Mola


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mercoledì | by Stefano Reves S.


I due Ragionieri

Il "piano quinquennale della noia", che secondo i disinvolti cantori di Silvio Berlusconi doveva scattare da ieri sera alle 21, ha mietuto la sua prima vittima. È lo stesso Cavaliere, che ha mestamente fallito nel suo primo faccia a faccia televisivo con Romano Prodi. Doveva essere "un invito a cena con gli elettori indecisi", come aveva scritto ieri il Financial Times, interpretando le intenzioni del presidente del Consiglio. Il sovrano seducente, ottimista e post-moderno, che aveva incantato gli italiani nel '94 e nel 2001, è riuscito invece ad esprimere l'esatto contrario di ciò che un tempo gli avrebbe suggerito il suo super-ego migliore. È apparso per quello che, oggi, è ormai diventato: non il "caimano generoso e autoironico" cantato da Giuliano Ferrara, ma un leader rancoroso ed afasico, che ha esaurito tutto quello che di buono o di cattivo aveva da offrire.
Questa prima sfida elettorale l'ha vinta Prodi. In parte per meriti suoi. Nei limiti del possibile, il Professore ha cercato di trasmettere a chi lo ascolta un messaggio positivo, e soprattutto rivolto al futuro. Ha provato a lanciare segnali di speranza a un Paese sfibrato. Ha tentato di formulare inviti alla coesione a un'Italia disillusa che, nella feroce balcanizzazione politica di questi ultimi anni e nello sterile dibattito tra programmismo e declinismo di questi ultimi giorni, rischia di smarrire per sempre se stessa. Ma il Professore ha vinto soprattutto per i demeriti del Cavaliere. Nel metodo, Berlusconi ha dimostrato quello che già si sapeva. Ingabbiato in un quadro di regole rigide e finalmente codificate, il premier diventa un animale ferito, che si agita e riesce a comunicare soltanto tensione, nervosismo e insofferenza.
Nel merito, Berlusconi ha ripetuto quello che già si temeva. Numeri e ideologia. La solita minestra riscaldata di dati inverificabili su tutte le meraviglie che il suo governo ha ammannito al Paese. La solita sbobba rancida di accuse alla "sinistra" e ai "comunisti", evocati fino all'ossessione psicotica. Un impasto immangiabile, per l'elettore indeciso che voleva invitare a cena. Prodi ha sofferto qualche affondo su Rifondazione e sul "Bertinotti ritrovato", infido cospiratore nel '98, uomo d'onore nel 2006. Ma su diverse questioni concrete ha avuto buon gioco sul premier: dall'euro alle tasse, dal conflitto di interessi alle opere pubbliche, dalla concertazione al ruolo delle donne. Il limite vero del dibattito è che i due leader hanno litigato molto sul passato, rimpallandosi accuse e carenze, e discusso assai poco del futuro. Come ha detto giustamente Marco Follini, è andata in onda la contesa dialettica tra l'Italia del 1996 e quella del 2001.
Quella che è mancata è l'Italia del 2006.

Di Massimo Giannini


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lunedì | by Stefano Reves S.


Largo agli anziani

La Reuters pubblica oggi un servizio (cliccate qui per leggerlo) sulle elezioni italiane, rilevando che - appunto - i candidati premier non sono proprio due ragazzini di primo pelo. Quello che mi ha colpito è però un dato, tratto da uno studio di Glocus sulla classe dirigente italiana (qui il documento completo): il 54 per cento delle 5.500 "persone che contano", in Italia, ha più di 60 anni. Nel 1998 erano il 46 per cento. Complimenti agli ultrasessantenni, dunque. Il futuro è tutto loro.
Giancarlo Mola

Il trionfo del geriatrico

In questi giorni i partiti stanno preparando le liste elettorali; con la nuova legge elettorale noi elettori non avremo la possibilità di scegliere i candidati, potremo soltanto indicare un simbolo: chi è nella lista di quel simbolo ce lo dovremo tenere e basta.
Ha suscitato sorpresa la candidatura nelle liste dell’Unione di Franca Rame, attrice, moglie e compagna di vita del premio Nobel per la Letteratura Dario Fo.
Fatto salvo che la presenza di Franca Rame qualifica l’Unione in senso positivo, dobbiamo rilevare che queste persone (o, magari, lo stesso Dario Fo) già da tempo avremmo dovuto chiamarle per occupare quegli scranni.
Il problema di questa classe politica è la paura: anche decisi e combattivi avversari del berlusconismo, della P2, della mafia sono chiamati ad entrare in Parlamento quando hanno oramai un’età veneranda. Pochi italiani di grande livello intellettuale sono chiamati a rappresentare il Paese in Parlamento: Leonardo Sciascia fece una breve comparsa alcuni decenni or sono, d’altri – oggi – non ricordo.
Il paese invecchia e ci sono pochi giovani: grazie alle sapienti riforme previdenziali, una generazione stanca arranca nelle fabbriche, nelle scuole, negli uffici. Stufa perché ha visto colleghi giovanissimi andare in pensione, ed ora sa che per controbilanciare quei lontani privilegi dovranno rimanere attaccati alla macchina, alla scrivania, alla cattedra con un catena per ancora molti anni.
Strano paese il nostro, nel quale se non hai almeno sessant’anni sei ritenuto un giovane senza esperienza, una persona della quale non ci si può fidare. Lo stesso discorso vale per un altro premio Nobel, Carlo Rubbia, cacciato dal governo in carica dalla presidenza dell’ENEA, che oggi vive e lavora in Spagna dove sta portando avanti importanti progetti in campo energetico (dei quali, ahimè, avremmo un disperato bisogno).
Anche la destra cade nel medesimo errore, giacché non si comprende proprio perché una persona come Marcello Veneziani – con il quale si può anche essere in disaccordo su tutto – non entri in Parlamento: a ben vedere, è la “testa pensante” più raffinata che potrebbero presentare. D’altro canto, se hanno “fatto fuori” un costituzionalista del calibro del prof. Fisichella, si può capire perché ritengano Veneziani un potenziale pericolo.
Giovani italiani emigrano all’estero perché sanno che le loro ricerche serviranno solo ad ingrassare il palmares del barone di turno, sanno che in questo paese il giovane è visto più come un pericolo che come un’opportunità: aria nuova, fresca, idee rivoluzionarie. Vade retro Satana.
Auguriamo ogni bene a Franca – per la sua lunga e sincera militanza, sul palcoscenico e nella vita – ma ci piacerebbe vederla seduta accanto ad una giovane – trenta, quarant’anni – per esser certi che quell’esperienza e quella determinazione nel difendere lo stato di diritto delle persone, la dignità dei lavoratori, l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, una equa ripartizione della ricchezza e la laicità dello Stato non diventino il solo bagaglio di una vita, ma siano trasmesse alle nuove generazioni. Altrimenti, ahi noi.
Carlo Bertani


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| by Stefano Reves S.


Ogni due settimane dedico un post alla recensione di un libro. Questa volta l'ultima fatica di Giovanni Fornero, uno dei piu' autorevoli storici della Filosofia.
BIOETICA CATTOLICA E BIOETICA LAICA

È proprio vero che oggigiorno, in bioetica, si è tutti “laici”?
O non è più giusto affermare che fra bioetica “cattolica” e bioetica “laica” esiste una differenza di fondo, di cui, prima di ogni eventuale dialogo, si tratta di prendere atto? E, ammessa tale diversità, quali sono i presupposti teorici e filosofici che la spiegano e che rendono problematico ogni tentativo di mediazione? Ecco alcune delle domande a cui risponde questo libro, il quale, al di là di ogni conformismo o mistificazione di comodo, torna a interrogarsi sul concetto di laicità in bioetica, sforzandosi di mostrare con franchezza come anche in un periodo in cui ci sono cattolici che sembrano parlare da laici e laici che sembrano discorrere da cattolici, la distinzione fra bioetica laica e bioetica cattolica sia quantomai valida e attuale. Una necessità di chiarezza e distinzione per non rinunciare agli ideali del dialogo e del confronto tra le due parti.


X Giacomo e Carmina, due amici incompresi.


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sabato | by Stefano Reves S.


E' chiaro che non si diventi Paperoni senza dei giusti e fortunati aiuti parlamentari. Spesso è necessario anche aggrapparsi alle ''ingerenze'' di individui dall'Etica e dal fare poco chiari (eufemismo). Chiunque nega ciò è palesemente un ipocrita.
Ma il simpatico siciliano che parla Meneghino* rimane in tutto e per tutto una dubbia anomalia.Soprattutto se si guardano i suoi profitti.
*U. Bossi, Foto Repubblica
Dati Censis

Nel 1994 le otto holding di famiglia segnavano un rilevante debito di 108 milioni di euro, avevano le casse vuote e disponevano di un patrimonio di 269 milioni. Undici anni dopo non solo non hanno più un euro di debito, ma hanno distribuito 850 milioni di euro in dividendi ai loro soci, hanno addirittura 303 milioni in cassa e il patrimonio è salito vertiginosamente sino a toccare quota 854 milioni. Insomma, mentre le altre società annaspavano, quelle di Berlusconi guadagnavano il 700 per cento. Gli introiti di Berlusconi sono roba da record mondiali: l'anno scorso il premier ha personalmente intascato 141 milioni di euro di dividendi (erano 79 nel 2004, li ha cioè raddoppiati in un anno). Significa che la defiscalizzazione ha funzionato a senso unico: nel suo senso.

Ogni mese del 2005 ha ricevuto un bell'assegno di 11,4 milioni. Per documentarsi e scrivere queste righe basta impiegare un quarto d'ora: nello stesso periodo le otto holding rendono a Berlusconi 3958,33 Euro, poco meno di 8 milioni delle vecchie lire. Un professore delle scuole superiori, dopo venti anni di insegnamento, ne guadagna 1500 al mese (dunque ci vogliono 7600 stipendi così per eguagliare i dividendi berlusconiani).
Più governa, più guadagna, Berlusconi. Più il suo governo governa, più gli italiani si impoveriscono (a leggere i rapporti Censis).


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venerdì | by Stefano Reves S.


IN DIFESA DI MIELI

''Io non voterò per il centro-sinistra ma tengo a difendere Paolo Mieli dalle accuse ricevute.
Il suo editoriale è una dimostrazione di onestà intellettuale. Infatti egli avrebbe potuto schierare il quotidiano mantenendo la pretesa dell'equidistanza. In questo modo invece, diminuendo la propria credibilità politica, egli aumenta ai miei occhi la sua credibilità morale''.

Gianni Pardo


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| by Stefano Reves S.


Lettera di un prete

Signor Bondi,

sono abituato a dare alle parole il loro peso per cui a chiamarla “onorevole” dovrei coartare la mia coscienza. Ho ricevuto l’inverecondo opuscolo che lei, immagino, ha inviato a tutte le parrocchie d’Italia. Glielo restituisco senza nemmeno sfogliarlo e le ricordo che le parrocchie non sono discariche di rifiuti né postriboli nei quali si possa fare opera di meretricio. Abbiamo una nostra dignità, noi sacerdoti, e non siamo usi a svendere per un piatto di fagioli il nostro patrimonio religioso, culturale, sociale ed umanistico che voi in cinque anni di malgoverno avete dilapidato. Avete fatto razzia di tutto. Avete dissestato la finanza pubblica, avete ridotto alla fame gli enti locali da una parte e foraggiato, dall’altra, gli enti ecclesiastici cercando di comprarvi il nostro silenzio se non addirittura la nostra compiacenza.

Avete popolato il Parlamento di manigoldi, ladri e truffatori. Di 23 parlamentari condannati in via definitiva più della metà (13 per la precisione) fanno parte del vostro gruppo. Avete fornicato con il razzismo della Lega e con il fascismo di Rauti. Con voi i ricchi sono diventati più ricchi ed i poveri più poveri. Il vostro “Capo” in cinque anni ha quadruplicato il suo patrimonio, mentre le aziende del paese andavano in crisi. Solo l’elettromeccanica, nell’ultimo quadrimestre del 2005, ha perso il 7,1% del suo fatturato.

I nostri pensionati, da qualche anno in qua, non solo non riescono più ad accantonare un soldo, ma hanno incominciato a rosicchiare il loro già risicati risparmi. Avete speso energie e sedute-fiume in parlamento per difendere a denti stretti le “vostre” libertà mentre il paese rotolava al 41° posto quanto a libertà di stampa e pluralismo di informazione, dopo l’Angola. Avete mercificato i lavoratori e ipostatizzato le merci.

Si tenga pure, signor Bondi, la sua presunzione di coerenza con la “dottrina sociale della Chiesa”. Noi preti vogliamo tenerci cara la libertà di lotta e di contestazione contro la deriva liberista e populista della vostra coalizione.

don Aldo Antonelli (Parroco)

Antrosano, 1 Marzo 2006

Al Signor SANDRO BONDI

Gruppo Forza Italia - Montecitorio - ROMA
Fonte Donvitaliano


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giovedì | by Stefano Reves S.


Aspettando un Politico di parte
Vedremo caro Di Pietro..., vedremo

Gentile Presidente ,
L' inveterata ipocrisia, l' incoerenza, a volte la completa assurdità, che i nostri bacchettoni di turno, alias i nostri rappresentanti politici, ci stanno facendo assaporare ormai da tempi immemorabili, sembrano avere un unico effetto (positivo?) sui comuni cittadini: endemicamente li spingono a mutare in perfetti apolitici, forse ultima tappa prima che lo stadio finale della metamorfosi sia completetato, e li trasformi in pericolosi apolidi. Lontani dal loro stesso mondo, passivi a qualsiasi decisione li riguardi, giusta o sbagliata essa sia.
D'altronde è giusto usare ancora termini, forse da sempre astratti, come Destra o Sinistra? Non è stata la sinistra a volere la guerra in Vietnam?, a partecipare ad azioni militari nei Balcani?, non è stata la destra spagnola a volere per primi i Pacs? At last, but not the least, non è stato il caro Romano (suo consocio) ad osteggiare qualsiasi possibile revisione del Concordato? Queste sono solo alcune reminescenze, corse per la mente in via estemporanea, ma potrei continuare per ore.
Non mi tacci Presidente di esser uno di quei necrofili, o (come preferite) cacciatori di funghi, quali gli spacciatori di Identità, di quelli ne abbiamo già molti e direi che siano abbastanza autosufficienti.
Piuttosto mi guardi come una persona che attende una sola risposta da lei, una risposta ferrea e decisa. Una risposta che si chiama Coerenza.

Lei con chi sta?

Gentile Steven

Prima di tutto io sto con Antonio Di Pietro, con la mia storia e con i miei valori. Poi sto con la gente onesta, e ce n'è tanta mi creda, che si è stufata dei furbetti.
Infine politicamente sto con il centro-sinistra perché correre da soli in questa campagna elettorale era troppo rischioso. Non potevamo permetterci di rimanere come nel 2001 fuori dal Parlamento per il problema degli sbarramenti.
Il Paese ha bisogno dell'Italia dei Valori, e, può immaginarlo, Di Pietro non poteva di certo allearsi con il signor Berlusconi, o no?


Un saluto cordiale

Antonio Di Pietro


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mercoledì | by Stefano Reves S.


Short new 1
Ma perché (a sinistra) nessuno ne ha parlato?

Silvio Berlusconi ha perso la causa, da lui intentata contro Marco Travaglio, Elio Veltri e contro la casa editrice Editori Riuniti. Il presidente del Consiglio aveva querelato i due scrittori per i contenuti del libro "L'odore dei soldi", nel quale sono state "narrate" le oscure origini dell'impero finanziario del Cavaliere. Berlusconi aveva chiesto un risarcimento di dieci milioni di euro, assicurando che quel libro lo aveva diffamato. Il Giudice Luciana Sangiovanni ha deciso in modo del tutto differente: Secondo la sentenza infatti il giornalista ha esercitato legittimamente il diritto di cronaca e di criticaCosì Berlusconi dovrà sborsare 15mila euro di spese processuali. In Ottobre un'analoga decisione era stata presa da un altro Giudice, che decise di assolvere Travaglio e Daniele Luttazzi dall'accusa di aver diffamato il Cavaliere durante una puntata della trasmissione di Rai Due Satyricon.
Fonte CentoMovimenti

Una volta che Diliberto può dire qualcosa di sensato. Dov’è finito!?!?


Short new 2
Il caso dell'incontro con il Pontefice

Interviene a risolvere la questione il principale del Papa: ''Il Santo Padre può ricevere chi vuole''.
Grazie o Prodi onnipotente.

P.S.
Ho ''stuzzicato'' Antonio DiPietro per la sua candidatura politica. Ieri, forse un pochettino innervosito (sarà stata la vigilia per la partecipazione a Ballarò), mi ha risposto. Domani pubblicherò un resoconto.


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martedì | by Stefano Reves S.


Aborto hai ragione, anche se a torto.

Personalmente sono contrario all’aborto. Pura Etica (o moralismo, fate voi) personale.
Ciò nonostante, prendo volentieri parte a campagne in favore di questo ‘‘omicidio premeditato’’.

Sarò in contraddizione con me stesso? Assolutamente si!, Se il lettore si sofferma nel leggere queste uniche righe.
Perché una persona (in questo caso il legiferante) di proba ragione, risolve qualsiasi problema facendo si che le sue considerazioni (e future leggi) siano ''applicabili'' in senso lato: affinché esse si basino su criteri trasversali, che non si limitino al soggettivo amor di coscienza , e le cui conseguenze possano avere valenza universale.
In altri termini potremmo spiegare più facilmente il dilemma ponendo questa domanda:
Quale è la differenza tra Oligarchia e Democrazia?
Al ché la risposta dell’uomo al potere dovrebbe essere la seguente: che l’oligarca fa delle sue credenze e dei suoi vizi le leggi di tutti, a dispetto del governante savio che si limita a tutelare interessi e necessità.
Diciamo pure che una buona Democrazia deve lavorare, animata da una sorta di ‘‘Aporia intellettuale’’. In cui i valori del singolo hanno diritto ad esser proposti (isegoria) e rappresentati con eguale dignità e soprattutto senza discriminazioni.
Ciò non vuol dire però, che essi abbiano diritto di ritenersi termine ultimo nella stesura di un qualsivoglia codice civile.
Perché il sommo valore di tutti gli statuti e di ogni singola legge è univoco, e (questo sì) trascendentale:

Tutelare e rendere migliore e più sicura la vita di chi gode già dei diritti di cittadino. Non di farci guadagnare il posto in Paradiso.
Ma nel paese dove la morale dei ‘‘molti pochi’’, è divenuta ragione di tutti e per tutti (per banale deduzione quella dei pochi diviene così la ragione di nessuno), queste parole appaiono insipide ambiguità dal sottile retrogusto di blasfemia.

P.S.
Se lo ritenete opportuno potete firmare questa petizione per la diffusione legalizzata della Ru486. L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo in cui è presente solo in via sperimentale. Grazie Francesco!


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lunedì | by Stefano Reves S.


Siamo il 10%*

L’Espertone festeggia il 101/o post!


- La Blogsfera è 60 volte più grande di 3 anni fa.
- Ogni giorno nascono 75.000 nuovi Blog, uno al secondo.
- Il 50% viene abbandonato dopo 3 mesi.
-
Il 9% è spam.

- Soltanto il 10% viene aggiornato settimanalmente, o più spesso.

Siamo il 10%, il 10% che conta.
*Fonte Technorati, The State of Blogsphere.

Grazie,
Grazie a chi si è trovato qui per caso, a chi si ferma di rado. Grazie a chi ci consulta da sempre.
Grazie a chi ha contribuito, partecipato, si è impegnato. A chi ci ha suggerito, criticato, stuzzicato, esasperato, a volte anche insultato.
Grazie a tutti.

Grazie, sul serio.


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| by Stefano Reves S.


La censura cinese si difende

"Il controllo di Internet in Cina e` allineato sulle consuetudini internazionali, e il paese e` aperto a tutti gli operatori online stranieri che offrono servizi nel rispetto della legge, ha dichiarato il responsabile cinese della vigilanza sul cyberspazio. Liu Zhengrong, capo dell'Internet Affairs Bureau of the State Council Information Office, ha aggiunto che i cittadini cinesi hanno libero accesso a Internet, salvo per quei "rarissimi" casi di siti stranieri i cui contenuti includono pornografia e terrorismo. "Ho studiato la legislazione dei paesi occidentali riguardo a Internet - ha detto Liu - e ho trovato che la nostra e` sostanzialmente identica".

N.B.
Tra i numerosi siti oscurati e inaccessibili da Pechino ci sono quelli della Bbc, quelli dei missionari cattolici AsiaNews, l'enciclopedia online Wikipedia. Pornografia o terrorismo?
Federico Rampini, fonte Ill quotidiano ufficiale China Daily.


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domenica | by Stefano Reves S.


Carlo Bertani è forse la persona che piu' assiduamente interrogo, affinché il servizio proposto da questo Blog sia sempre migliore. Questa volta ho chiesto lui di trattare un argomento molto, molto delicato. E che soprattutto, sarebbe saggio non sottovalutare.
Nostalgie revansciste

Ciao Carlo,
''credi davvero che le ambizioni revansciste dei Ruini & Co. influiscano in maniera così evidente (quindi preoccupante) sul lavoro e sull' Etica dei vari partiti ''devotizzati''''?

E' fuor di dubbio che un Prefetto del Sant'Uffizio (ex Inquisizione) che diventa Papa si porti - potremmo dire - "il lavoro a casa".
Con Ruini e Ratzinger non c'è continuità con l'equilibrio (tentato) da Giovanni Paolo II fra Opus Dei, clero romano, polacchi e sudamericani.
Ratzinger e Ruini corrono sulla stessa lunghezza d'onda, e metteranno in atto tutte le strategie per ricondurre i partiti cattolici al rispetto incondizionato della dottrina. Morte al relativismo: questo è stato il discorso di Ratzinger prima d'entrare in Conclave. Fine dei dubbi, ha risposto Pera. La Fallaci ricevuta segretamente a Castel Gandolfo. Cosa raccontano questi segnali?
L'arroccamento dell'Europa su posizioni fondamentaliste, ossia la preminenza della dottrina cattolica sulle altre: il resto, ovvero la Chiesa conciliare dell'Ecumenismo, rimane solo una facciata mediatica.
I partiti dovranno scegliere: per ora, alcune genuflessioni di Rutelli indicano che il messaggio è arrivato. Bisognerà vedere come s'evolverà la situazione quando le stesse persone dovranno mediare in politica: un'altra "spina" per il futuro governo Prodi.

Ciao
Carlo Bertani


Foto Wikipedia


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sabato | by Stefano Reves S.


Pubblico un interessante articolo tratto da Il Foglio. Un paio di commenti li correggerei (vedi ''Palestina''), per il resto è molto valido.
O è ambiguo o è lo stesso progetto del Centrodestra.


La politica estera dell’Unione è più meno sola al mondo. La scoperta viene dalla lettura della parte del programma prodiano dedicata a un “paese protagonista del futuro europeo” e dall’analisi delle affermazioni dei leader del centrosinistra. L’unica idea chiara è il desiderio di dar forza all’integrazione europea. Ma il proposito pare da un parte superato dagli eventi – Francia e Olanda, paesi fondatori, hanno già votato no” alla Costituzione europea – e dall’altra velleitario, in un clima di rinascita dei protezionismi nazionali, con Madrid che blocca tedeschi di E.On, con Parigi che stoppa gli italiani dell’Enel. Se poi Prodi per “integrazione europea” intende la ripresa della tradizionale liaison tra Roma e l’asse franco-tedesco, anche questo desiderio pare da una parte retrodato – sono passati i tempi del motore renano di Mitterrand e Kohl, come è declinato il sogno del polo continentale (come contraltare alla potenza americana) composto da Chirac (monsieur 1 per cento nei sondaggi) e Schröder (dipendente del Cremlino al vertice di Gazprom) – e dall’altra poco praticabile per una coalizione con Ds e Rifondazione in posizioni da combattimento. A Parigi è in ascesa l’atlantico Sarkozy, considerato “il sole della nuova Francia” dalla rivista dei neocon, il Weekly Standard, e a Berlino governa la cristiano-democratica Angela Merkel, che come primo obiettivo ha scelto quello di ristabilire ottime relazioni tra la Germania e l’America di Bush. L’Unione dice: “Più mercato unico europeo”, ma poi i francesi ci stoppano e Prodi chiede ritorsioni. L’Unione predica: “Dobbiamo al più presto rilanciare il processo costituzionale europeo”. Con chi? Con i francesi del “non”? Con la Gran Bretagna del guerriero liberista Blair? Con gli inglesi che sono addirittura fuori dall’euro? L’Unione vuole “più difesa europea”, proprio mentre c’è la corsa a entrare nella Nato, molto più che a entrare nell’euro. L’Unione dice “più Onu”, ed è difficile trovare oggi organizzazione più indebolita, per la sua inefficacia nel prevenire e risolvere crisi e per le vicende di corruzione legate a Oil for Food. L’Unione sogna “più istituzioni multilaterali”, come l’Agenzia atomica di Vienna, che per ora è riuscita solo a scoprire a posteriori le violazioni iraniane nella corsa all’atomica. L’Unione auspica “più intelligence contro il terrorismo” (come ha fatto Schröder, che in pubblico si mostrava fiero oppositore di Bush e in privato gli passava le informazioni dei servizi segreti contro Saddam), ma poi quando si scoprono operazioni di intelligence, vedi il caso Abu Omar, si grida alla violazione del diritto, della trasparenza, e si vuole processare l’intelligence. Su temi qualificanti come l’ingresso della Turchia in Europa, l’Unione scrive di essere soddisfatta dell’inizio dei negoziati, ma non è dato sapere con certezza se il Prodi che un giorno disse “mamma li turchi” sia a favore o no. Sul conflitto arabo-israeliano non si trovano indicazioni nuove nel programma (mai citata la parola “Israele”, solo due righe per dire: “l’Europa deve assumere con rinnovato vigore l’iniziativa per la soluzione del conflitto israelo-palestinese sulla base del principio ‘due popoli, due Stati”, e non due popoli, due democrazie), restano dunque solo le radicali prese di posizioni di D’Alema che apre a Hamas e le sagge considerazioni di Rutelli sul ruolo positivo svolto da Sharon nel rifondare la politica israeliana e nel dare un prospettiva nuova, grazie al ritiro unilaterale da Gaza. E sull’altro ritiro, quello dall’Iraq? L’avverbio “immediatamente” c’è, ma è così: “Immediatamente proporremo al Parlamento italiano il conseguente rientro dei nostri soldati nei tempi tecnicamente necessari, definendone, anche in consultazione con le autorità irachene… le modalità affinché le condizioni di sicurezza siano garantite”.
O è ambiguo o è lo stesso progetto del centrodestra.


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| by Stefano Reves S.


Protezionismo

"
L'unica azienda europea che valeva la pena difendere era Skype, l'operatore telefonico via Internet che metterà in ginocchio le telecom tradizionali. Proteggiamo l'acciaio ma nessuno ha scritto un rigo quando l'americana eBay ha comprato Skype".

Francesco Giavazzi, sul Corriere della Sera
.
Foto John Stuart Mill, by Wikipedia


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venerdì | by Stefano Reves S.


Short new 1
Sotto custodia

Sono almeno 98 i prigionieri morti sotto custodia americana in Iraq e Afghanistan a partire dal 2002, denuncia un rapporto di Human rights first. Almeno 34 casi sono omicidi intenzionali o colposi. Altri undici sono considerati sospetti, mentre fra gli otto e i dodici prigionieri sono stati torturati a morte. Il rapporto è basato su fonti ufficiali americane.

Short new 2
Terroristi

La nuova legge voluta da Blair che vieta severamente l’"apologia di terrorismo" è stata accolta male dai lettori del Guardian, tradizionalmente molto attenti alla libertà di espressione. Uno si chiede se è accettabile celebrare i mujahiddin, come si faceva quando hanno sconfitto l’occupazione sovietica dell’Afghanistan, ora che si battono contro l’occupazione americana dell’Iraq. Un altro vive nella città di St Albans, e teme di venir accusato di celebrare Albano, martire britannico. Un terzo confessa di nutrire dubbi sulle tendenze dei familiari e scrive: "Un mio parente - non oso rivelare la sua identità - a volte indossa una maglietta con il volto di un noto terrorista: Che Guevara".
Di G. Cadalanu, Foto Wikipedia


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giovedì | by Stefano Reves S.


Due amici Sinceri
Qualcosa però ( proprio qualcosina) non torna.

Silvio Berlusconi (22.02-2006)
"Ho parlato a lungo con il leader libico Gheddafi e mi ha assicurato la difesa dell'incolumità dei nostri connazionali, del personale del nostro consolato quindi tra i nostri due Paesi non si è verificato e non c'è nessun problema".
E' questo un passaggio di una lunga intervista di Silvio Berlusconi ad Al Jazeera dedicata al problema delle vignette danesi, al caso Calderoli e a quanto successo a Bengasi.

Muahhar Gheddafi (02.03.2006)
"Italia risarcisca la Libia o sono possibili altri attacchi"
Il leader libico sulle proteste anti-Calderoli. "A Bengasi la folla voleva uccidere console italiano". E poi: "Non escludo ulteriori proteste violente se Roma si rifiuterà di risarcirci per quello che fece durante il periodo coloniale"

Uno di questi due simpatici maestri della Democrazia (il secondo ora è anche Dottore a riguardo, quindi chapeau) ha mentito spudoratamente.

Prova ad indovinare chi!?


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| by Stefano Reves S.


Gabriele De Luca, grande esperto ed appassionato di informatica, nonché autore del libro Microsoft Monstrum (l'unico ad aver avuto il coraggio di denunciare certe cose!) mi ha inviato questa lettera per raccontarmi come il Sistema Operativo Microsoft sia ormai divenuto unica alternativa a se stesso (senza ragione!).
Che mondo sarebbe senza Microsoft


Ciao Stefano,

Se Microsoft non fosse mai esistita, non avremmo notizie di Linux?... In realtà no, non lo penso affatto... anche perché se non ci fosse stato Microsoft avremmo comunque avuto sistemi operativi sicuramente più affidabili, in quanto Linux è solo uno dei prodotti a disposizione che può essere definito Unix-Like. (Non può fregiarsi del titolo di S.O. Unix per non essersi mai assoggettato all'"obolo" che Unix impone per affiliare un S.O.). Unix infatti nasce nel lontano 1969 nei laboratori della AT&T.
In realtà
le cosiddette strade dell'informatica che molti attribuiscono a Microsoft sono state aperte TUTTE (e sottolineo questo termine) da altri prima del Gates:

1)
Il sistema grafico a Desktop (Macintosh),
2) il sistema multitasking (Unix, per di più in versione reale e non simbolico come MS),
3) l'intercomunicazione fra PC (sempre Unix; il protocollo TCP/IP standard è stato messo a punto nel 1978 quando la MS contava appena 3 anni di attività e non aveva ancora prodotto nessun sistema operativo),
4) la multiutenza (OS/2 IBM, la MS ne rilasciò una distribuzione solo perché IBM si convinse a tenere fede alle promesse fatte ai consumatori quando MS aveva già fatto dietro-front),
5) la multimedialità (MAC, che per altro era già famoso per questo visto che i processori Motorola a tecnologia RISK erano già montati nei MAC quando MS ancora lavorava su processori Intel 468).
La lista potrebbe continuare ancora per molto, MS non fa novità (Take a look here), ma solo scopiazzature molto "belle" ma poco funzionanti e spesso critiche sotto il profilo sicurezza.
Il mio libro è in realtà una presentazione di realtà sotto gli occhi di tutti ma mai affrontate sul serio. Il mio messaggio celato vuol essere più che altro: "Non accontentatevi di quello che vi propinano ma CERCATE alternative". Se dopo attento esame qualcuno decide comunque di acquistare MS liberissimo di farlo e sicuramente non recriminabile in quanto si tratterebbe di una "scelta operata" e non di imposizione. Insomma MS sì solo nel caso si tratti di una scelta oculata. MS no se ce lo ritroviamo nel PC senza averlo chiesto, pirata o non pirata, fino ad arrivare al punto (dove siamo arrivati) di credere che "non esista alternativa".

Spero a presto:
Gabriele De Luca


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