sabato | by Stefano Reves S.


E' chiaro che non si diventi Paperoni senza dei giusti e fortunati aiuti parlamentari. Spesso è necessario anche aggrapparsi alle ''ingerenze'' di individui dall'Etica e dal fare poco chiari (eufemismo). Chiunque nega ciò è palesemente un ipocrita.
Ma il simpatico siciliano che parla Meneghino* rimane in tutto e per tutto una dubbia anomalia.Soprattutto se si guardano i suoi profitti.
*U. Bossi, Foto Repubblica
Dati Censis

Nel 1994 le otto holding di famiglia segnavano un rilevante debito di 108 milioni di euro, avevano le casse vuote e disponevano di un patrimonio di 269 milioni. Undici anni dopo non solo non hanno più un euro di debito, ma hanno distribuito 850 milioni di euro in dividendi ai loro soci, hanno addirittura 303 milioni in cassa e il patrimonio è salito vertiginosamente sino a toccare quota 854 milioni. Insomma, mentre le altre società annaspavano, quelle di Berlusconi guadagnavano il 700 per cento. Gli introiti di Berlusconi sono roba da record mondiali: l'anno scorso il premier ha personalmente intascato 141 milioni di euro di dividendi (erano 79 nel 2004, li ha cioè raddoppiati in un anno). Significa che la defiscalizzazione ha funzionato a senso unico: nel suo senso.

Ogni mese del 2005 ha ricevuto un bell'assegno di 11,4 milioni. Per documentarsi e scrivere queste righe basta impiegare un quarto d'ora: nello stesso periodo le otto holding rendono a Berlusconi 3958,33 Euro, poco meno di 8 milioni delle vecchie lire. Un professore delle scuole superiori, dopo venti anni di insegnamento, ne guadagna 1500 al mese (dunque ci vogliono 7600 stipendi così per eguagliare i dividendi berlusconiani).
Più governa, più guadagna, Berlusconi. Più il suo governo governa, più gli italiani si impoveriscono (a leggere i rapporti Censis).