200 anni e non dimostrarli
Non mi aspettavo celebrazioni imperiali. Eppure fin'ora l'unico a menzionarlo è stato il ciambellone (per i tecnici l'header) di Google. Giornali, tv, radio ciarlatani e ciambellani vari hanno preferito un rispettoso (?) silenzio. Peccato... o forse meglio così.. ricordare il bicentenario dalla nascita dell'uomo che più di ogni altro ha rivoluzionato il nostro modo di interpretare il mondo non è cosa per Barbara D'urso o Enrico Vaime. Del filantropo - tra i più combattivi intellettuali a battersi per l'abolizione della schiavitù - scrittore - The voyage of the beagle fu da subito un successo straordinario - dello scienziato, ricercatore meticoloso ed instancabile - le sue indagini sterminate, hanno interessato dai lombrichi alle teorie sulla formazione della barriera corallina. Innovativo e per questo discusso. Ribelle, come definire altrimenti colui che in piena età Vittoriana ci ha insegnato che delle bacche possono conservarsi in pieno oceano per poi colonizzare un'isola remota, anche dopo mesi di navigazione e che le femmine di alcune specie selezionano i loro compagni per mezzo di fattori estetici. "Ridicolo" è stato definito... e lo sarebbe ancora oggi, se 50 anni dopo la sua scomparsa qualcuno non avesse scoperto la biologia molecolare.Che dimostra come, a partire dal Dna, l'evoluzione naturale operi, iniziando dai geni. E siamo certi che oggi, fosse qui tra noi, riderebbe compiaciuto per tutto questo, ma di certo non ne sarebbe sorpreso.
giovedì | by Stefano Reves S. | bicentenario nascita, Charles Darwin
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