Leggende metropolitiche sul PD ed in particolare sull'elezione della segreteria.
E' da qualche tempo che per la rete gira una fascinosa storia sui criteri che il PD userà per eleggere il prossimo segretario. Recita pressappoco così:
"le candidature debbono essere sottoscritte:
da almeno il 10% dei componenti l’Assemblea Nazionale uscente, oppure, da un numero di iscritti compreso tra 1500 e 2000, distribuiti in non meno di cinque regioni, appartenenti ad almeno tre delle cinque circoscrizioni elettorali per il Parlamento europeo."
In 9 parole: saranno gli iscritti al partito a scegliere l'erede di Franceschini!
Ottimo, condivisibile, rivoluzionario - in italia -, ma assolutamente sbagliato! Non c'è bisogno di compulsare a lungo quell' ingannevole/contraddittorio faldone dello "Statuto del PD" per sfatare quella che è diventata una leggenda metropolitana... di quelle che fanno molte vittime:
"Le candidature a Segretario sono presentate al Consiglio Nazionale, prima del Congresso"
"Il Consiglio Nazionale è l’organo che definisce gli orientamenti politici e programmatici del Partito"
(art. 4)
Cosa sarebbe questo "Consiglio nazionale"? Quanti membri lo compongono? La risposta risiede ancora una volta in quell'articolo IV:
"Il Consiglio Nazionale è composto da quattro membri". Tutti muniti di diritto di Veto. In pratica: lo starnuto di uno solo tra loro farebbe cadere legalmente qualsiasi candidatura, anche se il suo programma fosse indiscutibile, la sua elezione plebiscitaria. Insomma, una bella fregatura. Chi crede ancora ai coccodrilli nelle fogne, dovrà accontentarsi degli avvoltoi in parlamento.
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