Riforme
Giustizia: dev'essere rapida, altrimenti serve solo ai furbi. Lavori pubblici: i furti, oltre a essere moralmente discutibili, costano (non possiamo più permetterceli). Scuole e università: i rettori sono sceicchi inconsapevoli, l'unico petrolio che abbiamo sta nelle nostre teste. Turismo: ne ricaviamo un terzo di quello che potremmo. Ma la riforma più importante è la quinta: ripristinare il collegamento tra delitto e castigo (vogliamo chiamarla "riforma Dostoievskij'?). Non è crudeltà: ma chi sbaglia (ruba, taglieggia, arraffa, traffica, occulta, estorce, truffa, imbroglia, ricatta) deve pagare. Solo il timore lo fermerà, non gli editoriali sui giornali. Non è crudeltà: è buon senso. Non è giustizialismo (parola furba): è giustizia (parola pulita). Così funzionano le democrazie sane. Invece - complice la politica collusa - in Italia nessuno paga mai, se non i poveri diavoli. Se Bernard Madoff fosse italiano (Dino Madoffi?) non sarebbe in galera: griderebbe al complotto chiuso in villa, e alcuni colleghi, sentendosi molto anticonformisti, gli darebbero ragione.
(B. Sev.)
venerdì | by Stefano Reves S. | beppe severgnini, riforma giustizia, riforme
Perche non:)