martedì | by Stefano Reves S.


Parole Nob(e)li

Mohamed ElBaradei ha invitato la comunità internazionale a non prendere decisioni affrettate sull'Iran. Il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha così clamorosamente smentito le parole del ministro degli esteri italino Gianfranco Fini, affermando che l'indagine sul programma nucleare di Teheran sta facendo progressi e che è quindi opportuno pazientare prima di trarre conclusioni. ElBaradei ha anche sollecitato Teheran a una maggiore trasparenza per tranquillizzare la comunità internazionale che il suo programma nucleare è a scopi civili e non finalizzato allo sviluppo di armi atomiche. «Finché vi sono progressi, finché non rileviamo un pericolo chiaro e attuale, continuiamo a lavorare... prima che si prendano misure più stringenti», ha detto il direttore generale in un intervento all'Università di Harvard. Insomma, l'Iran non è una minaccia all'umanità, come ha dichiarato il ministro degli esteri italiano Fini dopo le minacce, a parole, a Israele del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Nei prossimi giorni vi sarà a Ginevra la riunione del consiglio dei governatori dell'Aiea, che dovrà decidere se deferire l'Iran al Consiglio di sicurezza dell'Onu per eventuali sanzioni. Da Gerusalemme Fini e il ministro degli esteri israeliano Shalom si sono espressi a favore di questa ipotesi. Ma ElBaradei ieri ha assicurato che «nonostante la sciagurata retorica» degli iraniani, Teheran «continua a collaborare con l'Agenzia». Un rapporto pubblicato il 2 settembre da ElBaradei affermava che alla data di fine agosto l'Iran aveva prodotto nell'impianto di Isfahan 6,8 tonnellate di uranio convertito in forma gassosa (Uf6), che secondo gli esperti in teoria potrebbe essere utilizzato, dopo il processo di arricchimento, come propellente di una singola bomba. Non si sa quanto Teheran ne abbia prodotto dopo il dopo rapporto Aiea del 2 settembre. Tuttavia, diplomatici vicini all'Agenzia Onu ritengono che quelle 6,8 tonnellate di Uf6 siano insufficienti ad alimentare le centrifughe per l'arricchimento del materiale, e questo solleva dubbi sulla capacità di Teheran di dare seguito alla minaccia di riprendere anche la parte più controversa del ciclo di lavorazione del combustibile nucleare: l'arricchimento dell'uranio. La Francia, che insieme a Gran Bretagna e a Germania ha mediato per conto dell'Ue con Teheran, fino alla rottura dello scorso agosto, ha rinnovato la minaccia di portare il dossier Iran all'attenzione del Consiglio di Sicurezza. Elbaradei martedì sera aveva chiesto a tutti i paesi che hanno l'atomica la riapertura dei negoziati sul trattato, da anni in situazione di stallo, sulla proibizione della produzione di materiale atomico destinato all'industria bellica. El Baradei partecipando all'Assemblea generale dell'Onu e presentando la relazione annuale dell'Aiea aveva detto: «È essenziale fare passi avanti per eliminare sia l'accesso sia la produzione di materiale destinato alle armi nucleari». I negoziati in vista del Trattato erano stati approvati dalla stessa Assemblea Generale nel 1993, ma non sono mai riusciti ad entrare nel vivo.

Chiunque preferisca credere alle parole dell ''Oil Tanker'' e del figlio di un'altro ''Oil Tanker'' è libero di farlo.
Fonte articolo11.org foto wikipedia


2 Responses to “ ”

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  1. Anonimo says:

    E' giusto far capire che la crisi è inventata!

  2. Anonimo says:

    BISOGNA DIRE CHE LA CRISI E' INVENTATA DALLE TV, CHE FANNO IL GIOCO DEI LORO PROPRIETARI! BASTARDI!