martedì | by Stefano Reves S.


Grandi pulizie d’Autunno!

Certo, ci sarà il rinnovo dei seggi alla Camera, quei 435 onorevoli strapuntini (hai sentito Italia, loro ne hanno 435!!, ma di questo ne parliamo un’ altra volta), si darà una spolveratine anche a qualche flaccido senatore(33 su 100). Ma ci saranno anche Governative, con scontate riconferme (California), ed altrettanto prevedibili (e personalmente auspicati) sconvolgimenti (Ohio, Pennsylvania). Ci saranno ancora Referendum, sui matrimoni gay, sull’ aborto, e persino sulla possibilità di inaugurare una lotteria che invogli gli americani a recarsi alle urne (Arizona). Diciamolo, questo a comprova che gli States e gli statunitensi tutti non pretendono certamente di essere direttamente, o almeno pare non si identifichino nell’illibato patriota che sovente calca e difende le praterie della democrazia sui nostri televisori. Sempre sia vero che la media dei votanti in determinate tornate elettorali, tra cui l'odierna, rasenta a malapena un miserissimo 40%, percentuale che in Italia raddoppia tranquillamente (e questo, ammetto, è un grande merito di Berlusconi).
Dunque, tra legislative, governative e referendum, in questa difficile ridda di schede e matite, per fortuna loro virtuali, ci sarà anche e soprattutto quel voto implicito. Una preferenza che non verrà limpida dalle singole cartelle, bensì dal loro insieme e di altre ancora, fortunatamente per lui non presenti:
Bush, si o no. Vada per il plausibile sorpasso dei Democratici alla Camera, così come per il più difficile al Senato, ma oggi si voterà anche e soprattutto per tutto ciò che i luminosi monitor degli elettori non inquadrano: dall’ Iraq all’economia, dalle politiche energetiche fino ai ‘‘patriot act’’.

Speriamo solo di non ritrovarci nell’incartapecorita Florida del 2000. E qualche dubbi me lo lasciano, le solite macchinette, volute dal Parlamento statunitense, ma installate da una ditta il cui proprietario è dichiarato amico di Chavez, antonomastico nemico di King Gorge. Ed ancora semplici nell’utilizzo, ma altrettanto facili da aggirare. Basterà infatti cliccare il vistoso pulsante giallo sul retro, et voilà, americani potrete votare una seconda volta. Se a ciò si aggiungono le irrigidite regole per il riconoscimento degli elettori, che scoraggeranno gran parte dei votanti di ceto medio-basso, i quali senza ne passaporto ne patente (la carta d’Identità ivi non esiste) avranno ben poco da fare.
State dunque certi, tra poche ore la bagarre elettorale ricomincerà.
A suon di voti? Temo invece a furor di avvocati.
Auguriamoci solo che l’Elefantino presidenziale, imbolsito da 12 anni di dominio assoluto, se non dovesse perdere, smetta quantomeno di fingersi scimmietta del non vedo, non sento, ma parlo e spesso a vanvera.

P.S.
Ai maliziosi che si lamentano della fortunosa coincidenza tra le elezioni americane e la condanna di Saddam Hussein dico, state tranquilli. Gran parte dei volenterosi americani, avevano già votato. Via posta.


2 Responses to “ ”

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  1. Anonimo says:

    Ti segnalo questa discussione di un forumRai sulle presunte irregolarità delle macchinette elettroniche per il voto:


    http://www.forum.rai.it/index.php?s=4b9cee76fb18e22b86ef91d05a8ee03f&showtopic=106776&f=30

  2. Anonimo says:

    frustrante!