sabato | by Stefano Reves S. | ,


Pillola liberal- democratica

Leggo spesso le urla postparto elettorale dalle sinistre critica, antagonista, massimalista. Personalmente posso solamente intuire il dolore lacerante di una gestazione portata avanti con troppe complicazioni e conclusasi con l’a borto spontaneo che tutti conosciamo. Eppure piuttosto che rivitalizzare un corpo denudato da tanta, troppa, incoerenza, lacerato dall’incapacità di applicare un’ideologia morta nell’attuale contesto sociale, qualcuno preferisce portare avanti una campagna di simil-infibulazione. Parlo della sinistra popolana, quella che difende la “democrazia dal basso”, che si autodefinisce "la sinistra partigiana", che vota referendum anticostituzionali (perché promossi 3 mesi dopo l’inizio di una campagna elettorale). Quella che infine promuove petizioni da spedire alla CE con l'intento di rispedire Berlusconi ad arcore ancor prima ancora che il cavaliere possa sedere nuovamente sulle tribolate poltrone di Palazzo Chigi. Perché, se non si era ancora capito, è (solo) Berlusconi il “despota bavoso”, il premier “dal più basso senso morale ed istituzionale” che l’italia abbia mai avuto. Mentre la sinsitra caviale & champagne, quando va bene, commenta l'esito del volere popolare con un “subiamo un’altra puntata di questa farsa”. A quanto pare la rinverginita M.me gauche non ha ancora avuto modo di capire che, la vera democrazia non si basa sulla sopportazione del volere popolare, quando la tolleranza è tipica di un regime ammorbidito, ma trae godimento dalla sua totale, indiscriminata, accettazione.


5 Responses to “ ”

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  1. Concordo pienamente.
    Purtroppo questo comportamento illiberale sarà il filo conduttore della loro comunicazione per i prossimi anni quindi prepariamoci a sentirne di cotte e di crude. Forza e coraggio.

  2. Anonimo says:

    Vaffanculo

  3. Grazie del tuo contributo,''anonimo''. ^_^

  4. Anonimo says:

    "Se il dito indica la luna, lo stolto guarda il dito".

    Tutti che parlano di Grillo, mai nessuno che si occupi dei problemi di cui lui parla, fosse anche per risolverli in un modo migliore.
    Abbiamo leghisti che usano espressioni vergognose, un senatore (Cusumano) aggredito e preso a sputi, risse e bottiglie di campagne in parlamento, un Berlusconi che ogni volta che l'opposizione era al governo, parlava di "dittatura", "golpe", ecc.. Eppure i giornalisti (come Facci) si preoccupano solo del linguaggio colorito di Grillo [che, ben inteso, non sempre mi piace: spesso il "come" si dice distoglie l'attenzione dal "cosa" si dice].

  5. Anonimo says:

    mercoledì 23 aprile 2008
    La caduta dello Psicobuffone


    Due sono i fatti rimarcabili delle recenti elezioni pilitiche italiane.
    La definitiva caduta del muro di Berlino padano. Anche il Nord ha (finalmente) cominciato a ragionare su base etnica abbandonando le defunte ideologie del secolo scorso.
    La Padania, un paese normale e identitario.

    L’altro fatto, incontrovertibile, è la sconfitta del “grillismo” incredibilmente rivelatosi il più grande alleato di Berlusconi.
    Le bugie, la partigianeria, la disinformazione sparse dal “comico” genovese rappresentano il perfetto paradigma del più insulso “politicamente corretto” inscenato dalla Casta.
    La lista degli orrori è lunga.
    Si può cominciare dal “digitale terrestre”.
    Il capocomico ha demonizzato questa tecnologia occultando il semplice fatto che essa, moltiplicando i canali disponibili, favorisce la libertà e la democrazia. Invece lui in malafede si è incaponito contro Emilio Fede direttore di UNO delle migliaia di canali disponibili. Come se la gente non disponesse di testa e telecomando per scegliere.
    Altra mistificazione, la battaglia per l’abolizione delle province e delle comunità montane. Il suo scopo è solo di abolire le assemblee DEMOCRATICAMENTE ELETTE non la mastodontica burocrazia inefficiente inispecie al Sud e nelle regioni “rosse”. Tanto è vero che l’idea è immediatamente stata ripresa dal Nano di Plastica il quale, più onestamente, ha ammesso che le burocrazie inadempienti delle province (e relativi costi) non sarebbero state soppresse ma semplicemente allocate ad altri enti. In questo modo non è vero che lo stato risparmierebbe 10 miliardi di euro ma forse probabilmente non più di 100-200 milioni per anno.

    E della legge elettorale che dire?
    Dopo avere insultato e calunniato con insistenza la riforma Calderoli ora scopriamo che la legge funziona.
    Prodi non aveva la maggioranza al senato semplicemente perché non aveva vinto.
    Nel primo post dopo le elezioni lo psicobuffone si è lamentato dell’esclusione dei “precari” e ecologisti.
    Non dovrebbe invece lui esserne contento della riduzione del numero dei partiti? E per il risparmio del finanziamento ai loro organi di stampa? La “liberazione” dalla “Casta dei giornali” partendo dal Manifesto e Liberazione.
    “Uolter” bramava uno “sbarramento” al 5% per togliere di mezzo partiti identitari e sinistra radicale e scampare i privilegi della città di cui è stato sindaco. E’ bastata una soglia al 4% del vituperato “porcellum” per portare l’italia avanti di un secolo.
    Voleva lo svecchiamento della politica e “ripartire dai giovani”? La Lega Nord ha portato a Roma un sacco di giovani ed il suo gruppo ha forse l’età media più bassa di tutti.
    Sono rimasti fuori gli “ecologisti” dal parlamento.
    Ma che razza di ecologia poi?
    Di quella che si oppone alle tratte TAV in Padania ma sta nel COMITATO PROMOTORE della TAV nel Sud.
    Avete letto bene.
    La ridicola organizzazione “ambientalista” denominata Legambiente fa parte del comitato Sì-Tav per la inutile linea veloce Napoli-Bari, probabilmente intasca qualche rivolo del mare di tangenti connesse a tale opera.
    Sembra che anche il nostro eroe abbia preso dei denari per accanirsi SOLO con la tratta Torino-Lione e le grandi opere a Nord di Firenze. In quanto, nelle regioni meridionali, lo stato “antifascista” e “multiculturale” non può esimersi dall'elargire quattrini negli appalti, il modo di foraggiare il VERO potere ivi vigente.
    Dopodiché dichiarare che “Malpensa è una cattedrale nel deserto” perché non ha infrastrutture di collegamento.

    La litania grillesca contro i “condannati in parlamento” è stupidamente pericolosa per la democrazia in almeno due aspetti: in primo luogo perchè accumuna i veri reati (omicidio, corruzione) con i reati di opinione (vilipendio al tricolore) (1), INACCETTABILE in uno stato liberale. In secondo luogo perché in tale modo si darebbe un potere “ex norma” alla magistratura, la casta togata dei fankazzisti, non eletti da nessuno. A guisa dell’ex Unione Sovietica. Con di Pietro lo psicobuffone condivide uno perfido giustizialismo strabico da repubblica stalinista delle banane.
    Questo ci dice molto sull’autenticità democratica di tali personaggi
    Beppe Grillo rappresenta la perfetta incarnazione dell’ignoranza democratica, del pressapochismo, del razzismo ideologico dell’italiano medio di sinistra. Come buona parte dei suoi blogger. Quelli naturalmente che non sono finti navigatori da lui prezzolati o da suoi amici per riempire le “gradinate” del blog a fare il tifo per le fesserie che propugna.

    Tuttavia non tutto il male viene per nuocere.
    Con il suo spregiudicato atteggiamento a favore dell’astensione ha di fatto garantito la piena vittoria dello “psiconano”. Altrimenti sarebbe stato probabilmente un “pareggio” (al senato).
    Di più.
    A due giorni dalle urne se ne è pentito del “non voto” ed ha disperatamente cercato di suggerire il voto a Di Pietro (post “100 e non più 100”). In questo modo favorendo il voto “utile” al PD-IDV da parte dell’estrema sinistra col barilante risultato di cancellare i comunisti dal parlamento.

    Grillo ha anteposto le sue ambizioni economiche personali agli interessi dei poveracci che lo seguono devotamente, portandoli verso il baratro. Da buon pifferaio magico quale è.
    Non gli è bastato.
    Dopo le votazioni ha raggiunto e superato il limite del grottesco provando a impadronirsi dell’astensionismo, delle schede bianche e nulle (post: comunicato politico numero 8). Cercando pietosamente di spacciare come “antipolitica” fenomeni del tutto fisiologici nella democrazia rappresentativa e assai differenti tra loro. Sicchè, mentre le schede bianche o nulle possono essere realmente forme di protesta ma causata da qualunque motivazione, l’astensionismo è in buona parte dovuto a cause di FORZA MAGGIORE. In altre parole una certa parte dell’elettorato non è fisicamente in grado di raggiungere il proprio seggio. Si tratta in particolare di ammalati, anziani e disabili o semplicemente persone in viaggio di lavoro o di piacere in quei giorni.
    Neanche il peggior Pannella, tra i buffoni, si era ridotto a tanto.

    Ha organizzato il “vday2” sulla “libertà di informazione”.
    Non certo il tipo di libertà che consentirebbe di pubblicare, centesimo per centesimo, i bilanci segreti (!) dei sindacati e del quirinale, oppure di sapere per quale motivo raccogliere le impronte digitali degli immigrati clandestini è lesivo della dignità umana mentre costringere le donne a girane con il braccialetto “antistupro” non lo sarebbe. Oppure ancora di spiegarci perché certe italianissime popolazioni meridionali protestino veementemente contro le discariche regolari progettate dello stato, NON contro la miriade di pericolosi immondezzai illegali gestiti dalle mafie.
    Un brutto giorno la buffa tragedia della politica italiana si è trasformata nella tragica farsa di un comico miliardario malamente in cerca di spettatori per i suoi spettacoli.

    F. Maurizio Blondet

    1) Moltissimi dei reati d’opinione vigenti in italia ricadono sotto il codice Rocco, un codice FASCISTA mai abolito dalla casta cattocomunista a garanzia del propria immonda egemonia. Dimostrando che la vera dicotomia è “casta-dell’unità-nazionale”-“cittadini-onesti” NON “destra-sinistra”.