mercoledì | by Stefano Reves S. | ,



Il recente discorso di Benedetto XVI appare, prima che una critica verso il naufragato sistema televisivo italiano, un sottile monito al suo principale azionista, nonché nostro Presidente del Consiglio. La questione Boffo non ancora metabolizzata (non è bastato l’incompetente dietro front di Feltri), le bizzarrie intime di Berlusconi, le receneti sfuriate leghista contribuiscono a spiegare questi ed i probabili futuri attriti tra la sponda cattolica pidiellina e quella dei porporati militanti. Da un lato il Presidente del Consiglio, impossibilitato a negare vicende che imbarazzerebbero il meno pudico dei cattolici, ma conscio di possedere un ampio e fedele bacino elettorale, indifferentemente da come la pensino sull’altra sfonda del Tevere, dove si è consapevoli che il pericolo “relativista”, ovvero il sempre più importante allontanamento della società dall’accettazione dei diktat clericali, rischia di intensificarsi a causa delle tensioni con i generali del PDL, fino a poco fa solidi alleati. Scossoni inevitabili in un momento di transizione. Indicheranno alla Chiesa quale strada percorrere, con la nuova geografia politica che deciderà se Berlusconi è ancora una volta in grado di reggere le sorti del Paese, oppure se è ormai ora di orientarsi verso nuove alleanze.