venerdì | by Stefano Reves S. | , , , , , ,


articolo da "The Economist"
MAMMA MIA x2
ennesima disamina spietata sull'Italia, ma con barlumi di speranza

INCREDIBILE, il cavaliere è tornato. [...]
(nel 2006, ndSR) Furono il conflitto d’interessi e l’aggrovigliata rete di procedimenti penali a suo carico che ci spinsero a giudicare Berlusconi "unfit" inadatto. Oggi la nostra posizione non è cambiata. Quando ribadisce che i magistrati andrebbero sottoposti ad accertamenti per valutarne la sanità mentale, oppure quando uno dei suoi più stretti collaboratori, un senatore (tal Marcello Dell'Utri, ndSR) che, in contrasto con una condanna per associazione mafiosa, definisce eroe un uomo condannato per omicidio premeditato, allora sussistono buone ragioni per ritenere che il Sig. Berlusconi non dovrebbe guidare questo paese.

Oggi la più grande sfida per Berlusconi non riguarderà il suo conflitto d’interessi, i suoi processi o la Mafia. Bensì il tremendo stato dell’economia italiana. Non per nulla i patemi finanziari sono stati il terzo motivo per cui il partito dei disillusi ha scelto di votare per il centro-destra. La categoria ha rimproverato al governo uscente di non aver fatto nulla per loro, eccetto che aumentare le imposte. Ed oggi, nonostante le passate esperienze con gli “indiscreti”(mia libera interpretazione del termine tawdry) governi Berlusconi, molti italiani continuano a credere nella favola che lo ha reso l’uomo più ricco d’Italia. Sperano ancora di poterne attingere.

Gli italiani hanno ottime ragioni per preoccuparsi della situazione economica. Negli ultimi vent’anni la penisola è diventata indiscutibilmente il vero malato d’Europa. Il fmi prevede che nel biennio 2008/09 l’economia nazionale maturerà di un irrilevante 0.3%, il tasso di crescita più basso d’Europa e tra i paesi del G8. Quest’anno il Pil è sceso per la prima volta sotto la media europea, mentre il prossimo anno avverrà il sorpasso della Grecia, così come è nel 2006 ci fu quello della Spagna. In un’economia internazionale in rallentamento l’italia rimane al margine per le sue deboli prospettive.

La congiuntura economica ha attraversato governi di destra e di sinistra. Le sue radici sono profonde e strutturali, ci vorranno anni per porvi rimedio. Secondo i watchdogs internazionali l’italia dovrà essere sottoposta alle riforme più pesanti tra i paesi avanzati. Ad oggi sindacati ed interessi personali hanno reso vano ogni tentativo di riforma. Le infrastrutture vanno sgretolandosi, gli investimenti sul clima inesistenti, l’inflazione in continua agitazione e la produttività particolarmente bassa. L’amministrazione pubblica è inefficiente e corrotta, specialmente nel sud, la montagna napoletana di rifiuti ne è ultima prova.

E’ il momento di liberalizzare

[...] Berlusconi ed il suo ministro delle finanze, nonché influente ideologo, Giulio Tremonti hanno la preziosa occasione di lavorare su qualche elemento positivo (imprese del nord ed esportazioni di qualità, ndSR), nonché un’enorme maggioranza per concretizzare ampie riforme. La domanda è se le faranno. L’assenza dell’estrema sinistra dal parlamento potrebbe far inasprire qualsiasi tentativo di confronto. Ma quando il governo dovesse riuscire nelle roforme, anche noi dovremmo riconoscere che persino lui è in grado di migliorare. Sfortunatamente ci sono buoni motivi per dubitare nelle credenziali della nuova amministrazione.

Tremonti ha indicato la globalizzazione come prima causa dei problemi italiani. La Lega Nord, dopo il buon risultato elettorale, è sempre più apertamente per il protezionismo e contro l’immigrazione. Per quanto concerne alitalia, la fallimentare compagnia di volo nazionale, Berlusconi intende difendere la possibilità di un investimento statale, nonostante rimanga insufficiente, piuttosto che sottoporre la compagnia alle leggi internazionali del mercato. Effettivamente, sia lui che Tremonti preferiscono criticare l’euro e la BCE invece di accettare che le malattie italiane abbiano origine endemica.

Ma non siamo pessimisti. Berlusconi sembrerebbe aver compreso, anche se con ritardo, la grave situazione in cui versano le finanze italiane. Una confortante maggioranza significa che adesso non avrà più scuse per tirar fuori le riforme. Questo sarà il suo più grande esame: sperando per amore d’italia, che lo passi.