venerdì | by Stefano Reves S.


Un Piano di Risveglio

Guardavo, quasi per caso, uno dei rari momenti di ‘‘sana’’ televisione. Un documentario sul colpo di stato Borghese. Durante un’ intervista ad Andreotti, secondo documenti e testimonianze attendibilissime fu proprio lui l’uomo scelto da Nixon come nuovo Presidente del Consiglio (fatto naturalmente non menzionato dal documentarista), il venerabile Senatore si è lasciato andare alla seguente considerazione su ‘‘Propaganda 2’’, celeberrima loggia che avrebbe finanziato il pirotecnico golpe: ‘‘ma la P2 non era nient’ altro che un’ associazione di mutuo soccorso’’.
Inviterei il Senatore a ricredersi dopo aver letto, sempre che non lo abbia già fatto (ma noi confidiamo sulla sua buona fede, come sempre) dopo aver letto il ‘‘Piano di Rinascita’’, manifesto dell’associazione Massonica, sequestrato in casa della figlia di Licio Gelli, fondatore della società.
Riporto qui, alcuni tra i passi salienti del testo programmatico, a dimostrazione della loro volontà di stabilire ordine, pace e libertà all’interno della nuova Italia, proprio come oggi proferisce il discepolo prediletto.


- Il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.
- I programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali
- Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico-finanziario.
- La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.
- Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accedibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche


PROCEDIMENTI

Nei confronti del mondo politico occorre:
- affidare ai prescelti (i partiti interessati, nda) gli strumenti finanziari sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
- in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla, e l'altro sulla destra (eh forza…, nda)
Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti)
- Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente.
Ai giornalisti acquisiti dovrà essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.
In un secondo tempo occorrerà:
a. acquisire alcuni settimanali di battaglia;
b. coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
c. coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
d. dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art.21 Costit.
- Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria è fra la sollecitazione alla rottura

Ordinamento del Governo
- I modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto daIla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore;

ORGANIGRAMMA
ECONOMIA E FINANZA
• Governatore Banca d'Italia
• Direttore Generale B.ca It.
MAGISTRATURA
Primo Pres. Corte Cass.
Proc. Gener. " "
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
• Presidente Consiglio di Stato
• Presidente Corte dei Conti
CORPI MILITARI
• Capo S.M. Difesa
• Capo S.M. Esercito


Ci vorrebe sì un piano di rinascita. Ancor prima però, ce ne vorrebbe uno di risveglio, non per l’Italia, ma per gli italiani. Qui ed ora. E cominciando con Marini saremo, se non su quella giusta, su una strada sicuramente migliore.


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giovedì | by Stefano Reves S.


Grazie Pecorella

La Corte d'appello di Milano ha respinto tutte le eccezioni, compresa quella sulla legittimità costituzionale della legge sull'inappellabilità, proposte da accusa e difesa. Pertanto per Silvio Berlusconi, prosciolto e assolto in primo grado nel processo Sme, non ci sarà il processo d'appello.
Fonte Repubblica

E' importante ricordare che sarebbe incostituzionale (sarebbe!) non offrire a tutte le parti in causa, in questo caso il Pubblico Ministero, pari garanzie. Infatti proprio grazie a Pecorella's, se Berlusconi fosse stato condannato avrebbe conservato il diritto a ricorrere in appello, ed infine in Cassazione. Non riceverà lo stesso trattamento l'accusa. Ora rimarrà ammissibile esclusivamente l'appello della parte Civile. Questo perché il doppio grado di giurisdizione, in causa penale, rimane espressamente vincolato alla discrezionalità del Legislatore.
Ma non erano tutti pazzi o rossi?


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| by Stefano Reves S.


TìVì Rules

Infamata, infangata, unanimemente disonorata dall’elitario universo intellettualistico. La Tv. Forse troppo, forse ingiustamente, spesso illegittimamente, non di rado a causa di plateali rancori di novelli Oscar Wild, invidiosi per tanta riverente attenzione rivolta verso l’insulso,‘‘demoniaco’’ macchinario. Resta il fatto che quando si tratta di darle un giudizio, qualsiasi sedicente letterato non rifiuterebbe mai la definizione ‘’La Tv Rincoglionisce! Punto.’’
Rispondo subito con un Forse. Probabilmente senza di lei oggi, esisterebbe ancora quel lacrimevole handicap chiamato ‘‘analfabetismo’’. Certo, non avrà insegnato alla gente, quella di campagna, l’Italiano, quello inventato da Dante, esaltato da D’annunzio, oggi difeso da Eco. Poco importa se al loro posto si siano diffusi grammaticalismi ‘‘Baudensi’’ od idiomi ‘‘Buongiorniani’’.
Anche e soprattutto perché in primis, la tv informa, certo un po’ rincoglionisce (riporto testualmente G. Ferrara) ma informa. Sommariamente, vagamente, acquiescente, omettente, ma informa.

Piuttosto che parlare con malevolo dispregio andrebbe fatto un ragionamento ben più ponderato. E duole veder il fior fiore dei pensatori astenersi dal farlo. La Tv ha grandi potenzialità comunicative, divulgative. E’ sicuramente lo strumento in grado di affabulare come nessun’ altro una società già di far suo fin troppo infingarda. Il suo spessore però rimane minimo. Potremmo dire che alla Tv si applichi un’ apposita legge fisica che rende inversamente proporzionali velocità ed intensità. Ed è forse per questo che oggi è così difficile godere di nuovi programmi culturali. Se solo…


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mercoledì | by Stefano Reves S.


L’oblio elettorale

Dopo la scorpacciata di dati elettorali viene il momento di tirare le somme, e non sono somme molto favorevoli per l’Italia. Nell’infinita diatriba delle dichiarazioni, dopo la girandola delle poltrone, dovremo affrontare il problema dei conti pubblici ma nessuno ha più parlato d’energia.
Nel frattempo, il petrolio ha superato un nuovo "scalino" – passando dai 65$ ai 75$ il barile – e non ci sono motivi per credere che le quotazioni scenderanno: anzi, dopo gli inevitabili assestamenti il nuovo prezzo oscillerà fra i 70 e gli 80 dollari, fino al prossimo inverno. Per l’Italia ciò rappresenta un maggior esborso di circa 4 miliardi di euro l’anno: sono numeri da legge finanziaria, in grado di cambiare in meglio od in peggio le condizioni di vita di milioni d’italiani.
A chi saranno affidate le competenze per affrontare uno dei più gravi problemi all’orizzonte? Continueremo nella solita sarabanda di conflitti fra Ministeri ed Enti Locali per decidere, infine, di non decidere niente?
Lo "stellone" italiano non può durare all’infinito, e già nello scorso inverno siamo stati obbligati a ricorrere alle scorte strategiche di metano per far fronte alla penuria di rifornimenti.
Dovremo attendere nuovi black-out od interruzione dei servizi perché qualcuno se ne occupi?

Terminate le disfide elettorali è il momento di raffreddare gli animi e riflettere: per non restare al freddo.
Di Carlo Bertani


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martedì | by Stefano Reves S.


Concordato?

Ricorderete sicuramente l’ultima follia presidenziale antecedente il voto: il discorso conclusivo dell’ ‘‘amore nostro’’. Quello che speravamo, no!!! eravamo certi, sarebbe stato le concluant della sua sfolgorante militanza pseudopolitica.
Ma il respiro, ultimo e disperato, del Napoleone disarcionato, ahimè, (ahinoi!), non verrà riecheggiato come il finale, irrancidito concione cui noi stolti disfattisti siamo ormai abituati (nei casi più fortunati anche vaccinati) ma semplicemente come ennesima, impassibile, testimonianza delle sue immense, tautologiche capacità di demonizzare il demonizzabile, e ghermire il ghermibile.
Argomento principe il Concordato. Perché signori, se non lo sapevate, la trotzkista, radicalissima sinistra Prodiana ha un solo obiettivo: annientare definitivamente e radicalmente qualsiasi forma di credo religioso, Imbavagliare il tenero, docile, ormai impoverito, figliuolo (e patrigno) del pensiero democratico moderno: il Clero.
‘‘Ma come possono i Cristiani votare per chi vuole imbavagliare la Chiesa? per chi urla slogan come Vaticano Talebano? Cloro al Clero?’’ Soprattutto quale stato democratico avrebbe intenzione di rimuovere un giustissimo Concordato? Sommariamente queste le dotte argomentazioni dell’ amico Silvio.

Non avrebbe senso abbassarsi a commentare tali vili opportuniste, elettoralistiche, soprattutto a-democratiche cialtronerie. Piuttosto andrebbero ricordate le ben più dignitose, illuminate considerazioni di Gramsci. Argomento sempre lo stesso, Monsieur Arrangement:

Dai ‘‘Quaderni del Carcere’’
Il concordato è il riconoscimento esplicito di una doppia sovranità in uno stesso territorio statale. […] Non nel senso ch'esiste una sovranità statale e una sovranità ecclesiastica, ma nel senso che quest'ultima si esplica in due modi: uno diretto (all'interno dello Stato del Vaticano) e l'altro indiretto (all'interno dello Stato italiano). […]Un concordato non è un comune trattato internazionale: nel concordato si realizza di fatto un'interferenza di sovranità in un solo territorio statale, poiché tutti gli articoli di un concordato si riferiscono ai cittadini di uno solo degli Stati contrattanti, sui quali il potere sovrano di uno Stato esterno giustifica e rivendica determinati diritti e poteri di giurisdizione... […]i concordati intaccano in modo essenziale il carattere di autonomia della sovranità dello Stato moderno.[…] Concordato significa riconoscimento pubblico a una casta di cittadini dello stesso Stato di determinati privilegi politici. La forma non è più quella medievale, ma la sostanza è la stessa. […]La Chiesa non può essere ridotta alla sua forza 'normale' con la confutazione in sede filosofica dei suoi postulati teorici e con le affermazioni platoniche di un'autonomia statale (che non sia militante): ma solo con l'azione pratica quotidiana, con l'esaltazione delle forze umane creatrici in tutta l'area sociale.

Spero la gente sappia con chi concordare veramente.


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lunedì | by Stefano Reves S.


Etimologia del Candidato

Candidato: dal latino Candidatus, termine con cui i romani identificavano la toga di seta bianca indossata dagli aspiranti ad una carica dello Stato.
Il suo compito era di testimoniare la loro pudica ed onesta moralità.


Ed il nostro Giulio è proprio degno di esser ''candidatus'', oh se lo è!


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venerdì | by Stefano Reves S.


Menage a trois

Finalmente è finito! Il meeting tra i galacticos della Politica etica mondiale: Hu, Bush, Gates. E non senza clamori.
Il caro Gorge infatti, stancato dalle innumerevoli contraddizioni della sua Politica estera ha fatto sapere al premier cinese che interromperà qualsiasi accordo economico con il suo paese, se egli non dovesse riabilitare gli 80 milioni di praticanti della Falun Gong, svaniti nel nulla tra 1999 ed il 2005.
Senza dubitare l’ex segretario del Partito Comunista ha accettato. Non solo: ha deciso inoltre di far tornare in Patria il Dalai Lama proprio in occasione dell’assemblea mondiale Buddista, in questi giorni ad HangZhou, cui finora ha preso parte solo il suo vice (peccato fu’ proprio il Partito a sceglierlo, dopo aver cacciato quello voluto dalla massima autorità Buddista). A sorpresa ha anche avvallato l'idea di porre fine al patto di autoregolamentazione con l’azienda di casa Gates. In questa maniera Microsoft potrà rimuovere i sistemi di censura dai server nazionali, mentre, e finalmente, tutti i residenti del Katai potranno avere informazioni valide (o comunque potrebbero avere informazioni) su argomenti non proprio devoti al lavoro del Pcc.
Ah dimenticavo! Rientrato in Cina Hu ha istantaneamente provveduto a rilasciare i giornalisti cinesi, rei di aver inviato a degli amici statunitensi alcune email contenenti informazioni commemorative su ciò che accadde 17 anni fa in piazza Tien An Men. Giornalisti arrestati grazie all’appoggio di Yahoo Zhongguo , che mise a disposizione del Governo tutti i dati personali degli sfortunati interessati.
Statene certi, sono questi gli accordi cui sono giunti questi baldi signori. Che credete?


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giovedì | by Stefano Reves S.


Vado a farmi una passeggiata

Un uomo saggio una volta disse ''non esiste problema che non possa essere risolto da una buona camminata''. E date le circostanze, è ora che Io me ne faccia una.

Stacco un pò. Per non pensare a quella che rimmarrà comunque una sconfitta. Cocente sì!. E chissà fino a quando.
Stacco. Per ponderare seriamente e forse dubitare definitivamente.
Per decidere una volta per tutte se vale ancora la pena provare a sperare, a confidare nella triste italietta Forzistizzata.
Stacco, per tentare di capire se esiste ancora qualche speranza. La speranza di ritrovare me stesso, i miei amici, il mio paese. La nostra ragione. Buona Pasqua.



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sabato | by Stefano Reves S.


Ahinoi

Le Figaro del 5 aprile ha dedicato due pagine e mezzo alle elezioni italiane: l'articolo più interessante era a pagina 5: "Il Vaticano nell'arena politica italiana", con un pezzo che riguarda il cardinale Ruini, "il terzo uomo della campagna politica". Sempre il conservatorissimo Figaro pubblica a pagina 43 un articolo d'apertura alla trasmissione sul canale Arte "Berlusconi l'affaire Mondadori", documentario andato in onda alle 20 e 40. Titolo della presentazione: "Scandalo all'italiana". Insomma, nemmeno quelli che dovrebbero essere i suoi diciamo così "alleati" rispettano un premier inattendibile, scorretto politicamente e populista che ha insultato volgarmente gli elettori della parte avversa (radio e tv francesi hanno raccontato doviziosamente lo sconcertante episodio) dandogli dei "coglioni".

Nel numero della rivista Time in edicola da martedì 4 aprile, la copertina è sull'Italia d’oggi, un paese definito dai trentenni alla ricerca di una occupazione come qualcosa di scoraggiante per quanto riguarda il presente, per non parlare del futuro.
L. Coen

P.S.

Non so se riuscirò ad aggiornare il Blog nei prossimi due giorni. Il tour de force elettorale alla fine ha chiamato anche me, e non potevo certo mancare. Spero almeno di poter venire Lunedì notte, per urlare assieme a voi una sola cosa: VITTORIA!!!


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venerdì | by Stefano Reves S.


Anticipo il periodico post sui Libri, per parlare di due capolavori che sicuramente da soli decideranno l'esito di questa campagna elettorale.
Tutta la vera Storia italiana.
Ma proprio tutta

Ci ha provato, il Berlusca, a non scrivere libri sotto campagna elettorale. Ma dopo le figuracce in televisione e i vaffa di Confindustria, ha capito che era meglio darsi una ripulita. Allora ecco Verso il partito della libertà, firmato da Silvio I in persona. Per soli quindici euro vi ricicla (manco lo sforzo di inventarne di nuovi) tanti discorsetti sui principi, i valori, il popolo e quant'altro. Per chi invece detesta i libri senza figure, La vera storia italiana fa al caso suo. 160 pagine lucide di rivista tipo Gente o Novella 2000, piene di foto e povere di contenuti, che l'intraprendente nano di Arcore spedisce direttamente a casa. A gratis. E senza che manco gli venga chiesto. Infine raduna nelle librerie i tirchi di tutta Italia con un'allettante promozione: gli oscar Mondadori in offerta al 30%. Campagna che, per una coincidenza che più casuale di così si muore, finisce il 9 aprile…

Forza Italia, La vera storia italiana, € 0.00.
C'è un po' di tutto. Dalla beatificazione di padre Pio al G8 di Genova (hanno il coraggio di chiamarlo "successo internazionale"!), dalla morte di Alberto Sordi alla benzina verde. Poi tanti numeri (immancabili) e tante rubriche. Quella con il riquadro nero è dedicata ai totalitarismi (degli sporchi comunisti di un tempo), quella con il riquadro rosso agli intoppi dei sinistrati (gli sporchi comunisti di oggi). E poi? E poi un uomo che sta vicino alla gente, che è in ogni luogo contemporaneamente e darebbe la vita per noi (non era Cristo?). Un rotocalco divertentissimo. Da leggere. Tanto è gratis!

Silvio Berlusconi, Verso il partito della libertà, Mondadori, € 15.00.
Ricordate il guerrafondaio? Il dittatore che censura tutti? Che riscrive leggi e costituzioni a suo uso e consumo? Certo non è Berlusca. Lui è uno che vuole la pace, il dialogo, uno che crede nella democrazia, che rispetta le leggi, solo le interpreta. E voi siete i soliti ingrati che non capiscono niente. Nel libro, Silvionnipotente si auto-sottotitola (in copertina, sotto al nome, la didascalia "l'identità, i valori, il progetto"); si auto-dedica una collana (l'ha chiamata "Ingrandimenti" da buon complessato, e raccoglie solo libri suoi); infine si auto-cita, pubblicando vecchi discorsi. A questo punto, il suo libro se lo auto-comprasse!
Silvia Ianniello


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giovedì | by Stefano Reves S.


Tra due giorni esce il nuovo numero di Economist. In anteprima vi propongo la copertina.

THE ECOMUNIST

Avviso a tutti i berluscones in vena di simpatiche battute. Cancellerò istantaneamente tutti i messaggi provocatori lasciati in questo post. Non per volontà censorie. Ma perché è ora di smetterla con il vostro teatrino dell’assurdo. Perché il suo nuovo direttore (quello dal nome impronunciabile) è un conservatore ortodosso, nonché autore del noto libro ''The Right Nation. Fatevi pure un giro su Google per sapere di che si tratta. Perché, come disse il mitico Bud ''Non c’è cattivo piu’ cattivo di un buono quando diventa cattivo''.
Insomma perché avete rotto er cazzo al mondo intero!
Non vi basta?

E lasciatemi sfogare una volta, grazie.


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| by Stefano Reves S.


AHI, SERVA ITALIA! parte 2a

Agli astensionisti
Soprattutto agli anarchici. A quelli che hanno una lunga tradizione di non voto: questa volta, se non voti, sei un cretino, perchè in pratica non è che non voti, ma voti per Berlusconi, e se sei anarchico una cosa così elementare devi capirla.
Ma c'è davvero qualcuno che ha il coraggio dipensare che avremo il nano malefico per altri cinque anni? Eco ha lanciato l'idea di andarcene dall'Italia.
Anche a me vien voglia di andarmene.
Coraggio su. Come diceva quello?

Basta poco che cè vò!?
Malatempora

Fine


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mercoledì | by Stefano Reves S.


Diciamolo










Invito tutti i Coglioni a lasciar visibile una tra queste immagini sui propri Blog, fino al giorno delle elezioni.




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| by Stefano Reves S.


AHI, SERVA ITALIA! parte 1a

Ma chi sono questi?
Ma chi sono quei sette otto (e si spera non dieci) milioni di Italiani che voteranno il Berlusconi ormai fuori di testa? (Mezzo ci è e mezzo ci fa, perchè gli amerikani gli hanno detto di concentrarsi sui minus habens, che tanto tutti gli altri li ha già persi da un pezzo).
Ci soccorre una bella filippica di Pietro Citati, il nostro scrittore barocco che a volte ci piglia benissimo: "... mai come oggi gli italiani si sono vibrati ferite così sanguinose.
Non hanno senso civico, non hanno vita interiore, non amano a patria, non amano Dio, non hanno fede, non pagano le tasse, non leggono libri, sono frivoli, arroganti, corrotti, vuoti, pomposi, megalomani, dissipatori, immorali, stupidi.
Hanno pessimi uomini politici, industriali senza fantasia, giornalisti non informati, scrittori senza talento, registi senza pubblico... e poi non hanno avuto la riforma protestante, che li avrebbe salvati dalla tirannia della Chiesa.
E poi non hanno avuto la rivoluzione francese, che avrebbe fatto conoscere loro la libertà...
Sono lì, con le loro vecchie città, con i loro vecchi paesi, corvi, rapaci appollaiati sulle rovine."
Vengono i brividi, eppure questa è la spiegazione più chiara che ho trovato per quei sette o otto, e spero ardentemente non dieci milioni che voteranno Berlusconi. Per non parlar di Bossi.
Malatempora


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martedì | by Stefano Reves S.


VOMITO!

Ieri sera non ho seguito il dibattitissimissimo. O meglio, ho smesso di seguirlo quando alla domanda di Sorgi ''Quale sarà la vostra politica per la famiglia?'', Berlusconi ha risposto ''la sinistra ha Diliberto che è un estremista''. Potete rivedere le registrazini se non mi credete.

Quest' oggi però una piluccatina dalle radio, e dai giornali l'ho fatta. Così, per mera curiosità. E con una timida risata ho appreso che Mr. Magoo (si assomiglia non trovate?) ha rasentato una crisi di nervi, interrompendo con degli sconclusionati, incomprensibili blablabla bronchiali, un Prodi che seppur troppo bonario, alla fine è stato efficace.


Ma con un balzo sulla sedia il mio sorriso è stato subito interrotto quando proprio ''Quello la'' ha pronunciato questa frase:

"Ciò che loro propongono è rendere uguale il figlio del professionista con il figlio dell'operaio."

Ogni termine, ogni aggettivo, anche il piu' spregevole sarebbe fin troppo compassato per commentare questa frase, perciò silenzio... E' meglio, ve lo assicuro.

E silenzio anche sulle dichiarazioni di oggi:

''Non possono esserci tanti coglioni che votano a sinistra''.
Però fate attenzione! Questa volta è corretto subito dopo dicendo che si trattava di un ironico epiteto. Meno male.


Grazie Presidente, Lei ci inorgoglisce sempre piu'. Le saremo grati per l'eternità.
Peccato che manchino solo 5 giorni. Dai gente che mancano pochi giorni.
Man
gano, Mangano...


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lunedì | by Stefano Reves S.


Rapido flashback sulle preoccupazioni destate dalla volontà di istituire lo scrutinio digitalizzato per quattro regioni. Qualcosa che vi tranquillizzerà di sicuro.
Ritorno al digitale

Mentre nei recinti televisivi ci si scanna per qualche punto percentuale di tasse, sondaggi, cunei fiscali ed altre facezie, una notizia è quasi passata inosservata: alle prossime elezioni, circa 11 milioni d’italiani (Liguria, Sardegna, Lazio e Puglia) voteranno con il sistema elettronico.

Per fortuna non siamo ancora al sistema americano – che non conserva copia cartacea del voto – però un po’ di puzza di “Florida” s’avverte ormai anche nelle nostre città.

A chi è stato affidato il nuovo sistema elettronico? A tre società: Telecom, EDS Italia ed Accenture. Mentre Telecom sappiamo chi è, conosciamo invece poco degli altri due compari, ovvero il gatto e le volpe.

EDS è la multinazionale informatica che – negli USA – ha gestito gli ultimi due appuntamenti elettorali per l’amministrazione Bush: per come sono andate le cose in Florida (e per la cancellazione dalle liste elettorali di 200.000 persone in Ohio, lo stato di Michael Moore nel 2004) possiamo affermare che ha svolto bene i suoi compiti. Negli USA, ad EDS (che nel 2004 fu rinominata in ES&S) fu affiancata un’altra società, Diebold, per esercitare un reciproco controllo. Peccato che il vice-presidente di Diebold ed il presidente di ES&S fossero fratelli e che affidarono ad un pluripregiudicato per truffa – Jeff Dean – la stesura del programma informatico che non rilasciava copia cartacea del voto. Già, ma in Italia non abbiamo mica questi problemi, ci sono Telecom ed Accenture!

Telecom fornirà le linee, mentre Accenture sarà il vero “braccio destro” di ES&S. Già, ma chi è Accenture? Accenture è il nuovo nome di Andersen, la società che avrebbe dovuto controllare i conti di Enron, sospettata d’essere stata la “cassaforte” da svuotare per finanziare l’elezione di Bush nel 2000, e finita in un crack finanziario apocalittico!

Perché Berlusconi ha scelto proprio le due società americane (scippando, di fatto, una società italiana – Ales s.r.l. – che aveva iniziato la sperimentazione nelle scorse tornate elettorali) con un decreto varato alla chetichella ed una trattativa a licitazione privata?

Per vincere le elezioni? Può essere. Anche nel caso le perdesse, il buon Berlusca potrebbe sempre chiedere la verifica delle schede (che saranno comunque votate in parallelo, ma subito archiviate), il che comporterebbe ritardi di mesi per le contestazioni, i ricorsi, ecc.

Cosa succederebbe nel frattempo? Il nuovo parlamento non potrebbe essere insediato, e si giungerebbe a dover eleggere il nuovo Capo dello Stato con il vecchio…

Ahi, ahi, ahi…che bruciato di puzza, che spruzzata di brucio, che fetor di scheduzza bruciata s’appressa!

Niente paura, al timone di Accenture – in Italia – c’è una persona fidata: il figlio del ministro Pisanu. State accuorti.
Carlo Bertani


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domenica | by Stefano Reves S.


Adieux mes ecomonstres

Devo ammettere che in fondo mi mancheranno. Così scheletrici e fragili, così solitari, ma non per questo meno imponentemente autorevoli, e soprattutto meno inquietanti. Perché al visitatore che per la prima volta ammira(va) gli Ecomostri per antonomasia veniva in mente sempre e solo una domanda: ma come è stato possibile tutto questo, chi ha permesso un tale sconcio? Amministrazioni deboli, compiacenti, o cointeressate, sono queste le tre naturali risposte, non vale la pena proseguire oltre.

Qualche dato sui ''Condono''
E’ importante invece ricordare quali sono i rischi e le conseguenze di ogni legge sul condono. Perché, è dai tempi di Craxi, che basta pronunciare il termine ‘‘condono’’ per appurare una visibile impennata sui dati dell’abusivismo edilizio. Da quel 1985, anno del primo condono, quando le costruzioni abusive erano a malapena 105mila, siamo rapidamente giunti alle 125mila dell’anno seguente. Idem nel 1994, quando durante il periodo di Discussione dell' emendamento furono erette ben 83mila abitazioni fuorilegge, cifra record!.
E tanto per cambiare così è avvenuto con l’ultimo dei due condoni Berlusconi.
Secondo Legambiente e Cresme, sono state 40mila le costruzioni abusive realizzate nel 2003, tra immobili (29mila) e trasformazioni d’uso rilevanti (11mila). Conclusione: 18 milioni di metri quadrati in cemento illegale scaricati sulla nostra penisola.
Ben venga la dinamite quindi. Sperando che questa volta l’aria sia cambiata davvero, una volta per tutte.


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sabato | by Stefano Reves S.


Siamo alla frutta

Dobbiamo essere democratici, il Papa ha il chiarissimo diritto di dire ciò che vuole. E pazienza se si tratta di palese propaganda elettorale. L’importante è che i politici siano in possesso di quell’ umana capacità quale è il discernimento.
Discernimento che a quanto pare, volutamente o meno, sembra mancare a Marcello Pera. Il nostro caro Presidente del Senato che da socialista ‘‘popperiano’’ pare esser diventato l’avanguardista prediletto del sagace Ratzinger. E lo vediamo scorazzare qua e la in Tv, a parlare di sospette radici Cristiane, di un Occidente che ormai, riprendendo parole testuali di Benedetto XVI ‘’sembra aver dimenticato se stesso’’. Il coraggioso Senatore si lancia così in una spudorata campagna di recupero culturale, iscrivendosi a Tocqueville, la città dei liberi (un nome una garanzia direi), e lanciando la più obbrobriosa ed antidemocratica iniziativa che l’Occidente ricordi dai tempi del caro Nixon: x l’Occidente.
Per Pera se l’Oriente Mussulmano dovesse proseguire con la sua politica invasiva, il Cristianesimo (per lui quindi l’Occidente) rischierebbe di scomparire, e con lui tutti i suoi valori, su cui a quanto pare il Vaticano sembra aver acquistato tutti i diritti di copia. E scomparendo darebbe origine al prodotto che un luminare della democrazia che prende il nome di Oriana Fallaci definisce Eurabia.

Più del garrulo nanetto, mi preoccupa assai questa iniziativa. Innalzare delle barricate culturali sulle nostre regioni, quasi fossero diventate d’un tratto dei distinti beni patrimoniali da difendere con delle visibili staccionate, avrebbe un'unica conseguenza: ci spingerebbe a separarci ancor più, ergo alimenterebbe maggiormente un odio già non indifferente.
Ma lui parla, parla, ripercorrendo una storia tutta sua, asserendo che senza la Cristianità l’Occidente non sarebbe mai divenuto se stesso. Come se la storia fosse mutata in‘’una specie d’archivio centrale del tempo, cui far ricorso come meglio si crede, secondo il film che dev’essere girato, la scena da ripetere, e gli ostaggi da liberare’’*.
Ed imperterrito continua, questo necrofilo tartufaro dimenticandosi di una cosetta di poco conto. L’unica che distingue sul serio l’Occidente dal mondo Mussulmano. Perché se gli Islamici difendono il loro credo a spada tratta, noi Occidentali dovremmo fare lo stesso con il Cristianesimo? Niente di più forviante.

Il segreto, e la forza, dell’ Occidente consistono in un’ unica, perentoria nozione. La stessa che gli permette di guardare alla Chiesa ed al Minareto con il medesimo occhio, incondizionatamente ed indistintamente lontano dal volere e dal credo dell’una e dell’altro. Questa è la vera forza dell’Occidente, la forza della Ragione.

Altrimenti saremmo proprio come te Marcello, saremmo proprio alla frutta.
*Arjun Appadurai, Modernità in polvere, Meltemi 2001, p.49


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