mercoledì | by Stefano Reves S.


Congelato...

La notiziona del giorno è "Berlusconi perdona Tartaglia". Imprevedibile! A seguire "allenta la morsa del ghiaccio". Ed ancora "voleva uccidere Michelle Obama durante la vacanza". Ma le vacanze per il Presidente degli Stati Uniti devono ancora iniziare. Vi risparmio "Libero" ed "il Giornale". Soltanto cuori forti resisterebbero a Giordano che denuncia quei "buoni a nulla" dell'idv. Non spiegando però una cosa: perché? Tra tante perplessità però, una s'insinua pià di tutte: se questi sono i titoli dei quotidiani nazionali, io di che dovrei parlare?


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martedì | by Stefano Reves S.


Notizie assassine

La sedia "killer"
che però non ha ucciso nessuno. Questioni di share.


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lunedì | by Stefano Reves S. |


Ho provato la Biowashball, e vi dico che funziona (parte 2a)

Prova del nove: tovaglia bianca con fantasie floreali, insozzata con caffè, sugo e brodaglie varie. Pretrattata con chante clair e lavata a 50° con biowashball ed un quarto del misurino tradizionale di detersivo. Il risultato è davvero sorprendente, mentre col lavaggio tradizionale (acqua a 60° più un misurino intero di detergente) persistevano degli aloni, adesso la tovaglia sembra aver riacquisito la bianchezza originale.

Per la 1a parte clicca qui


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domenica | by Stefano Reves S. | , ,


Dedicato a chi pensa che Berlusconi sia il peggio...


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sabato | by Stefano Reves S.


Caso curioso l’Italia: siamo così abituati alle lotte “onorevoli”, persino quando sfociano in improperi adolescenziali od in risse grottesche, che sentirci dire “basta odio verso il Premier” adesso solamente “pace ed amore” potrà far imbarazzare più di qualcuno. Meno male: per fortuna, e senza merito, non ci chiamiamo “Corea del Nord”, ma troviamo nello scontro, anche quando virulento, la consacrazione dei nostri valori costituzionali: secondo cui maltrattare le iniziative parlamentari di chi governa non equivale necessariamente a covare invidia e rancore, delegittimarne la moralità politica, non presuppone il rischio di un imminente colpo di stato. Mai prima d’oggi erano state messe a dura prova le fatiche dei nostri “padri fondatori”. Allora il diritto che oggi ci permette di dibattere, quando necessario di darci scossoni, non era dato tanto per scontato. Probabilmente nessuno avrebbe permesso che il suo nome fosse profanato così palesemente, per il motivo semplicissimo che si era appena usciti da una fase imparagonabilmente più critica rispetto alle frivole diatribe odierne. Più zuffe tra avventori un po’ sbronzi che discussioni tra le nostre menti più eminenti. Anche per questo forse percepiamo che qualcosa nel nostro paese inizia a sbriciolarsi. Ma non è la nostra costituzione, ne la nostra libera possibilità di espressione. Forse è solamente la nostra lucidità.


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venerdì | by Stefano Reves S. | ,


HO PROVATO "BIOWASHBALL", LA PALLINA CON AL SUO INTERNO LE SFERETTE DI CERAMICA CHE, PROMETTONO GLI INVENTORI, SERVIRA' AD ELIMINARE I DETERSIVI DALLE NOSTRE LAVATRICI E VI DICO UNA COSA: FUNZIONA!
(parte 1a)

Circa un anno fa sono venuto a sapere dell'esistenza di questa magica pallina che ha l'intenzione di sostituirsi a qualsiasi detersivo per lavatrice. Incuriosito ho fatto una rapida indagine per la rete. Anche il Grillo ne parla (sbraita) soddisfatto. Su internet invece domina, tanto per cambiare, grande confusione. Chi ne è entusiasta e chi la rigetta come un altro "fake".Ma la maggior parte dei contribuenti non l'ha provata. Nonostante sia scettico, non mi espongo a giudizi affrettati. L'ho acquistata dal sito ufficiale. 35 euro. Se la sfera magica funziona saranno ben spesi. Altrimenti, pazienza:

Primo lavaggio. Categoria: robe colorate. Pantaloni fumosi da postcenonedicapodanno perfettamente disintossicati. Felpa insozzata dal sugo pretrattata con chante clair e cestinata in lavatrice. Linda. Più altro bucato che pareva dire "sono soddisfatto".
E' prematuro parlare di successo? Non so, la prima battaglia lascia presagire che questa guerra si può vincere... E contro ogni previsione.
(fine prima parte)


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giovedì | by Stefano Reves S. | , , , , ,


Se questo è "amore"

Assistere all’ On. Ministro Castelli (Martedì sera, Ballarò, 21.30 circa) mentre sghignazza al professor Rodotà che “la violenza viene sempre da voi” mi ha ricordato la storia con il bue, l’asino e due corna difficili da ripartire. Assieme ad una decina di lezioni sulla non violenza tenute con ardore invidiabile da quell’industria di “amore” e “pace” che è la Lega Nord, di cui Castelli è, appunto, tra i più illustri rappresentanti. Le migliori potete ammirarle in “Camicie verdi”, bel documentario di Claudio Lazzaro uscito un paio danni fa, oppure nei vari spezzoni firmati “italia dei valori” che in questi giorni impazzano su youtube. Scoprirete così le gesta dell’ onorevole Borghezio e le sue coraggiose esternazioni contro “le merdacce meridionali e levantine”, versi gli immancabili "cornuti islamici di merda", oppure la pacatezza di Bossi mentre invita veneti e lombardi ad armarsi contro quella canaglia di Roma ladrona (che già allora gli garantiva uno stipendio di circa 15.000 euro mensili). Ed ancora Gentilini, il sindaco, leghista (toh!) di Treviso che invita ad "eliminare i bambini degli zingari". Potrei continuare per un paio d'ore, ma penso di aver dimostrato fin troppo a lungo in che maniera la Lega intenda dimostrare il proprio amore.


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mercoledì | by Stefano Reves S.


La risposta di Berlusconi e del suo partito "ricorda una repubblica dell'Asia centrale". E a questo punto "i leader mondiali dovrebbero cominciare a prendere le distanze da un uomo simile".

Giornali e telegiornali di tutto il mondo continuano a seguire gli sviluppi del caso, riportando bollettini sullo stato di salute di Berlusconi e le conseguenze politiche dell'attacco. L'Independent nota che l'aggressore rischia una pena di cinque anni di carcere per il suo gesto e scrive che le statuine del Duomo di Milano, del tipo usato da Massimo Tartaglia per colpire Berlusconi, "si vendono più in fretta del panettone e sono addirittura esaurite in certe bancarelle del centro" nel capoluogo lombardo. Il Times pubblica invece una riproduzione di una statuina di Berlusconi sanguinante col volto tumefatto, rimarcando che va a ruba a Napoli e in altre città, dove alcuni la mettono fra le statuine del presepe.

Il francese Le Monde parla di "isteria" del dibattito politico italiano e scrive che "la statuetta lanciata al volto del Cavaliere a Milano somiglia molto al temuto epilogo di una lunga stagione di odio". Dopo aver analizzato la situazione sul versante dell'opposizione e dei media, il quotidiano definisce quello italiano "un clima da fine regno". E conclude che "Berlusconi ha poche possibilità di ottenere un quarto mandato nel 2013, al termine di quello in corso". Questo perché "debolezza politica, conflitto di interessi, fibrillazioni della maggioranza, esasperazione dell'opposizione, semplificazione del dibattito e saturazione dello spazio mediatico" constituiscono "un cocktail che forse è esploso il 13 dicembre (il giorno dell'aggressione, ndr) portanto a una prima risposta alla domanda che pone Berlusconi: "Perché tanto odio?"".
Rep.


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| by Stefano Reves S.


Le mie previsioni di ieri (clicca 1), iniziano ad avverarsi (clicca 2).

Ribadisco: "Buona Fortuna!"


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martedì | by Stefano Reves S. |


La storia dei regimi molli e delle democrazie più deboli è spesso segnata dal trauma dell'attentato "codardo". Un modo pratico ed immediato per catalizzare l'emotività popolare e compattare quelle scaglie di società che fino all'attimo prima del "colpo d'arma" seguivano con dubbi e distacco le vicissitudini politiche. Paradossalmente quindi, l'attentato subito da Berlusconi, diventerà un boomerang in grado di decapitare le forme più vivaci di avversione all'attuale governo. Colpevoli di aizzare il fuoco d'odio che ha generato l'attentato:

1 Berlusconi diverrà ancor più inarrivabile. Non saranno permessi o tollerati comizi, striscioni, proteste in concomitanza con un convegno del PDL. Le trasmissioni "antipatiche" diverranno sempre di meno, il rischio d'estinzione sempre più insistente. Salutate pure il pertiniano "libero fischio in libera piazza".
2 Attraverso comunicati stampa e TV, ed in perfetto stile "post11settembre" verrà rivangata una dose quotidiana di paura ed apprensione. I portavoce del Governo rammenteranno il rischio giornaliero di nuovi e sempre più gravi attentati.
3
Gli organi di stampa del PDL verranno legittimati ad incentivare ed enfatizzare con propagande eterodosse le politiche di governo. In particolar modo quelle tese a limitare la libertà individuale e di comunicazione. Non per niente,
richiamando l'attenzione sui "casi limite", il Ministro Maroni intende legiferare e colpire quella libertà d'informare che oggi resiste senza intermediari e libera dalla supervisione di "garanti". Internet sarà l'ovvio protomartire.
4 Verrà sciolto il freno inibitorio che vincolava i servizi d'informazione pubblica ad una comunicazione pseudocorretta.Il Tg5 di ieri delle 13 è un valido esempio di come un telegiornale nazionale possa trasformarsi nel tritacarne per il piacere e gli interessi elettorali di un unico uomo.
5 Buona fortuna!


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lunedì | by Stefano Reves S. |


Dovrei parlare dell'attentato a Berlusconi. Di brutalità, odio, politico, civile, partitico. Non lo farò se non per denunciare il prevedibile opportunismo di una certa retorica che si appropria di un gesto isolato per allacciarlo ad un'assurda trama nazionale, di cui l'opposizione sarebbe il cinico regista sotterraneo. Con un fine subdolo e populistico, con una morale grezza e superficiale, con lo stesso istinto volgare e repressivo di chi commette un gesto inqualificabilmente violento, ma con in più la lucidità di chi è consapevole d'incitare la nazione ad un bailamme del quale non siamo in grado di prevedere una fine sereno.


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domenica | by Stefano Reves S. | , , , ,


Égalitè

Siamo tutti parenti e si ritrovano curiose similitudini fra le facce delle tribù Moche in Perù, alcuni oggetti della Cina neolitica e i segni dei camuni. Ecco il motivo che spinge il nostro interesse oltre le ricerche scientifiche alla ricerca talvolta morbosa dei cugini dimenticati. Ecco la radice teorica che potrebbe legittimare una globalità sotterranea ben più trascinante di quella della rete mediatica. Anche se nel frattempo ogni nucleo ha tracciato il solco delle proprie abitudini e le ha poste come sedimento dell’altra parte di noi, sicché si parla ancora nahuatl in Messico e svizzero-tedesco a Berna. E allora come facevano a essere così svegli prima di noi, ammettendo il doppio registro del nostro comportamento, Shakespeare («custom is almost a second nature», The Two Gentlemen of Verona), Blaise Pascal («la costume est une seconde nature qui détruit la première», Pensées) e Schiller («Gewohnheit is eine zweite Natur, denn aus Gemeinen ist der Mensch gemacht», Wallenstein) quando non c’era ancora l’antropologia culturale?
Ph. D.


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sabato | by Stefano Reves S. | , ,


Dopo Vittorio Mangano, ieri è nato un nuovo EROE.
Fortunatamente, come ben ricorda Sergio Romano:


"i processi non sono partite di calcio in cui ogni gol suscita spe­ranze di vittoria o timori di sconfitta. Sono percorsi logici in cui ogni ipotesi viene sottoposta a un esa­me della verità. Pensare che una testimonianza ba­sti da sola a pregiudicarne l’esito e che da essa si pos­sano trarre analisi politi­che è sbagliato. Ai giudici non serve in queste occa­sioni una tumultuante giu­ria popolare."

P.S.
A quelle fonti di purezza eterea chiamate "TG5" e "Tg1", ieri esultanti come avventori in un'anonima bettola per un gol di Inzaghi, ricordo che uno dei due Graviano ha solamente rinviato la propria deposizione.


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| by Stefano Reves S. | ,


Sulla prima pagina del Corriere della Sera un articolo sul Crocifisso (forse) erroneamente attribuito a Michelangelo e pagato a peso d'oro dallo Stato. Noi li avevamo anticipati di 8 mesi. Ecco.


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venerdì | by Stefano Reves S. | , , ,


ANNICHILITO
Tra i firmatari dell'ennesima litania, cammuffata da raccolta firme in favore di Vendola "Presidente 2010", noto anche un nome illustre:



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| by Stefano Reves S. | , , , , ,


Su Zoo Fasano parlo di Semafori intelligenti.


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giovedì | by Stefano Reves S. | , , ,


SUPEROBAMA
Per la prima volta nella storia un Nobel per la Pace, si presenta ad Oslo senza il solito discorso di ringraziamento, ma con una lettera di giustificazioni.


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mercoledì | by Stefano Reves S. | ,



Il recente discorso di Benedetto XVI appare, prima che una critica verso il naufragato sistema televisivo italiano, un sottile monito al suo principale azionista, nonché nostro Presidente del Consiglio. La questione Boffo non ancora metabolizzata (non è bastato l’incompetente dietro front di Feltri), le bizzarrie intime di Berlusconi, le receneti sfuriate leghista contribuiscono a spiegare questi ed i probabili futuri attriti tra la sponda cattolica pidiellina e quella dei porporati militanti. Da un lato il Presidente del Consiglio, impossibilitato a negare vicende che imbarazzerebbero il meno pudico dei cattolici, ma conscio di possedere un ampio e fedele bacino elettorale, indifferentemente da come la pensino sull’altra sfonda del Tevere, dove si è consapevoli che il pericolo “relativista”, ovvero il sempre più importante allontanamento della società dall’accettazione dei diktat clericali, rischia di intensificarsi a causa delle tensioni con i generali del PDL, fino a poco fa solidi alleati. Scossoni inevitabili in un momento di transizione. Indicheranno alla Chiesa quale strada percorrere, con la nuova geografia politica che deciderà se Berlusconi è ancora una volta in grado di reggere le sorti del Paese, oppure se è ormai ora di orientarsi verso nuove alleanze.


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| by Stefano Reves S. | ,


Ecco parte del discorso tenuto dal Papa in occasione delle celebrazioni di Maria Immacolata
Discorso benedetto

Cari fratelli e sorelle! Ogni giorno, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili. Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione. E’ un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto. (…)

I mass media tendono a farci sentire sempre "spettatori", come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti "attori" e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri. Spesso ci lamentiamo dell’inquinamento dell’aria, che in certi luoghi della città è irrespirabile. E’ vero: ci vuole l’impegno di tutti per rendere più pulita la città. E tuttavia c’è un altro inquinamento, meno percepibile ai sensi, ma altrettanto pericoloso. E’ l’inquinamento dello spirito; è quello che rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia… La città è fatta di volti, ma purtroppo le dinamiche collettive possono farci smarrire la percezione della loro profondità. Vediamo tutto in superficie. Le persone diventano dei corpi, e questi corpi perdono l’anima, diventano cose, oggetti senza volto, scambiabili e consumabili.


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martedì | by Stefano Reves S. | , , ,


Alla collezione di Tanzi manca questo quardo


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lunedì | by Stefano Reves S. | , , , , , , ,


Calcio Oxfordiano...

Anche ieri il campionato di calcio ha regalato 2 perle di purissima sportività. Dopo i processi per corruzione, gli spalmamenti, ed il puntuale, ridicolo servilismo mediatico arrivano il tentato linciaggio ai danni di Pillon, l'allenatore reo di aver, G-I-U-S-T-A-M-E-N-T-E restituito un gol agli avversari e le "minacce con giocattolo" ad opera di un difensore sulla soglia dei quarant'anni. Niente di più penoso.


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domenica | by Stefano Reves S. | , , ,


Mafia è Potere

La mafia vuole colludere con il potere. Ama il potere poroso, penetrabile, corruttibile, ricattabile. Vuole favori e offre favori. Quando si considera tradita si vendica. Con la lupara, con la chiamata di correo, col ricatto. E quando fiuta che il potere colluso sta traballando, allora lo abbandona. Se intravede i lineamenti di un nuovo potere emergente, gli apre la strada per procurarsi benemerenze ed entrare in contatto.

Questa è la storia e spesso si ripete. Comincia con reciproci ammiccamenti, prosegue con scambio di favori, si crea un equilibrio, entra in crisi l'equilibrio, la convivenza diventa difficile, subentra la guerra.
Questa è la dinamica tra i poteri, al di sopra dei quali ci dovrebbe essere lo Stato. Quasi mai i partiti sono lo Stato e di rado lo sono i governi. Perfino la magistratura talvolta non si identifica con lo Stato. La nostra scommessa questa volta è affidata alla magistratura. Se essa si identificherà con lo Stato forse questa guerra sarà vinta.

Eugenio Scalfari su Repubblica (06/12/1984)


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sabato | by Stefano Reves S. | , , , , , , , , , , ,


"The Economist": nuova invettiva
contro il nostro Premier

Silvio, time to say addio

E’ stata una brutta settimana, persino per gli standard di Berlusconi. La sua azienda punita con un’enorme multa. Sua moglie all'inseguimento di un divorzio salatissimo. A breve ricomincerà il processo in cui è imputato per aver corrotto l’avvocato David Mills, mentre aleggiano nuove dichiarazioni sui suoi legami con la mafia. Infine questo finesettimana si terrà la manifestazione “No B. Day”. Berlusconi ha trasformato la sopravvivenza politica in un'arte, ma questa volta sarà dura anche per lui.

Il punto di vista dell’Economist su Berlusconi è stato sempre coerente. Nel 1993 abbiamo criticato il suo debutto politico. Nel 2001 lo abbiamo considerato “inadatto”. Nel 2006 abbiamo suggerito agli elettori italiani di dire “Basta!” al suo governo. E nel 2008 abbiamo supportato il candidato del centrosinistra. Fin’ora siamo stati molto cauti nel valutare l’impudico scandalo sessuale che lo ha recentemente coinvolto. Preferiamo giudicarlo su questioni molto più sostanziose: il conflitto d’interessi tra le sue attività ed il suo ruolo politico e le sue prestazioni da Presidente del Consiglio.
Gli eventi di questa settimana hanno lanciato un’oscura luce sul primo. La ripresa di diverse cause riguardanti lui ed i suoi soci, più una serie di altre questioni finanziarie e legali stanno distraendo il governo dalle sue responsabilità. Ed il danno è visibile. Nonostante la recente crisi, la recessione, l’attenzion sulle difficoltà economiche del paese si è estinta. E nonostante l’ammirevole crescita delle piccole aziende del nord, l’Italia continua malamente a perseverare nel suo immobilismo. Nel terzo quarto del 2009 il suo PIL è sceso al di sotto della media europea e si calcola che perderà 5 punti entro la fine del 2009. E Berlusconi è stato scandalosamente dilatorio nel dare risposte. A lungo ha negato che il paese sarebbe scivolato in una nuova recessione. Ha usato la difficile situazione finanziaria per giustificare gli scarsi aiuti fiscali, ben inferiori a quelli promossi dagli altri paesi europei. A differenza di altri politici, ben più seri, non è stato in grado di incoraggiare le riforme necessarie per favorire la ripresa di competitività del paese.
Il terzo governo Berlusconi ha inoltre perseguito un’eccentrica politica estera: accogliendo Putin, Gheddafi (questa settimana è toccata ad un nuovo dittatore, il leader bielorusso Alyaksandr Lukashenka. Sotto il governo Berlusconi l’Italia continua a perdere peso in Europa e nel Mondo.

In parte, grazie alle sue macchinazioni, il paese è sprovvisto di degni successori. “E’ meglio rimanere immobili con lui, che navigare nel caos con un nuovo leader” pensano in molti. Ma chi tra i vari ipotetici successori (Fini, Casini, Bersani) prenderà il suo posto dovrà portare a termine le trasformazioni che Berlusconi ha fermato il giorno della sua ascesa al potere. Se il Cavaliere uscisse di scena, oggi l’Italia sarebbe un paese migliore.


Se vuoi consultare l'articolo in lingua inglese clicca qui.


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