200° Post
Dopo il Referendum
Data la, rara, sensibilità dell argomento, non ho mai avuto intenzione di volgarizzarlo con la concioneria politica. Ne intendo farlo oggi, con un risultato che (ci) soddisfa molto piu' di quanto fosse nelle previsioni piu' rosee. Per un semplice motivo.
Ieri non ha vinto Prodi, ne ha perso Berlusconi. Non ne è uscito rafforzato il Governo di centrosinistra, ne defraudata l'opposizione di Destra.
A trionfare è stata una sola cosa, la ragione comune. Assieme a qualche spiraglio di ottimismo, grazie ad un ritrovato (almeno così pare) senso civico auto-raziocinante.
Nient' altro.
martedì | by Stefano Reves S.
Nella vita bisogna anche ammettere di aver sbagliato; ebbene, ho sbagliato clamorosamente la previsione sulla partecipazione al referendum: facile, credo, visti i precedenti. Quello che è accaduto domenica e lunedì è un risultato straordinario al di là della vittoria del No. Non tutto è perduto; non siamo completamente morti; c’è stato uno scatto di orgoglio che ha attivato i pochi anticorpi rimasti, consapevoli del possibile salto nel vuoto.
Tuttavia del mio ultimo e, finora, unico messaggio in questo blog rimangono valide un paio di osservazioni:
1) La sinistra ha gravi responsabilità per non aver mobilitato l'elettorato e per aver sottovalutato l'evento. La scusante degli assetti dei media non è sufficiente.
2) Prepariamoci al cosiddetto dialogo post referendario.
La seconda in sé non precluderebbe necessariamente a nulla di negativo, quindi non rimane altro che aspettare e capire in cosa consisterà il dialogo, dove verrà effettuato e come.
Per il resto, appaiono preoccupanti le prime reazioni della destra che, con una operazione di forza, riesce a fermare una discussione al senato. Non c’è da stare tranquilli con questa gente.
Andrea Giova