giovedì | by Stefano Reves S.


Bravo, bravo… MASTELLA!

In un certo senso ci contavamo. Senza troppo fantasticare sapevamo bene che, prima o poi, avresti abbandonato l’ affannosa toga del buonista asettico, per riguadagnare quella dello spaccone fariseo . E' così che ci troviamo, dopo pochissimi mesi, ripiombati nel fardelloso ‘‘caso intercettazioni’’. Ricordate quando poco prima del voto Berlusconi volle proporre una legge che prevedeva persino l’ arresto per chi osasse pubblicare i tabulati delle chiamate? Cambia ministro ma il pastone sconclusionato ed ipocrita rimane uguale: gli ascolti, poco, clandestini che minerebbero la privacy, la, folle, proposta di avvisare i non indagati che le loro telefonate stanno per essere registrate, etc... etc...

Ma basta… le intercettazioni non minano l’ intimità di nessuno, piuttosto lo tutelano. Certificano che noi siamo onesti, e tutti gli altri fanno le solite porcate, che ormai ci lasciano freddi, a causa del recidivare quasi indifferenti. Indifferenti ma non irresoluti. Decisi ad urlare al Parlamento intero che: LE INTERCETTAZIONI NON SI TOCCANO!

Cosa sarebbero il caso Moggigate, o quello Fazio senza intercettazioni? Congetture, nient’ altro.


8 Responses to “ ”

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  1. Anonimo says:

    LE INTERCETTAZIONI NON SI TOCCANO!!!!

  2. Anonimo says:

    le intercettazioni non si toccano, sono d'accordo; costituiscono uno strumento di indagine molto potente (e provenzano lo sapeva bene). pero' penso che la pubblicazione dei testi non inerenti il reato contestato debba essere evitata, anche per limitare la bramosia che abbiamo di farci i fatti degli altri.

  3. Anonimo says:

    Caro Stefano,Mi piacerebbe che ti unissi a noi alla campagna nata oggi FERNANDA PIVANO SENATRICE A VITA .Passa se ti va dal mio blog

    drowned_world.ilcannocchiale.it

  4. Anonimo says:

    grande stefano miticooooo bel blog


    ma vaffaaaaaaaaaaaa..........


    by riccardo e abele :-)

  5. Anonimo says:

    Io non credo che bisogni scandalizzars, il problema esiste, e consiste in un irrazionale divieto imposto dal codice a p.m. e g.i.p. di scartare i brogliacci di ascolto ritenuti irrilevanti ai fini dell'inchiesta.
    Se questo divieto fosse rimosso che problema ci sarebbe?
    Non è che se gli inquirenti non avessero deposto agli atti il colloquio di Alessandro Moggi sulla D'amico le indagini non sarebbero andate avanti...

  6. Non credo Mastella intendesse rivolgersi a ciò di cui parlate, almeno esclusivamente.
    Non a caso ha usato i termini ''Bulimia d'intercettazioni'', ad indicare sì l' ''abusato'' uso di registrazioni ''marginali'', ma anche a denunciare con che semplicità i magistrati possono usufruire del metodo intercettazione.

  7. Anonimo says:

    infatti...nn si parlava di rendere pubbliche intercettazioni più o meno interessanti/piccanti..ma delle intercettazioni in se...Non si devono nemmono toccare!

  8. Loud says:

    Concordo: LE INTERCETTAZIONI NON SI TOCCANO. Chi non ha nulla da temere non ha motivo di accanirsi contro le intercettazioni. Bisogna dare alla magistratura più strumenti per lavorare bene, non diminuirli o fare in modo che li possano usare come eccezione quando il vento soffia da quelle parti. Capisco la tutela della privacy, ma questa non deve essere prioritaria rispetto alla giustizia!! Certo, anche l'abuso va perseguito, ma se a scopo giudiziale tramite autorizzazione del magistrato allora ritengo che l'intercettazione telefonica sia un valido strumento.