Palmarès carcerario
Qualche dato
61.392 i carcerati complessivi. 207 i penitenziari, la cui capienza massima è di 46 mila posti. Degli oltre 61 mila reclusi, il 36 % rimane in attesa di giudizio, il 29,8 ‘‘appellante’’. All’interno delle strutture, spesso per ogni letto ci sono due detenuti, altre volte quattro (che a questo punto pare doveroso chiamare ‘‘prigionieri’’) si alternano su tre letti. Il 70% delle strutture non ha acqua. Il 30% è affetto da Hiv ed epatite B, il 27% è a rischio tubercolosi. 10.000 i malati di epatite C. A ciò si aggiunge la carenza di molti tra i servizi fondamentali, sanità decente, psicologi, operatori civili.
Casue? Le ultime finanziarie, che hanno tagliato fondi fino ad oltre il 40%. E soprattutto i giochini populistici dei bravi ‘‘Clementi’’ di turno, buoni per raccattare qualche votino, pessimi per proporre un valido emendamento che, dopo ormai cinque anni di discussioni, sia in grado di superare l’esame parlamentare. Pare infatti che anche l’ultima proposta del neoministro della Giustizia, non abbia scosso gli animi degli Onorevoli, più di quanto non fosse accaduto per l’ultima discussione, vecchia di soli sei mesi.
Possibili rimedi
Io non ho soluzioni fulminee, pappine pronte in 24h. Le stantie ricette dell’ amnistia e dell’indulto servirebbero a ben poco. Spesso solo a chiudere le porte carcerarie da un lato, ed a riaprirle dall’altro.
Piuttosto andrebbero fatti saggi ragionamenti lungimiranti, per soluzioni fattibili realmente, oneste e durature. In primis una depenalizzazione per reati non gravi, da sostituire con soluzioni alternative. Poi sarà necessario ridurre i tempi della giustizia, elementarizzando, celerizzandone le componenti burocratiche. Ed ancora approvare la riduzione del quorum per deliberare provvedimenti di clemenza (ad oggi superiore a quello per modificare la Costituzione), elemento presente nel programma del centrosinistra.
Insomma, il materiale c’è, è tanto, ed è ora che si abbandoni il narcisismo mediatico, e si sostituisca con la sincera volontà di trovare, una volta per tutte, quella soluzione unanime, condivisa.
‘’ci vuole la luce per vedere nel buio, e guardare oltre’’ (Giovanni Paolo II).
mercoledì | by Stefano Reves S.
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costruire qualche carcere nuovo no? non è difficile....