venerdì | by Stefano Reves S.


The only one

Uscirà Martedì, com' è ormai tradizione da qualche anno, la lista che ''Time'' redige per indicare quelli che, secondo il noto settimanale statunitense, sarebbero i 100 uomini piu' influenti al Mondo. Sotto l'etichetta ''Leaders & Revolucionairies'' spiccano prevedibili, i nomi di Bush, Papa Benedetto XVI, Angela Merkel, Chavez, AlZawahiri e dell'ormai omnipresente Condoleeza Rice. Con sorpresa ho constatato l'assenza di Hu Jintao e di Tony Blair, ormai prossimo al definitivo tracollo.
Tra gli Innovatori, i'' ''Builders & Titans'', apprendiamo subito i nomi degli ''Skype Boys''. Bill Clinton, Al Gore, e Bush Sr. sono annoverati tra gli''Heroes & Pioneers'', quelli che insomma, avrebbero sfruttato il loro peso per fare ''the right thing''.

E gli italiani?
Eh si!, per trovare gli italiani, anzi l'unico italiano, bisogna sforzare ben benino la vista. Ma alla fine lo si trova. E con grande soddisfazione!
Perché dopo aver sfogliato le prime righe del corposo elenco, dopo aver quasi temuto di dover inserire, con pennino ormai tremante e rassegnato, sotto la lista ''Italians'' un umiliante quanto deprimente '0', un italiano lo si trova. E che italiano. Renzo Piano, chi altri sennò!.''The artist''. Unico uomo a difendere il buon cliché dell' Italia creativa.
E sebbene siano lontani i tempi in cui una certa Sonia Gandhi lasciava sventolare prepotente, il suo nome tra le fab 10, possiamo concludere con un secco: questa volta ci è andata bene.

Ora non ci resta altro che aspettare il prossimo anno, quando anche l'ultimo numero di ''The Economist'', quello che titolerà ''FINALMENTE!'' (indovinate riferito a cosa!?), sarà caduto nel dimenticatoio del passato. Ricordato per lo piu' come fantasma di un errore. Un errore da non ripetere. Ma dal quale imparere. Imparare a costruire, a saper riconoscere, un élite politica piu' saggia, e soprattutto proba. Un élite di quelle per cui essere orgogliosi e che, se Dio vorrà, anche il Mondo intero ci riconoscerà di avere.