giovedì | by Stefano Reves S.


Chapeau, Monsieur Ciampi

Ma chi è Ciampi, questo vecchio signore con l'aria distinta e un pò svagata, dagli occhi non vivaci e dal portamento del vecchio prof. di filosofia?
Chi è quest'ometto che si offre con garbata educazione d'altri tempi alle TV del nostro ducetto in rovina?
E' la quintessenza del signore borghese perbene, sensato e ordinato, con la testa quadrata, classista come si era un tempo, e cento volte più decente. In fine attento al bene comune, e ormai rimasto, in questo scorcio apocalittico di scontro di tutti contro tutti all'ombra delle urbe del 9 aprile, solo a reggere quel poco di legge che resta.
Perchè, che differenza c'è tra lui e tutta la masnada di berlcusconidi e fascistoidi ignobili, impresentabili, cafoni e delinquenziali che appestano istituzioni reali e itituzione virtuale (TV) del povero belpaese?
Semplice, qualcuno ancora si occupa e preoccupa del bene comune, si, diciamolo, perfino quel cretino del povero Fassino, a modo suo, si occupa del bene comune. E Ciampi, il bravo prof che le sue carognate alla Banca d'Italia le ha fatte, e come, ma ora, in una città di ciechi, l'orbo è re.
E allora viviamoci questa stagione dei saldi della democrazia finta (borghese) con un Ciampi buono che fa da arbitro (senza possibilità di espulsione, ahimà) e le due squadre, quella fatta di malfattori, e quella fatta di stupidi.
La scelta è facile. Anche, si spera, per quelli del bar-sport, che fanno la differenza tra le due Italie.
Fonte malatempora, Foto Repubblica