lunedì | by Stefano Reves S.


La democrazia di Pluto

In Italia c’è democrazia!
No, non lo dico per banale sarcasmo, o perché Belpietro mi ha rivoltato contro la sua Colt verbale. In Italia c’è democrazia, ed io ne sono più che convinto. Basterebbe farsi un rapido giro in altri paesi, che al pari di noi si ritengono liberi, con un governo probo ed oggettivo: Russia, Giappone, Sud Africa, gli stessi Stati Uniti; questi sono solo alcuni tra i paesi più o meno ‘’democraticizzati’’, i cui Politici si vantano di governare in totale e libera imparzialità, ma che in realtà tendono a mostrare quello scialbo quanto effimero ‘’velo di Maya’’, composto per di più da patetici fronzoli e da ‘’poco veritiere’’ (si badi l’eufemismo forzato) rappresentazioni mediatiche unilaterali.
Certo, vivendo in un sistema lungi dall’esser perfetto, sembra naturale, sempre e solo quando si parla di democrazia, non riferirsi a quella definizione quasi aforistica, praticamente utopica ottima più che altro ad una citazione da dizionario. Piuttosto bisognerebbe chiamare in causa ciò che, seguendo il discorso di uno straordinario Churchill, è ‘‘una pessima forma di governo, della quale però non ne è stata trovata una migliore’’. Un’interpretazione sicuramente più che attendibile, quanto paradossalmente vera ed appurata negli ultimi cinquant’anni. Da questo immortale rigo, potremmo imparare tutti un’importante lezione:
La democrazia esiste! Non sarà di certo quel buffo nanetto a togliercela, a rimpiazzarla con Cristina Parodi, o a sostituircela con le nuove serie di Verissimo e Il Grande Fratello. Anzi, a parer mio, essa è rimasta perennemente viva in tutti i sistemi di informazione: sempre se per sistemi d’ informazione non ci riferiamo alla Tv, il cui unico, vincolante e vincolato scopo è quello di intrattenere, non di informare: compito che spetta ai giornali, dei quali in Italia esistono numerose varianti, e ‘’per tutti i gusti’’. Il problema però, è che in Italia, seguendo i dati di recenti statistiche, delle quali però ho perso le fonti, soltanto 1 Italiano su 9 legge un quotidiano(sperando che non si tratti solo di quello immerso nel colore dell’ ’’ambiguità’’), a differenza dei Tedeschi, 1 ogni 5, degli Inglesi e soprattutto dei Giapponesi che passano diverse ore al giorno con gli occhi rivolti sul loro amato Yomiuri Shinbun, il giornale piu’ letto al mondo, con ben 8 edizioni giornaliere!, cosa impensabile nel resto del globo. Conclusione: gran parte degli Italiani preferisce ‘’informarsi’’ seguendo esclusivamente la televisione, cosa indubbiamente poco salubre e, permettetemi, sicuramente sintomo di un (irreparabile?) infingardaggine ed abulia, sociale, ma soprattutto intellettuale. Tralasciando questi problemi, che seppur correlati sono di altra natura, cerchiamo piuttosto di offrire una definizione onesta ed una visione più gradevole di democrazia:
Abbiamo già detto che Democrazia in se, come termine intatto ha significato trascendentale, quindi non è permeata da valori pragmatistici. Al suo posto però esistono ‘’surrogati’’ eccellenti:
Esiste la Videocrazia,
conseguente alla crescente monopolizzazione a livello mondiale, o nazionale, della informazione; esiste la Plutocrazia, determinata dalla concentrazione del potere politico nelle mani di pochi detentori di smisurate ricchezze personali, esiste la Cleptocrazia, quando i quelle ricchezze sono il frutto di attività illecite. Tutte queste ‘’deviazioni’’, frutto di eventi (regimi autoritari, violenze su scala mondiale, Trust che sfuggono al controllo politico) che non approfondiamo per ragioni di spazio, comprovano qualcosa di importante:
Che la Democrazia non ha saputo tener fede alle sue promesse? Forse.
Ma è importante ricordare che essa non è qualcosa al di fuori di noi, quindi indipendente da noi, conseguenza: tanto peggio per noi, se ci siamo illusi! Non è giusto parlare di Democrazia, come se essa ci avesse deluso, o ingannato. Continuo citando Gustavo Zagrebelsky: la Democrazia non promette nulla a nessuno, ma richiede molto a tutti. E’ non un idolo ma un ideale corrispondente a un’idea di dignità umana. Sapete in cosa consiste la sua ricompensa?
Nell’agire per realizzarlo. Se siamo disillusi, è perché ci siamo illusi sulla facilità del compito.
Dunque la Democrazia esiste, deve solo imparare a resistere, facendo di tutto per rendersi perfettibile, e soprattutto per salvare quel che ne resta.
Perdonatemi se lo dico un’ultima volta: la Democrazia esiste, circondata da asterischi, ma esiste.
Foto Fashinationist

Presto cercheremo di proporre la Democrazia, come vorremmo che fosse.