giovedì | by Stefano Reves S.


Buone notizie

"L'Italia segue l'Argentina sulla strada della rovina". A scriverlo è il Financial Times. Berlusconi direbbe che sono frottole di giornalisti comunisti... Ebbene, secondo il prestigioso quotidiano economico della City londinese, il governatore della Banca d'Italia "Mario Draghi implicitamente ammette questa somiglianza quando afferma che l'Italia deve migliorare la propria performance produttiva se vuole avere qualche speranza di invertire il trend di relativo declino" intrapreso dal Paese.

L'analisi del Financial Times è impietosa: "In assenza di riforme reali, lo scenario più probabile per l'Italia è quello di un prolungato periodo di stagnazione economica, se non di recessione, con un aumento del debito pubblico. Queste spingerà le agenzie di rating ad abbassare ulteriormente l'outlook italiano e costringerà la Banca Centrale Europea a tirare fuori dai guai l'Italia". Torneremo ad essere la Grande Malata d'Europa, di triste memoria? Sì, a meno di non seguire una brutale terapia per guarire dal disastroso virus del crack. Quale, la indica lo stesso Financial: "L'Italia commetterebbe un grave errore se postponesse riforme del mercato anche dolorose e se facesse affidamento sull'indulgenza della Bce". Lo stesso errore commesso dall'Argentina che si è sempre affidata "alla benevolenza del Fondo Monetario Internazionale per misurare la debolezza della propria economia".

"Come nel caso dell'Argentina - prosegue il Ft - l'unica strada da seguire per l'Italia è quella di riguadagnare competitività attraverso riforme strutturali, e soprattutto quella del mercato del lavoro". Il quotidiano osserva infine che "come l'Argentina negli anni '90, le finanze pubbliche italiane sono veramente in disordine: con un debito pubblico che eccede il 105% del Pil, l'Italia è il paese più indebitato fra i grandi d'Europa. E con deficit superiore al 4%, sta chiaramente violando i criteri di Maastricht. Ad aggravare la situazione c'è anche la perdita di competitività a livello internazionale".
L'eredità Berlusconi.

Di Leonardo Coen

P.S.
Domani Eugenio Scalfari


29 Responses to “ ”

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  1. Anonimo says:

    Che il pil non cresca è evidente... che il costo del lavoro sia troppo alto lo si sa... ma dire che l'itralia sta andando verso una situazione economica simile a quella dell'argentina e' una gran fesseria

  2. Anonimo says:

    Gentile autore,

    ti comunichiamo che il tuo post, visibile all'indirizzo http://liberoblog.libero.it/economia/bl3036.phtml, ritenuto particolarmente valido dalla nostra redazione, è stato segnalato all'interno di LiberoBlog, il nuovo aggregatore blog di Libero.it.

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  3. Anonimo says:

    L'analisi del FT e troppo pessimista, anche se da alcuni punti a ragione,l'impegno futuro di qualsiasi sia il colore del prossimo governo e l'abbasamento almeno di 10-15% punti dell'enorme debito pubblico, anche con grandi sacrifici.
    Vedrete la nostra Grande Italia c'è la farà.

  4. Anonimo says:

    Purtroppo il FT (come l'Economist) hanno ragione: l'Italia ha imboccato la strada del completo declino economico e sociale.
    I segni ci sono tutti (per chi li vuole vedere). L'unica cosa che ci potrebbe salvare come nazione sarebbe innanzitutto un cambio completo di mentalità: dal "Tutto mio... voglio sempre di più... gli altri possono andare a farsi fottere... uso la politica e l'economia come mezzi per arricchirmi il più velocemente possibile... a discapito di tutti gli altri..." dovremmo passare al "Servo la collettività con i miei talenti"
    Ma questa è fantascienza...

  5. Anonimo says:

    Al governo occorre un cambio generazionale, largo ai giovani con idee diverse,politiche diverse,stimoli diversi;e non sempre le stesse facce che a discapito della collettività usano la politica come mezzo per arricchirsi il piu'velocemente possibile.

  6. Anonimo says:

    Effettivamente il berlusca ha fatto ben poco per evitare una situazione del genere però bisogna dire che se ci troviamo nei guai è semplicemente perchè siamo entrati in europa anzitempo, e soprattutto con un cambio sfavorevole...e a portarci in europa è stato mortadella, ma comunque sia ormai dubito possiamo fare affidamento su qualcuno dei politici...se l'italia vuole risollevarsi dovrà farlo con le proprie forze.C ya.

  7. Anonimo says:

    non c'è alcun dubbio che l'Italia sia in difficoltà, non c'è alcun dubbio che l'Italia deve invertire il suo rullino di marcia ma è anche vero che le congiunture economiche-finanziarie sono state particolarmente sfavorevoli. Pertanto, ciò che avviene oggi è la causa di un ritardo infrastrutturale che parte da molto lontano. Quindi non è importante il colore politico del prossimo governo è importante che nei loro programmi ci sia una proposta fattiva che determini un rilancio competitivo e produttivo, come il famoso triangolo industriale dell 'Italia del nord-est analizzato e stimato dall'allora presidente USA Clinton. La mia opinione personale è che questo trend negativo stagnerà l'economia europea per qualche altro anno e che l'Italia a causa del suo debito pubblico sarà la spina dolente del carrozzone economico europeo, ma essere pessimisti non serve a nulla bisogna semplicemente essere consapevoli delle difficoltà e cooperare per un made in Italy tecnologico e non manifatturiero.
    Abbiamo superato avversità di gran lungo maggiori, per cui il detto delle mie parti è sempre valido " l'Italiano diventa magro ma non muore. Viva L'italia.

  8. Anonimo says:

    La stampa inglese è sempre stata particolarmente impietosa nei nostri confronti. A scapito del FT ricordo i metri di giudizio del fondo monetario internazionale, la Commissione UE e gli istituti di rilevazione internazionale che delineano una situazione difficile, come x altri grandi paesi dell'UE, ma non catastrofica come vorrebbe far credere certa gente...
    Ma possibile che dobbiamo sempre prendere ciò che dicono gli inglesi per oro colato !?

  9. Anonimo says:

    Il problema dell'Italia e' uno solo: non governiamo il 40% del nostro territorio:
    Prodi disse che saremmo diventati la Florida d'Europa. Bella idea,sviluppare il turismo anche al Sud.Complimenti, ha scoperto l'acqua calda!
    Ma al don Calogero di turno, chi glielo spiega?

  10. Anonimo says:

    mi sfugge qualcosa: tu sei vicino a rifondazione, e sei contro berlusconi. fin qui è tutto chiaro.
    berlusconi prova a fare una riforma del lavoro e delle pensioni rendendo più flessibile o precario che dir si volglia il mercato del lavoro e tu avrai detto che non va bene.
    arriva ft che dice: berlusca guarda che qui le riforme devono essere fatte in modo più pesante! mica all'acqua di rose come le tue.
    e tu gongoli.
    sarò stupido ma i conti non mi tornano.

  11. Anonimo says:

    Davide79
    A volte mi chiedo: "Ma sono furbo io o sono scemi glia ltri che non se ne accorgono??"
    Questa notizia è più che vera ed io lo dico sempre a tutte le persone con cui mi trovo a parlare. L'Italia sta vendendo un prodotto che non esiste più da almeno 20 anni e la gente (italiana e non..) se ne renderà conto quando aprirà gli occhi, ma sarà troppo tardi. Ringraziamo anche Berlusconi, ma ricordiamoci che l'abbiamo votato noi!!! (io no)

  12. Anonimo says:

    A l'espertone...poi chissà chi sei per poterti definire così?
    Ad ogni modo, l'ultima frase del tuo breve racconto dell'articolo del F.T. è poco seria e soprattutto non legittima minimamente lo pseudonimo che ti sei dato. Vuoi venire a fare un pò di storia dell'economia degli ultimi 30 anni. Pagine e pagine di malagestione dell'Italia con sfondo rosso?
    Saluti

  13. Anonimo says:

    ANONIMO

    vivo in argentina da quasi un anno per ricerche in campo economico.
    assimilare l'attuale situazione italiana a qualla argentina delgli anni novanta denota una gran ignoranza.
    non credo che il Ft si sia espresso in questi termini!!!
    attenzione a non tralasciare dettagli,
    E' FACILE FARE NOTIZIA CON IL SOLITO NEGATIVISMO COSMICO!!!
    ESPERTONE, INFORMATI!!!

  14. Anonimo says:

    Davide79
    Mi fa piacere che tu non la pensi come me altrimenti avresti preso la mia stessa decisione ovvero trasferirmi all'estero, questo solo perché io voglio avere un futuro e non dedicare una vita alle frustrazioni e alla visione distorta della realtà solo per arricchire qualcuno.
    Se avessi letto BENE quello che ho scritto io ringrazio ANCHE Berlusconi ma non solo!!!
    Il problema dell'italia non è tanto chi lo governa (chi è lì è furbo) ma l'ITALIANO!!!
    Saluti a te:)
    p.s. presto da un altra nazione, bye.

  15. Anonimo says:

    Luigi
    Tu e DAvide 79 potete scrivere quanto volete che nel culo lo prenderete!!
    Destra sinistra centro tanto ve lo buttan sempre dentro!

  16. Anonimo says:

    volevo solo dire che forse ha anche ragione il ft cmq il debito pubblico quando siamo entrati in europa era superiore al 105%....nn capisco questo dato perchè dovrebbe essere disarmante (in realtà lo è ma è frutto della nostra storia....niente di +...niente di nuovo insomma...anzi....) se si pensa che cmq e tendenzialmente il riduzione

  17. Anonimo says:

    su su votiamo bertinotti, i no global, i caruso, i pecoraro scanio... loro si che sono dei geni dell'economia e sapranno sicuramente risollevare il nostro paese ;)

    illusi

  18. Anonimo says:

    a me basta che non facciano guerre inutili. Che non facciano leggi per ostacolare processi. Che non facciano leggi per favorire amici, fratelli,figli...che non diano la colpa ai comunisti per ogni cosa. Che non seguano Bush in tutte le sue follie. Che non siano succubi del vaticano.Il resto, beh, è grasso che cola. Dubito che la Cdl rispetti uno solo di questi punti. L'unione? Non so, almeno abbiamo il benefico del dubbio.Poi magari tra 5 anni è tutto come ora. Intanto aspettiamo e vediamo...

  19. Anonimo says:

    credo che il financial times si esprime correttamente perchè avendo vissuto in Inghilterra li' la politica non si fa sullo scontro tra i partiti laburisti o socialdemocratici ma si fa effettivamente sui programmi della città e del cittadino, parole dette da un italiano che ha già vissuto la reàltà inglese diversi anni e che sta ritrasferendosi all'estero. E' difficile essere italiani in Italia è piu'facile esserlo all'estero. meditate gente...... ezio....

  20. Anonimo says:

    Davide79
    Vivo con una persona che ha visuuto il VERO comunismo sulla propria pelle quindi non mi sognerei mai nemmeno di pensare di votare rosso, il comunismo ha ridotto in miseria più di 1/2 Europa e non solo.
    Il problema vero è che la gente dovrebbe smettere di credere a tutto quello che gli viene raccontato in TV ecc.
    L'Italia è solo una grossa merda chiunque la guidi!! é come un bambino piccolo, da solo non ce la potrebbe mai fare e ha bisogno di un aiuto esterno altrimenti è cacca.
    Ciao a tutti e aprite gli occhi!!!!!

  21. Anonimo says:

    NON VI RENDETE CONTO CHE SIAMO SOTTO ELEZIONI?
    Anche un imb*cille capirebbe che si tratta di un articolo politico!
    Aprite gli occhi miei cari e non fatevi imbambolare da chi vi dice che il presente è una m*rda e che il futuro richiede certe mortadelle... Il presente siete voi con la vostra voglia di fare e di diventare grandi! Da chi impareremo il risanamento dello Stato?? Da chi la cui ideologia è radicata e prende origine nel livellamnto di tutte le classi sociali e dalla soppressione di ogni libera scelta?? Credetemi se vi dico che di fascisti ce ne sono ancora molti, ma di comunisti ce ne saranno sempre troppi! Viva la libertà (ps. ...anche quella di scrivere balle sui giornali...)

    Liberos

  22. Anonimo says:

    Fascista=IGNORANTE!! Forse non ricordi la storia del nostro paese!
    Non ti preoccupare: vota Berlusconi e goditi il futuro.

  23. Anonimo says:

    lasciamo stare i governi presenti
    e quelli passati e pensiamo piuttosto al presente e ditemi chi secondo voi e' in grado di guidare una situazione come questa, un imprenditore che ha avuto tanto successo dalla vita o Prodi che è in opposizione prima con sè stesso(vedi confindustria e sindacati)poi con la sua coalizione(vedicuneo fiscale).

  24. Anonimo says:

    Il parallelo portato avanti prima da Roubini a Davos e poi dal Financial Times è un parallelo semplicistico. Le situazioni che hanno portato alla crisi argentina e potrebbero portare alla crisi italiana sono molto diverse e hanno punti in comune solo superficialmente. Ho parlato di questo nel mio blog, in un post di correzione ad un post analogo al tuo dove sbandieravo l'articolo del Financial Times. La correzione, più che giusta, mi è nata dopo aver riflettuto sui contenuti di un editoriale de Il Foglio (se si vuole vedere il post lo trovate qui http://vistidalontano.blogosfere.it/2006/03/_avevo_dedicato.html ).
    Ciò non toglie che l'economia italiana navighi in acque molto difficili per motivi ascrivibili a questo governo, ma ragionevolmente anche a decisioni e strategie economiche più indietro nel tempo.

  25. Anonimo says:

    quando capirete che una nazione non si guida come fosse una propria azienda falsificando un bilancio, pagando un mazzetta, chiudendo un occhio, assumendo chi ti sta simpatico, aggiustando i conti? Quel genio che dice che S.B. "ha avuto tanto successo nella vita" sa di cosa sta parlando? sa come è riuscito a fare questo successo? probabilmente no...gli basta sapere che tanto è tutta colpa dei comunisti se va male...ma svegliatevi, su!

  26. SI-FA-SI says:

    Lo pensavo da molto tempo, e con me tanta altra gente; la similitudine salta agli occhi anche di un bambino di 3 anni!!..
    Eh certo: vuoi che non siano comunisti li' al Financial..??

    SI

  27. Anonimo says:

    Che la situazione dell'italia sia difficile è sotto gli occhi tutti. Però con facili allarmismi non si va da nessuna parte.

  28. Anonimo says:

    il paragone fatto dal FT è azzardato e a mio parere indicibile:
    1.il debito pubblico nn è una novità perchè sono ormai molti anni che ce lo portiamo dietro.
    2.la stagnazione economica che sta colpendo il nostro paese nn è l'unica nell'unione europea.Infatti questo è un periodo dal punto di vista economico difficile.
    La storia c insegna che lo sviluppo economico segue un altalenarsi di periodi di espansione,stagnazione e recessione.Il 1800 è stato il secolo inglese e il 1900 quello degli stati uniti e il prossimo secondo Federico Rampini autore del libro "secolo cinese" sarà proprio il secolo della Cina.Sono le cifre a parlare da sole e di conseguenza ad un paese che evolve c'è un altro che perde i colpi e credo che sarà la volta del vecchio continete.
    Tutto questo per dire che nn bisogna scaricare le colpe sul governo Berlusconi se l'economia è in stagnazione ma è la conseguenza di un periodo di crisi congiunturale.Io sono daccordo con chi dice che non importa chi sarà al governo ma importa sul come governerà.

    Roberto T.

  29. Anonimo says:

    con la mentalità del "arraffa e scappa" è chiaro che si finirà come l'Argentina per fortuna che c'è l'euro.
    Posso capire i piccoli imprenditori arricchiti evadendo, non capisco i poveracci come possano continuare a votare per FI
    purtroppo non abbiamo la capacità di dire " HO SBAGLIATO".