mercoledì | by Stefano Reves S.


La Satira inversa

Che fossero senza piu' specchi su cui arrampicarsi, lo si era capito da un bel pezzo. Sin da quando il dissimulatore, fronzolone, fabulista, pataccaro di Palazzo Chigi ha avviato la sua politica di demonizzazione contro una sinistra, la solita sinistra: masochista, passiva e flemmatica. Il tutto coadiuvato da ottime fumisterie, solite ne ''Il Giornale'', e in ''Libero''. Quest'ultimo che, nonostante alcune cose, continuo a considerare uno dei migliori, coerenti, giornali italiani, diretto dal sempre (o quasi) deferente Vittorio Feltri.
Ma come se non fosse bastata la recente ''inflazione televisiva*'', la piu' chiara testimonianza, anche se probabilmente ininfluente, delle tante prevaricazioni presidenziali, la posticcia destra neoArcoriana è diventata maestra (si fa per dire), nel districarsi in quell'arte che da secoli, oseremo dire da sempre, è stata il ''fuoco greco'' delle armerie di tutte le sinistre: mister Pamphlet, per voi la signora Satira.
Perché sin dai tempi piu' remoti, da quando i primi schieramenti organizzati combattendo tra loro cercavano di rispettarsi, mostrando una certa fedeltà alle distinte identità culturali, nessuno aveva mai pensato di appropriarsi dei sacri Cavalli di battaglia altrui. Non per evitare un Imbastardimento Periano (a buon intenditor...), semplicemente per garantire una coerente visione dell'etica di parte. Ad una prima occhiata il discorso sembrerà sterile, ma sono sicuro che vi accorgerete anche voi di quanto, anche l'uso di un termine anziché di un altro sia in grado di realizzare distinzioni tra chi lavora a Dritta, e chi a Manca: accade così il passaggio da un' ''usanza'' quale è l' ''Altruismo'', tendenzialmente di sinistra, all equipollente di destra che prende il nome di ''Beneficenza''. Variazioni minime si nel contenuto, ma radicali nella trasposizione culturale. Allo stesso modo la ''Satira'', arma corrosiva contro il potere, dovrebbe avere un suo alter ego destroso. Sebben difficile da trovare, si potrebbe forzare un paragone accostandola alle principali strategie di munizionamento ideologico adattato dai regimi totalitari del secolo scorso: la ''Mistificazione''. Ora, non vorre certamente dire che la Destra dovrebbe fare propaganda falsa ed ingannevole, quale è il risultato della Mistificazione, (anche se è ormai scontata routine) piuttosto dovrebbe attenersi ai criteri di onestà spirituale, propri delle vere élite.
Questa interpretazione non rappresenta totalmente il mio punto di vista, è soltanto una vaga rappresentazione, basata su recenti discussioni, di come i leader delle varie correnti vorrebbero che i propri canoni culturali fossero rispettati. Se comunque a destra voglion continuare così lo facciano pure, personalmente non la trovo cosa cattiva, tutt'altro. Ma che poi non se la prendano troppo, se a sinistra dovessero iniziare a circolare termini come Opa ed Ops.

Infine proporrei un' alternativa simpatica per rispondere adeguatamenta a tutti i siti Web di destra che hanno pavesato le loro pagine principali con le locandine Ds taroccate:
l'immagine che vedete qui sotto rappresenta la stringa installata su tutti i siti di Destra (anche su quello di Forza Italia se non sbaglio), il suo scopo è quello di promuovere il terzo mandato Berlusconi. Qualcuno, ricco di inventiva e creatività, potrebbe modificarla a dovere. Così anche sui nostri siti potremo dire: ...E Andiamo Avanti!
*E. Scalfari.


2 Responses to “ ”

Show / Hide Comments
  1. Così lo direbbe Lino Banfi :-)!

  2. Anonimo says:

    La Destra non fa satira, non la può fare, perchè la Destra è Potere e Ordine Costituito (detto altrimenti, "Legge ed Ordine"); e la satira è sempre contro il Potere.
    Mi si potrà dire che anche un Destrorso può fare opposizione, e storicamente lo ha anche fatto, contro qualche "potere"; ma in fin dei conti, che natura deve avere quest'ultimo per spingere l'uomo di Destra a combatterlo? Deve essere sostanzialmente ( solo formalmente non vale) democratico, collegiale (c'è anche un Parlamento, che non è solo quell'organo che vota le fiducie al Governo dell'Uomo della Provvidenza!) ed egualitario.
    Forse che questo "potere" non è quello della I Repubblica, quello nato dalla Costituzione resistenziale che ha vietato "la ricostituzione sotto qualsiasi forma del Partito Fascista"?
    E' un potere, quello costituzionale, che accetta di essere contestato (niente vilelggiature al Confino, nè editti bulgari, di solito), io lo vedo quasi come quel potere di cui non possiamo fare a meno per non finire nell'anarchia
    Non è forse quel "potere" quello che l'uomo di Destra non accetta, che vuole abbattere per ricostituirne un altro, fascista magari no ma sempre fondato su una élite illuminata giudata da un Uomo della Provvidenza?
    Anche Pier Paolo Pasolini vedeva tutto ciò, e lo descriveva con molta acutezza; più modestamente, la mia esperienza di dialogo (se di dialogo si può parlare) con esponenti della controparte, mi fa pensare che il brillante scrittore aveva visto giusto.
    Non voglio andare fuori tema (si parlava, molto più nel dettaglio di satira), ma ci tenevo a mettere in rilievo, molto sinteticamente, quali sono le profonde differenze identitarie (e, quindi, di Visione del Mondo) tra Dx e Sx.
    Siamo veramente sicuri che, stando così le cose, un politico/militante si faccia tanti scrupoli, se occorre, ad usare anche un'arma che, storicamente, appartiene all'avversario?
    Oppure, se la vogliamo vedere in altro modo, si può chiamare veramente "satira" quella che la Destra sta facendo?
    Primus 7413